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MONDO

La decisione di de Re Abdallah II

Arso vivo pilota giordano: Amman giustizia due terroristi. Mattarella: "Barbara uccisione"

Dopo la morte del pilota giordano, bruciato vivo dentro una gabbia, Re Abdallah II manda un segnale chiaro al sedicente Califfato con l'uccisione dei due terroristi e l'impegno a continuare i raid con la coalizione a guida Usa. Casa Bianca: un miliardo di aiuti in più ad Amman. Mogherini: "La risposta a Daesh deve essere in linea con i nostri valori di giustizia e i diritti dei prigionieri"

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Dopo che l'Isis ha ucciso con particolare ferocia il pilota giordano Muath al Kaseasbeh bruciandolo vivo, la risposta di Amman non si è fatta attendere: meno di 24 ore dopo stati giustiziati due terroristi da anni nelle carceri del Paese guidato da Re Abdallah II. Si tratta di Sajida al-Rishawi - meglio nota come la vedova irachena, condannata a morte per gli attentati del 2005 nella capitale giordana in cui morirono 60 persone - e Ziad al-Karbouly, come lei di al Qaeda, nel braccio della morte dal 2008 per aver pianificato attacchi terroristici contro cittadini giordani in Iraq. Ma l'alto rappresentante per la Politica Estera dell'Ue Federica Mogherina avverte: "La risposta a Daesh deve essere in linea con i nostri valori di giustizia e i diritti dei prigionieri". Nel  pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al re Abdallah II ha espresso il suo cordoglio per la "barbara uccisione del tenente dell'Aeronautica".

Che Amman avrebbe risposto con l'uccisione di alcuni dei terroristi detenuti nel Paese lo si poteva intuire già ieri dalle parole del portavoce dell'esercito, il generale Mamduh al-Amiri: "Il sangue del martire non sarà stato versato invano e la vendetta sarà proporzionale a questa catastrofe che ha colpito tutti i giordani". Fonti dei servizi di sicurezza giordana avevano poi fatto trapelare che Sajida al-Rishawi sarebbe stata giustiziata insieme ad altri condannati.

La decisione di Re Abdallah II: giustizieremo altri terroristi
Il destino del pilota al Kaseasbeh - membro di una delle tribù più in vista e che garantiscono la tenuta del regno hashemita - ha tenuto con il fiato sospeso la Giordania e portato al re molte critiche per aver voluto il coinvolgimento nella coalizione anti-Isis a guida statunitense. Le autorità, dopo la notizia dell'uccisione di al Kaseasbeh, hanno subito fatto sapere che non ci saranno passi indietro nella lotta al 'Califfato'. Il Re Abdallah II ha immediatamente deciso di lavare il sangue del pilota con quello dei due terroristi: in un primo momento si era parlato di cinque, poi il governo ha diffuso i nomi della vedova irachena e del qaedista in carcere dal 2008.

Cordoglio di Mattarella: "Barbara uccisione"
Appreso "con orrore" della "barbara uccisione del tenente dell'Aeronautica giordana, Moath el-Kassasbeh", il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato al re di giordania Abdallah II un messaggio nel quale ha voluto "condannare con la massima fermezza questo gesto di efferata violenza".

Mogherini: "Lotta al terrorismo in linea con valori"
"Mentre devono essere fatti tutti gli sforzi per combattere il terrorismo e far pagare le conseguenze ai responsabili, la nostra reazione alla minaccia posta dal Daesh deve essere in linea con i nostri valori comuni di giustizia e diritti dei prigionieri" ha detto la Mogherini ricordando che "la posizione europea contro la pena capitale resta invariata". Mogherini ha peraltro sottolineato la "consapevolezza" che la Giordania "è in prima linea" nella lotta contro l'Isis, che "svolge un ruolo critico per la stabilità della regione" e che ospita "un numero impressionante di rifugiati da Siria, Iraq e Palestina".

Usa: un miliardo di dollari di aiuti extra alla Giordania
Re Abdallah II - che ha interrotto la sua visita negli Stati Uniti dopo aver ricevito la notizia della morte del pilota - riceverà da ora un miliardo di aiuti in più dalla Casa Bianca per continuare nella lotta allo Stato Islamico e coprire i costi dell'ospitalità che la Giordania dà ai profughi siriani e iracheni. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Barack Obama.

L'atroce uccisione del pilota: arso vivo
Unico pilota ad essere catturato dall'Isis, al Kaseasbeh era nelle loro mani dal 24 dicembre, quando il suo F16 era precipitato a Raqqa, in Siria, di fatto la capitale del 'Califfato'. I terroristi lo hanno rinchiuso in una gabbia, cosparso di benzina e arso vivo. E poi, come da copione, hanno diffuso un video di 22 minuti e 34 secondi come prova. Questa volta non c'è l'ormai noto Jihadi John, il boia vestito di nero dall'accento britannico - ad uccidere il pilota è un "emiro di una regione dello Stato islamico colpita dai bombardamenti come quelli che andava a compiere al Kaseasbeh", ha spiegato una voce fuori campo. Un filmato assolutamente diverso rispetto a quelli delle precedenti esecuzioni - da Foley a Goto - forse perchè si trattava di un militare e l'Isis ha voluto mostrare una morte "esemplare". 
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