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MONDO

L'appello

Iraq, al-Sistani ai politici: "Trovate un accordo che includa tutte le anime del Paese"

Il religioso sciita ha chiesto a tutte le forze di accordarsi sul nome del prossimo primo ministro prima di martedì, quando si insedierà il nuovo Parlamento. Intanto circa 1.500 cittadini cinesi, bloccati dai combattimenti, sono stati portati da Samarra a Baghdad

Volontari sciiti in Iraq
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Il principale religioso sciita dell'Iraq, il Grand Ayatollah Alì al-Sistani, ha lanciato un appello a tutti i blocchi politici del Paese affinché si accordino sul prossimo primo ministro in vista di martedì, quando si insedierà il nuovo Parlamento scelto nelle elezioni del 30 aprile scorso. Al-Sistani ha chiesto inoltre di trovare anche un accordo sul prossimo presidente e sullo speaker del Parlamento.

Appello che potrebbe compromettere il ruolo dell'attuale premier, anche lui sciita, Nuri al Maliki, che ha vinto le elezioni ed è sembrato avere strada libera verso il nuovo mandato.

Un governo che raccolga le anime del Paese
Ma l'urgenza dell'appello di al-Sistani riflette la profonda crisi in corso in Iraq, dopo che i militanti sunniti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil) hanno preso il controllo di alcuni centri nel nord e nell'ovest del Paese questo mese, compresa Mossul che è la seconda città più grande dell'Iraq. I leader politici sono sotto crescente pressione per formare un governo inclusivo, che raccolga tutte le anime del Paese.

Truppe si avvicinano a Tikrit
Sul piano militare, continuano gli scontri in diverse zone del paese. Le truppe dell'esercito iracheno hanno bombardato le basi dei militanti jihadisti dello Stato Islamico (Isil) a Mosul, nel nord dell'Iraq, come riferisce il corrispondente di al-Arabiya. Mosul è nelle mani dell'Isil a inizio mese.

Le truppe irachene intanto hanno iniziato ad avvicinarsi alla città settentrionale di Tikrit, dall'11 giugno presa dai miliziani sunniti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil). "Un gran numero di militari - ha raccontato un testimone - con diversi tipi di armi, si sono avvicinati al margine meridionale di Tikrit". Come riferisce il sito iracheno di notizie Al Sumeria, citando fonti militari, le truppe del governo stanno avanzando con carri armati e veicoli blindati verso la città, a circa 140 km a nordovest di Baghdad. L'offensiva sulla città è stata annunciata ieri dall'esercito iracheno.

Droni armati Usa volano su Baghdad
Droni armati statunitensi sorvolano Baghdad - ha fatto sapere il Pentagono - per proteggere i consiglieri militari Usa recentemente arrivati in Iraq. E' da oltre una settimana che l'esercito statunitense fa volare sull'Iraq i suoi droni. Alcuni dei velivoli sono stati armati dopo l'arrivo nella capitale irachena dei militari che assisteranno le forze speciali. 

1.500 lavoratori cinesi portati a Baghdad 
Intanto circa 1.500 cittadini cinesi impiegati in aziende attive nella provincia di Salah al Din, in particolare a Samarra e Tikrit, sono stati portati a Baghdad dalle forze di sicurezza irachene. Erano infatti bloccati dai combattimenti tra miliziani sunniti e forze governative irachene a Samarra. 

La provincia di Salah al Din è stata infatti coinvolta nelle ultime settimane dall'avanzata delle milizie qaediste dello Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis), in grado di prendere il controllo di Tikrit (città natale di Saddam Hussein, 170 chilometri a nord di Baghdad), della vicina al Dour (che diede invece i natali al numero due di Saddam, Izzat al Douri, una delle figure di spicco dell'attuale insorgenza sunnita) e di Sharqat. Le forze di polizia irachene, con l'appoggio di milizie tribali locali, sono state invece in grado di espellere i jihadisti da Dhuluiya, cento chilometri a sud di Tikrit.
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