ECONOMIA
Al via Forum in un'edizione totalmente online
PA. Entro il 2021 più pensionati che dipendenti. Aumento della produttività con lo Smart Working
L'età media di chi lavora nella Pubblica Amministrazione è di 50,7. Solo il 2,9% è under 30. Il vicepresidente di Confindustria e presidente della Piccola Industria, Carlo Robiglio ha sottolineato che "senza una Pa che funziona al meglio manca la competitività come Paese"
La pensione anticipata è stata parzialmente accelerata da Quota 100, nel 2019 sono uscite anticipatamente dalla PA 90 mila persone, ma è comunque prassi comune: il 57,7% dei pensionati pubblici attuali ha optato per il ritiro anticipato, solo il 13,7% per raggiunti limiti di età (mentre questa percentuale è il 20% nel privato e il 28% negli autonomi). È quanto evidenzia la ricerca sul lavoro pubblico presentata oggi in apertura di “Forum PA 2020 – Resilienza digitale”, la manifestazione dedicata ai temi dell’innovazione e della trasformazione digitale come risposta alla crisi, organizzata da Fpa, società del Gruppo Digital360, che si apre oggi fino all’11 luglio in un’edizione totalmente online.
Risultato: solo dal 2018 a oggi sono andati in pensione 300mila dipendenti pubblici a fronte di circa 112mila nuove assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari, nel solo 2018. C’è lo sblocco del turnover, ma le procedure sono lente e la media dei tempi tra emersione del bisogno e effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi è di oltre 4 anni. E così, con in più il blocco imposto dal covid-19, da settembre del 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi.
Dominici: "Lavoratori pubblici italiani oggi sono pochi, anziani e poco qualificati"
"I lavoratori pubblici italiani oggi sono pochi, anziani e poco qualificati - afferma Gianni Dominici, Direttore Generale di Fpa -. Sono positive le nuove norme che accelerano i concorsi, ma se si opterà su un semplice rimpiazzo del personale invece che su assunzioni basate sull’individuazione dei fabbisogni c’è il rischio di sprecare un’occasione irripetibile: è importante assumere presto, ma soprattutto bene.
Rangone: "Italia è ancora ben poco digitale"
“Come certifica anche il Desi, l’indice della Commissione europea che nel 2020 ci colloca al 25º posto fra 28 Stati Ue nell’attuazione dell’Agenda digitale, l’Italia è ancora ben poco digitale - dice Andrea Rangone, Presidente di Digital360 -. Anche la PA italiana è ancora molto in ritardo, come ha dimostrato chiaramente l’emergenza covid-19: solo quelle amministrazioni che avevano già investito in digitalizzazione e capitale umano sono state reattive alla crisi e in grado di continuare a lavorare anche in smart working. La trasformazione digitale della PA è fondamentale per la ripartenza del Paese e questa passa anche dalla crescita delle competenze digitali dei dipendenti pubblici, sulla cui formazione si registra purtroppo ancora un gap da recuperare".
Robiglio: "Al lavoro su patto sociale stato-imprese"
"Lavoriamo per un grande patto sociale basato su trasparenza e fiducia sia da parte degli imprenditori che dei funzionari della Pubblica amministrazione per rendere competitivo il Paese". Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria e presidente della Piccola Industria, Carlo Robiglio intervenendo all'apertura del Forum aggiungendo che "senza una Pa che funziona al meglio manca la competitività come Paese".
"La grande crisi di questi mesi ci ha reso consapevoli della necessità di un cambio di passo, che riguarda le imprese ma anche la Pubblica amministrazione perché questa è un asset di sviluppo del Paese". Così Carlo Robiglio, Presidente @PIConfindustria al #FORUMPA2020 pic.twitter.com/Da9UJmgNco
— PI Confindustria (@L_Imprenditore) July 6, 2020
Nel 2019 erogati 3 miliardi per pensioni per quota 100
Nel 2019 la spesa per redditi da lavoro dipendente delle amministrazioni pubbliche ammonta a 173,2 miliardi, pari al 9,7% del Pil; con un incremento di 0,75 milioni rispetto al 2018 (+0,4%). Quota 100 ha portato a un risparmio di 1,4 miliardi, compensato dai costi aggiuntivi per i rinnovi contrattuali, ma ha prodotto trasferimenti per pensionamenti anticipati per oltre 3 miliardi. È quanto evidenzia la ricerca sul lavoro pubblico presentata oggi in apertura dei lavori. Nel prossimo biennio, l’effetto combinato della nuova contrattazione collettiva 2019-2021, dell’entrata a regime delle nuove assunzioni e delle conseguenze dell’emergenza Covid19 porterà a un aumento di spesa di 2,3 miliardi nel 2020 e di 5,3 miliardi nel 2021.
Età media 50,7 anni, under 30 sono il 2,9%
La fotografia tracciata dall’indagine di Fpa è quella di una Pa anziana, in cui l’età media del personale è di 50,7 anni, con il 16,9% di dipendenti over 60 e appena il 2,9% under 30. Una PA in cui 4 dipendenti su 10 hanno la laurea, ma gli investimenti in formazione - necessari per aggiornare competenze e conoscenze - si sono quasi dimezzati in dieci anni, passando dai 262 milioni di euro del 2008 ai 154 milioni del 2018: 48 euro per dipendente, che consentono di offrire in media un solo giorno di formazione l’anno a persona.
Con Smart working aumento di produttività, ridotto sprechi
"In questo scenario, c’è un’importante novità: il ricorso (forzato) allo smart working durante l’emergenza covid-19 per la gran parte dei dipendenti pubblici è stata un’esperienza positiva, che ha portato - secondo un recente sondaggio di Fpa - in qualche caso addirittura a un aumento di produttività: per 7 lavoratori su 10 è stata assicurata totale continuità al lavoro, per il 41,3% l’efficacia è persino migliorata; per il 61% la nuova cultura di flessibilità e cooperazione prevarrà anche finita l’emergenza".
"Ma lo Smart Working ha significato anche una notevole riduzione di sprechi, quantificabili in 135 milioni di ore di spostamenti in meno nei tre mesi di lockdown, pari a 1 miliardo di km non percorsi, 400 milioni di euro di benzina risparmiati e 127mila tonnellate di Co2 in meno nell’atmosfera, oltre al 30% di costi in meno a carico della PA tra consumi energetici, gestione delle mense e pulizie dei locali. Se, come indicato dal Ministro della PA Dadone, si riuscirà a raggiungere l’obiettivo di almeno il 40% di dipendenti in smart working per 2-3 giorni alla settimana, si potrebbero risparmiare 128 milioni di ore di spostamenti, 121mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera, 384 milioni di euro di carburante e oltre 1 miliardo di km l’anno", si aggiunge.
Dadone: "Avanti Smart Working"
"Puntiamo a mantenere lo smart working non in maniera ordinaria come nella fase emergenziale, ma tra qui e fine anno per il 50% dei lavoratori che svolgono attività eseguibili in modalità agile. E da gennaio al 60% attraverso il Pola" (Piano organizzativo del lavoro agile). Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, intervenendo in apertura del Forum sottolineando che "non si può dare dall'alto una percentuale fissa per tutti, va calata sulla diversa natura delle varie amministrazioni, anche sul diverso livello di digitalizzazione".
Il ministro poi annuncia: " Addio a carta e penna nei concorsi della Pubblica amministrazione. Le prove saranno completamente svolte sul pc. Io non voglio più vedere delle prove concorsuali che si svolgano con carta e penna".
"I nuovi concorsi pubblici sono occasione per inserire nuove competenze nella PA. Novità: dislocati sul territorio e tutto digitalizzato. Ci si scrive con Spid e si svolge tutto su PC" @DadoneFabiana #forumpa2020 #lavoropubblico
— FPA - FORUM PA (@FPA_net) July 6, 2020