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MONDO

Il presidente Usa al summit Nato in Galles

Iraq, Obama: "E' ora di agire per distruggere l'Isis"

Al via una coalizione di 10 Paesi contro lo Stato islamico. Il premier Renzi: "Il primo interesse dell'Italia non si riferisce a questioni geostrategiche, ma alle bambine ridotte a schiave a Mosul e ai bambini fucilati". A Sulaiman Bek, città nel nord dell'Iraq strappata agli jihadisti, i peshmerga curdi hanno trovato una fossa comune con 35 corpi 

Iraq (Ansa)
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Newport (Galles-Regno Unito) "L'Isis è una grave minaccia per tutti e nella Nato c'è una grande convinzione che è l'ora di agire per indebolire e distruggere l'Isis": Barack Obama interviene alla fine del vertice Nato in Galles e parla di un ampio ampio sforzo internazionale dei partner per combattere  la minaccia dello Stato islamico. "Molto - ha concluso Obama - dipenderà anche dagli sforzi inclusivi del nuovo governo iracheno che spera sarà formato la prossima settimana, e veda rappresentati di tutte le confessioni ed etnie, quindi sciiti, sunniti e curdi". 

Anche l'Italia nella colazione contro Isis
Dieci Paesi, tra cui l'Italia - hanno riferito fonti britanniche - formeranno infatti un fronte coalizzato contro l'Isis. L'iniziativa. guidata dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, comprenderà  anche Francia, Germania, Danimarca, Polonia, Turchia e Canada. C'è anche un decimo Paese che non fa parte della Nato ed è l'Australia. Questo gruppo di paesi, i cui ministri della Difesa si sono riuniti oggi in Galles per il vertice della Nato per discutere una strategia per confrontare la minaccia dell'Is, formano quella che gli Stati Uniti definiscono la "core coalition", la coalizione del nucleo centrale.  

 "Abbiamo già fatto dei passi in avanti per aiutare l'Iraq e le popolazioni del Kurdistan - ha detto oggi il premier Renzi nella conferenza stampa finale del vertice - e oggi il segretario stato Usa Kerry ci ha proposto la creazione di una 'core coalition' di cui noi siamo parte". Il presidente del Consiglio ha poi precisato che qualora la coalizione dovesse agire militarmente contro le milizie dell'Isis "non farà naturalmente un intervento di terra".  Renzi ha tenuto a precisare che il primo interesse dell'Italia non si riferisce a "questioni geostrategiche ma alle bambine ridotte a schiave a Mosul e ai bambini fucilati". A margine del summit dell'Alleanza atlantica il segretario generale Anders Fogh Rasmussen si era detto disponibile - sempre se verrà una richiesta esplicita da Baghdad - assistere l'Iraq nella lotta contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico.

Cameron: "Non pagate riscatti"
Sempre dal summit di Newport il premier britannico David Cameron ha invitato gli alleati della Nato a non pagare riscatti in casi di eventuali rapimenti. Cameron ha fatto riferimento, senza però parlarne apertamente, delle voci per cui Francia e Italia avrebbero in passato pagato riscatti per la liberazione di loro ostaggi. Il premier inglese ha detto che accettare di pagare "è peggio che controproducente, è un modo per incrementare e di molto il rischio". Sempre dal summit Nato, arriva un'unanime condanna degli "atti barbari" dell'Isis. Intanto dall'Iraq un deputato iracheno ha annunciato che Tareq Aziz sarà scarcerato a breve. Ad annunciare la liberazione dell'ex braccio destro di Saddam è Izzat Shabandar. Secondo Shabandar, parlamentare indipendente, la scarcerazione di Aziz e dell'ex ministro della Difesa di Saddam, Sultan Hashim, è una delle richieste avanzate dalla Coalizione delle Forze Nazionaliste, il blocco parlamentare sunnita, al premier incaricato Haider al-Abadi. Il 78enne cristiano Aziz, le cui condizioni di salute sarebbero gravi, è detenuto dal 2003 e sconta una condanna a 15 anni di carcere.

Fossa comune con 35 corpi in città strappata all'Is
Intanto sul campo continuano le violenze. I peshmerga curdi e la milizia sciita hanno scoperto una fossa comune con 35 cadaveri a Sulaiman Bek, città nel nord dell'Iraq strappata agli jihadisti. Lo hanno riferito fonti ufficiali e mediche. I corpi, alcuni dei quali sono in avanzato stato di decomposizione, sono stati trasportati in un obitorio di Kirkuk per le operazioni di identificazione. La citta' e' stata piu' volte presa e persa dagli jihadisti. Da giugno era controllata dai miliziani dell'Is.
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