MONDO
Spettro Grexit
L'allarme di Draghi per la Grecia: "Dipende tutto da voi" o "finiamo in acque inesplorate"
"Finiamo - dice Draghi, noi, l'Europa intera - in acque inesplorate" se la crisi greca precipita. Garantisce che le difese ci sono, ma si alza il livello della preoccupazione: senza riforme giudicate valide dai creditori il default rischia di diventare una realtà concreta e così anche l'uscita dall'euro.
"La liquidità sta finendo", ha detto due giorni fa Varoufakis e poi sono uscite indiscrezioni su appena 2 miliardi per pagare stipendi e pensioni - le borse affondano e a maggio c'è l'ennesimo bivio: rimborsare il prestito da 760 milioni di euro all'FMI o morire, cioè affrontare il default. E a giugno ne arriva un'altra, mentre luglio e agosto hanno in scadenza due rate per la Bce. Ecco perchè il pressing di Mario Draghi si fa sempre più marcato: "Se la crisi precipita - ha detto - finiamo in acque inesplorate".
L'avvertimento di Draghi ad Atene: dipende da voi
Le parole di Mario Draghi sono un allarme chiarissimo: "Il successo del Paese è nelle mani del governo di Atene", dice prima di aggiungere che siamo, come Europa, equipaggiati anche ad affrontare una crisi in acque inesplorate. Non menziona un piano B - già negato dal commissario Moscovici - in caso di Grexit e quindi la pressione è tutta sulle riforme che il governo di Alexis Tsipras deve mettere in campo e cioè il rispetto delle linee guida chieste dai creditori e di segno opposto, o quasi, rispetto alle promesse con cui Syriza ha vinto le elezioni. Dallo stipendio minimo alle privatizzazioni, dai tagli al pubblico impiego. Solo con una lista di riforme validata come credibile arriverebbero i nuovi aiuti, l'ossigeno necessario alla Grecia per nuotare nelle acque già esplorate e tutt'altro che tranquille della sopravvivenza.
Il rischio default e il Pronto Soccorso russo
Senza un accordo sulle riforme il rischio default è concreto. Grexit è alle porte e ci sono rumors che accreditano come non impossibile un accordo miliardario con Mosca per salvare Atene e in parallelo alleggerire il pressing dei creditore dell'Unione Europea. Il ministro delle Finanze Varoufakis però nega e spiega che "i problemi di famiglia vanno risolti in famiglia". Quelle greche, intanto, hanno iniziato la corsa agli sportelli: fonti non ufficiali stimano che oltre un milione di euro sia uscito dalle banche per finire sotto il materasso.
Le casse di Atene sono vuote -
L'avvertimento di Draghi ad Atene: dipende da voi
Le parole di Mario Draghi sono un allarme chiarissimo: "Il successo del Paese è nelle mani del governo di Atene", dice prima di aggiungere che siamo, come Europa, equipaggiati anche ad affrontare una crisi in acque inesplorate. Non menziona un piano B - già negato dal commissario Moscovici - in caso di Grexit e quindi la pressione è tutta sulle riforme che il governo di Alexis Tsipras deve mettere in campo e cioè il rispetto delle linee guida chieste dai creditori e di segno opposto, o quasi, rispetto alle promesse con cui Syriza ha vinto le elezioni. Dallo stipendio minimo alle privatizzazioni, dai tagli al pubblico impiego. Solo con una lista di riforme validata come credibile arriverebbero i nuovi aiuti, l'ossigeno necessario alla Grecia per nuotare nelle acque già esplorate e tutt'altro che tranquille della sopravvivenza.
Il rischio default e il Pronto Soccorso russo
Senza un accordo sulle riforme il rischio default è concreto. Grexit è alle porte e ci sono rumors che accreditano come non impossibile un accordo miliardario con Mosca per salvare Atene e in parallelo alleggerire il pressing dei creditore dell'Unione Europea. Il ministro delle Finanze Varoufakis però nega e spiega che "i problemi di famiglia vanno risolti in famiglia". Quelle greche, intanto, hanno iniziato la corsa agli sportelli: fonti non ufficiali stimano che oltre un milione di euro sia uscito dalle banche per finire sotto il materasso.