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MONDO

Secondo il 'Guardian' "Il boia di Foley è il capo unità dell'Isis dei britannici in Siria"

Si farebbe chiamare 'John' e sarebbe il leader di un gruppo di tre combattenti britannici che si occupano di fare la guardia agli ostaggi stranieri a Raqqa, roccaforte dello Stato islamico in Siria

James Foley e il boia
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Londra (Gran Bretagna) Il jihadista inglese che si ritiene possa essere il boia che ha decapitato il giornalista americano James Foley si fa chiamare 'John' e sarebbe il leader di un gruppo di tre combattenti britannici che si occupano di fare la guardia agli ostaggi stranieri a Raqqa, roccaforte dello Stato islamico (ex Isil) in Siria. Lo riporta il giornale britannico Guardian citando come fonte un ex ostaggio del miliziano jihadista.

La fonte del Guardian lo descrive come una persona intelligente e istruita e aggiunge che gli ostaggi erano soliti chiamare il gruppo di tre 'i Beatles' per via della loro nazionalità. Si pensa che il militante sia originario di Londra. Fbi, MI5 e il comando antiterrorismo di Scotland Yard sono impegnati per provare a identificarlo.

I rapitori di James Foley la scorsa settimana avevano inviato una e-mail "piena di rabbia" al GlobalPost, gruppo editoriale per il quale il giornalista freelance lavorava, minacciando di ucciderlo in risposta agli attacchi aerei degli Stati Uniti in Iraq. Lo riferisce il presidente e ceo di GlobalPost, Philip Balboni, aggiungendo che la Casa Bianca era a conoscenza del fatto ma non si erano tenuti negoziati. Nella mail, spiega Balboni, non venivano avanzate richieste. Il ceo sottolinea inoltre che la società ha speso milioni di dollari negli sforzi per riportare a casa Foley e aveva anche ingaggiato una ditta di sicurezza internazionale. Quando fu rapito in Siria a novembre del 2012 Foley lavorava appunto come freelance per GlobalPost.
 
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