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ECONOMIA

A settembre +2,7 % su mese

Commercio estero, Istat: export terzo trimestre +30,4%

All'aumento contribuiscono per due terzi i forti incrementi delle vendite di beni strumentali e beni intermedi verso entrambi i  principali mercati di sbocco, Ue ed extra Ue

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A settembre 2020 si stima una crescita  congiunturale per le esportazioni (+2,7%) e una lieve flessione per le importazioni (-0,6%). L'aumento su base mensile dell'export è dovuto  al marcato incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+8,1%),  mentre quelle verso l'area Ue sono in lieve calo (-2,1%). Lo rileva  l'Istat.       

Nel terzo trimestre 2020, rispetto al precedente, l'export segna un aumento del 30,4%, cui contribuiscono per due terzi i forti incrementi delle vendite di beni strumentali e beni intermedi verso entrambi i  principali mercati di sbocco, Ue ed extra Ue. Nello stesso periodo, le importazioni crescono del 21,7%.       

A settembre 2020 l'export registra una crescita su base annua del  2,1%, dovuta all'aumento delle vendite sia verso l'area extra Ue  (+2,8%) sia, in misura minore, verso quella Ue (+1,4%). L'import segna ancora una flessione, sebbene in decisa attenuazione (-6,4%, era  -12,6% ad agosto), determinata in particolare dal calo degli acquisti  dall'area extra Ue (-12,3%), mentre quello dall'area Ue è molto più  contenuto (-1,9%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente  all'aumento tendenziale dell'export si segnalano mezzi di trasporto,  autoveicoli esclusi (+28,7%), metalli di base e prodotti in metallo,  esclusi macchine e impianti (+9,9%), articoli farmaceutici,  chimico-medicinali e botanici (+8,2%), articoli di abbigliamento,  anche in pelle e in pelliccia (+6,4%) e autoveicoli (+5,8%). In forte  diminuzione, su base annua, le esportazioni di prodotti petroliferi  raffinati (-51,1%), prosegue l'Istat.       

Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura più ampia  all'incremento dell'export sono Stati Uniti (+11,1%), Svizzera  (+15,7%), Germania (+6,0%), Cina (+33,0%) e Polonia (+19,4%).  Diminuiscono le vendite verso paesi OPEC (-14,8%), Spagna (-7,2%),  paesi ASEAN (-13,3%) e Regno Unito (-3,9%).       

Nei primi nove mesi dell'anno, la flessione tendenziale dell'export  (-11,6%) è dovuta in particolare alla contrazione delle vendite di  macchinari e apparecchi n.c.a. (-15,4%), articoli in pelle, escluso  abbigliamento, e simili (-22,1%), metalli di base e prodotti in  metallo, esclusi macchine e impianti (-9,7%) e prodotti petroliferi  raffinati (-38,2%).

A settembre 2020 si stima che il saldo commerciale  aumenti di 3.136 milioni di euro (da +2.686 milioni a settembre 2019 a +5.849 milioni a settembre 2020). Al netto dei prodotti energetici il  saldo è pari a +7.583 milioni di euro (era +5.788 milioni a settembre  2019). Nel mese di settembre 2020 i prezzi all'importazione aumentano dello  0,5% rispetto ad agosto 2020 e diminuiscono del 5,3% su base annua  (era -5,8% ad agosto), conclude l'Istat.
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