ECONOMIA
'Con contributo elettrico si sostiene Cina'
Bonometti: "In autunno contraccolpo per occupazione, al governo chiediamo di rivedere contratti"
"Il problema si avrà quando terminerà il blocco licenziamenti" dice con preoccupazione il Presidente di Confindustria Lombardia. E avverte: "Bisogna trovare delle soluzioni condivise per far ripartire il nostro sistema produttivo. Se la lombardia non riparte resterà ferma anche l'Italia"
"Il crollo della produzione nei primi mesi dell'anno, il crollo degli ordini sia del mercato interno che dell'export, la mancanza di liquidità, il blocco degli investimenti la ripercussione sulle filiere e le catene di approvvigionamento hanno creato non pochi problemi" ha proseguito. E avverte: "Non ci faremo intimorire dalle minacce che qualche infame ha fatto proprio a proposito della nostra industria. Gli imprenditori chiedono di avere delle certezze per il futuro. Le previsioni che noi abbiamo e che fino alla seconda metà del 2021 non riusciremo a recuperare il gap rispetto al periodo pre-covid. Ma l'industria da sola non può farcela e serve uno sforzo comune insieme a tutti gli attori della produzione, della finanza e delle rappresentanze. Bisogna trovare delle soluzioni condivise per far ripartire il nostro sistema produttivo. Ancora una volta l'impresa e il lavoro sono centrali per far ripartire la Lombardia. Se la lombardia non riparte resterà ferma anche l'Italia".
Al governo chiediamo di rivedere i contratti di lavoro
Al governo "chiediamo di rivedere i contratti di lavoro che devono essere improntati sulla produttività e flessibilità. Va cancellato il decreto dignità e vanno reinseriti i contratti a termine perchè in questa fase difficile è importante cercare di mantenere alta l'occupazione" ha detto ancora il presidente di Confindustria Lombardia. "Quello che chiediamo al governo - ha spiegato - è creare le condizioni perchè le imprese recuperino competitività andando a conquistare nuovi mercati sull'estero. E ancora, la semplificazione della Pa e le riforme strutturali come quella della la giustizia, abbiamo chiesto che partano le grandi opere, di detassare il detassabile, la riduzione del cuneo fiscale, la valorizzazione dei prodotti italiani per ridare stimolo al mercato interno. Industria 4.0 deve essere concentrata sulla formazione"
"Fabbrica e lavoro sono centrali per un riscatto degno di una terra come la Lombardia"
"La Lombardia che riparte è la testimonianza che la regione che traina il Paese, nonostante le durissime conseguenze della pandemia, è viva e si rimette in moto - ha sottolineato Bonometti -, con la volontà di tornare più forte e innovativa di prima. Se a livello regionale gli imprenditori sono certi di poter contare su sinergie con le istituzioni, le comunità e i territori, la stessa cosa auspichiamo accada anche a livello nazionale perchè in caso contrario il declino inesorabile è ciò che si prospetta per l'Italia", prosegue. "Non servono polemiche ma uno sforzo comune di tutti gli attori istituzionali ed economici per ricreare quella fiducia necessaria ad affrontare situazioni straordinarie e complicate. Ancora una volta la fabbrica ed il lavoro sono centrali per un riscatto degno di una terra, quella lombarda, che vuole competere ed essere ancora protagonista nello scenario mondiale".
Con contributo elettrico si sostiene Cina
"Il settore dell'automotive è predominante per il nostro Paese" spiega infine Bonometti. "Bisogna intervenire per sostenere questo settore. Servono soluzioni sostenibili per la valorizzazione dei nostro prodotto mentre non serve dare i 10 mila euro per le macchine elettriche che finiscono per finanziare il mercato dell'auto cinese".
Il Presidente Bonometti @ConfindustriaL a #innovationdays esprime i bisogni delle imprese lombarde per superare la crisi. "l'impresa è centrale, il lavoro è centrale, i collaboratori sono centrali" per far ripartire l'economia della Lombardia pic.twitter.com/ilcR1DKUpX
— 24ORE Eventi (@24Eventi) July 14, 2020