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MONDO

Bruxelles

Consiglio Ue, la Polonia minaccia battaglia sulla conferma di Tusk

Il governo polacco, apertamente contrario alla rielezione di Donald Tusk alla presidenza del Consiglio europeo, ha minacciato di far saltare il summit previsto a Bruxelles se il voto avverrà oggi
 

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 I capi di Stato e di governo dell'Unione europea si ritrovano per un vertice che, nonostante il tentativo di ritrovare unità dopo la Brexit, rischia di segnare nuove divisioni tra i Ventotto. Il Consiglio europeo di primavera è dedicato ai temi dell'economia e alla crisi migratoria. Ma i leader sono divisi su  due questioni che potrebbero surriscaldare la riunione dei Capi di Stato e di governo: la conferma di Donald Tusk alla presidenza del Consiglio europeo per altri due anni e mezzo e la proposta sostenuta da Germania, Francia, Italia e Spagna di una "Europa a più velocita'" per rilanciare le sorti dell'Ue.

Polonia minaccia battaglia su conferma Tusk 
Nel caso della rielezione di Donald Tusk a presidente del Consiglio europeo la Polonia minaccia di non firmare le conclusioni del vertice. Lo ha detto stamattina il ministro degli esteri polacco Witold Waszczykowski in un'intervista al canale Tvn24.  La Polonia, ha detto il ministro, ha proposto ieri al capo della diplomazia tedesca Sigmar Gabriel in visita a Varsavia di posticipare la decisione sul presidente del Consiglio della Ue visto che il suo mandato scade fra due mesi. La premier polacca, Beata Szydlo, ha consegnato una lettera ai suoi omologhi europei in cui enuncia i motivi per cui il suo governo ha scelto di non appoggiare il polacco Donald Tusk per un nuovo mandato alla guida del Consiglio europeo. Nella missiva Szydlo accusa Tusk di avere "oltrepassato i suoi poteri europei e usato la sua autorità come presidente del Consiglio europeo per intervenire in questioni nazionali interne". La premier polacca ricorda inoltre che Tusk "non ha mostrato la neutralità e l'imparzialità che devono essere dondamentali per una posizione di leadership di un'organizzazione come l'Unione europea". In particolare nella lettera rimprovera a Tusk di avere agevolato l'idea di sanzioni economiche per gli Stati membri che non hanno accettato il sistema di quote di rifugiati, fra cui proprio la Polonia. Varsavia ha proposto un candidato alternativo a Tusk per il prossimo mandato di presidente del Consiglio europeo, cioè il deputato polacco Jacek Saryusz-Wolski, che la premier considera più appropriato per il periodo di crisi che vive l'Ue. Saryusz-Wolski è stato espulso dal Partito popolare europeo (Ppe) e gli è stata revocata la vicepresidenza della formazione per avere manifestato la volontà di candidarsi a sostituire il connazionale.

Merkel, rielezione Tusk è segno stabilità per Ue
Angela Merkel ha confermato il sostegno alla rielezione di Donald Tusk alla presidenza europea, all'ordine del giorno al vertice di Bruxelles. "Io vedo la sua rielezione come un segno di stabilità per l'Unione europea, e sono contenta di continuare a lavorare con lui", ha detto la cancelliera, parlando al Bundestag, in vista del vertice.

Gentiloni: Italia conferma fiducia in Tusk. 
 "L'Italia vuole contribuire ad una soluzione condivisa che sembra essere la conferma di Tusk. Per questo, salvo imprevedibili stravolgimenti, gli rinnoverò a nome del governo la fiducia del nostro Paese".

Repubblica Ceca, Slovacchia appoggiano rielezione Tusk
I premier della Repubblica ceca e della Slovacchia, Bohuslav Sobotka e Robert Fico, sono favorevoli alla rielezione di Donald Tusk alla carica di presidente del Consiglio europeo per il prossimo periodo elettorale. Lo hanno comunicato prima della partenza al summit di Bruxelles. "Siamo sostanzialmente contenti del lavoro di Tusk alla presidenza consiglio europeo. Anche nel corso di trattative complicate Tusk si è dimostrato imparziale, capace di trovare compromessi, uno che non divide l'Ue e che si impegna per il bene dell' Ue nel suo insieme", ha detto Sobotka. Favorevole a Tusk è anche il premier slovacco Fico. "Tusk capisce questa regione (la regione dell'Europa centrale e orientale, ndr), non possiamo rischiare l'elezione di qualcuno che non sarà in grado di rappresentarla", ha dichiarato Fico. 
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