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MONDO

Iraq

Isis, gli Stati Uniti valutano l'invio di truppe sul terreno a Mosul

I responsabili militari Usa potrebbero inviare soldati per coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista" della 'capitale del Califfato'

Mosul (repertorio)
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Washington (Stati Uniti) "No boots on the ground", niente truppe sul suolo iracheno. Già alcuni mesi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva ripetuto il mantra riguardo alla strategia per combattere l'Isis. Tuttavia i vertici militari statunitesni "stanno raccogliendo più informazioni possibili di intelligence sulle difese Isis a Mosul per decidere se raccomandare l'invio di truppe sul terreno". A parlare con la Conn sono responsabili dello Us Central Command. L'obiettivo sarebbe "coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista" della "capitale del Califfato".




Il primo invio ad aprile 2015
La ''prima mossa'' dell'offensiva a Mosul degli iracheni "è prevista ad aprile", scrive la Cnn. "L'Isis sta continuando a rinforzare le sue difese in città: se cresceranno significativamente, le forze irachene potrebbero aver bisogno dell'aiuto americano per individuare i bersagli militari da colpire", spiega il responsabile coperto da anonimato affermando che a quel punto l'esercito Usa potrebbe raccomandare alla Casa Bianca e al Pentagono di inviare truppe sul campo. Intanto il Centcom continua a mostrare gli attacchi aerei della coalizione anti-Isisi:



 
Il ritiro da Kobane
Il Centcom "ritiene poi che l'organizzazione abbia perso la capacità di conquistare nuovo territorio in Iraq e controllarlo. I comandanti devono prendere delle decisioni, avere delle priorità su dove utilizzare i combattenti. Ecco perché si sono ritirati da Kobane", afferma ancora l'ufficiale: "Anche i combattenti stranieri in arrivo sono diminuiti negli ultimi 4-5 mesi".
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