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MONDO

A Mellitah

Libia, Leon: "Liberate gli ostaggi senza condizioni". Giornale arabo: sequestro a scopo estorsione

Ancora nessuna rivendicazione sul rapimento dei quattro italiani della Bonatti, avvenuto ieri nei pressi di Mellitah. Il ministro degli Esteri Gentiloni ha definito ancora una volta prematura e imprudente un'interpretazione politica dell'accaduto

Fausto Piano, uno dei quattro italiani sequestrati in Libia (Ansa)
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Ore di tensione per i quattro italiani della Bonatti rapiti ieri in Libia, nei pressi di Mellitah. Nessuna rivendicazione per ora è stata avanzata. Mentre l'inviato Onu per la Libia Bernardino Leon da Roma chiede che gli ostaggi vengano liberati senza condizioni, sul sito on-line del quotidiano panarabo "Al Hayat" si legge che sarebbero stati sequestrati a scopo di estorsione.

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha ribadito che la Farnesina è al lavoro per risolvere la questione, e ha definito ancora una volta prematura e imprudente un'interpretazione politica dell'accaduto.

Al Hayat: sequestratori incappucciati
Il giornale Al Hayat di proprietà saudita cita fonti libiche che starebbero indagando sul sequestro e afferma di aver appreso da Mohammed al Harari (senza tuttavia indicare la sua funzione) che i quattro sarebbero stati intercettati da uomini armati che li hanno portato in una località ignota. L'autista libico invece sarebbe stato lasciato libero. Secondo quanto riferito dal portavoce della direzione di sicurezza della città di Zuara, Hafez Mohammed, i rapitori "erano incappucciati".

Leon: Onu chiede rilascio immediato
L'Onu chiede "il rilascio immediato e senza condizioni dei quattro italiani". L'accordo siglato tra le forze libiche il 12 luglio - ha poi sottolineato - è un "passo importante perché per la prima volta si vede la luce in fondo al tunnel". Un'intesa che però non è stata sottoscritta dalle forze islamiste di Tripoli.

Gentiloni: "Chi si sottrae ad accordo sarà isolato"
In merito all'accordo il titolare della Farnesina ha invitato "tutte le parti libiche" a condividerlo. Chi "si sottrarrà o boicotterà" l'accordo siglato il 12 luglio "sarà isolato dalla comunità internazionale, cosi come è emerso dal Consiglio europeo di ieri a Bruxelles".

"Rendere sicuro il percorso di stabilizzazione in Libia non significa inviare spedizioni di migliaia di soldati", ha aggiunto Gentiloni. Una volta raggiunto un accordo in Libia l'Italia contribuirà con "un sofisticato lavoro di training, monitoraggio e sorveglianza che sarà fatto rispondendo alle richieste dei libici".
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