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MONDO

Leon ha parlato durante la Conferenza sulla Libia

Caos Libia, l'inviato Onu lancia l'allarme: "Se non ci sarà un accordo l'Isis vincerà"

Per Bernardino Leon, il Paese richia il collasso e nessuno crede più in una soluzione militare per contrastare l'avanzata dello Stato Islamico. Secondo il capogruppo S&D, l'Europa ha lasciato il Paese nel caos. Resta centrale la questione dei trafficanti

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"Daesh vuole che la guerra civile continui". Se non c'è un accordo per un governo di
unità nazionale e "se la guerra continua sarà Daesh a vincere" in Libia. Bernardino Leon, inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia e negoziatore tra le parti, usa il termine arabo per riferirsi all'autoproclamato Stato Islamico e lancia un allarme sul futuro del Paese. Lo fa rispondendo ai giornalisti a margine della Conferenza sulla Libia organizzata dal gruppo S&D al Parlamento europeo.

Leon ha specificato che in Libia, fino a qualche mese fa, "l'Isis aveva una presenza ridotta e solo nell'est, ma ora è dappertutto nel paese: è a Tripoli, a Sirte, nel sud e nell'est e pensiamo che abbia fatto partire certe azioni contro i paesi vicini". Ciò significa, ha spiegato, che l'Isis "è un problema importante per la Libia, ma anche per i paesi vicini". 

Necessario un accordo entro poche settimane
Per l'inviato dell'Onu, se ci fosse presto un accordo tra le parti "sarebbe ancora possibile controllare la situazione", ma se la guerra continua sarà l'Isis a vincerla. E una possibilià di accordo ci sarebbe. Una quarta bozza è infatti in preparazione, ma, ha aggiunto Leon, i "libici devono essere consapevoli che se non si arriva ad un accordo in poche settimane il paese collassa". Le divisioni in Libia, infatti, "crescono di giorno in giorno" e "cresce Daesh che è la vera minaccia per il paese e per la ragione". Ha spiegato l'inviato Onu nella conferenza."Nessuno nel paese crede più ad una soluzione militare". Inoltre, "In questi mesi è cresciuta la sfiducia", la situazione umanitaria ed economica "sono molto gravi" ed il governatore della Banca centrale ha annunciato di non poter garantire il pagamento degli stipendi.

Nei mesi scorsi, l'esperto di Medioriente e inviato Onu, si era mostrato piuttosto ottimista circa una possibile soluzione della crisi libica: lo scorso aprile aveva affermato che una soluzione politica era vicina, mentre ancora prima, a marzo del 2015, aveva parlato dell'imminente formazione "di un governo di unità nazionale entro la fine della settimana". 

Gli errori dell'Europa
Il capogruppo S&D, Gianni Pittella, nella conferenza stampa a margine della Conferenza sulla Libia, ha spiegato che l'Europa ha una grande responsabilità verso la Libia, poichè il caos "è figlio anche dei nostri errori come comunità internazionale, avendo abbandonato il campo al momento della ricostruzione post-Gheddafi".  Dunque, "senza la stabilizzazione della Libia - ha concluso - non c'è soluzione di lungo periodo nè contro i trafficanti né per scongiurare l'avanzata dell'Isis".

I trafficanti e le responsabilità della Libia
La questione dei trafficanti di esseri umani, che fanno partire dalla Libia i barconi carichi di uomini, donne e bambini, è al centro delle discussioni in sede europea. A questo proposito, l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Bernardino Leon, ha spiegato che "le mafie dei trafficanti di esseri umani" prosperano in Libia "perché c'è il caos" che loro stesse alimentano. Sottolineando che "il potere economico delle mafie" è sempre più importante nel paese a causa della crisi e ciò le rende "una minaccia per il futuro dei libici" perché "le mafie stanno cercando di contaminare le istituzioni". L'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, a proposito dell'emergenza immigrazione, ha ribadito l'impegno dell'Ue precisando che "il flusso dei migranti che attraversa la Libia per arrivare, i fortunati, in Europa, non è solo una responsabilità della Ue - ha aggiunto la Mogherini - ma globale ad anche libica perché i territori in cui ci sono i criminali sono territori libici e nessuno li controlla".
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