MONDO
Rapiti 20 medici e infermieri stranieri a Sirte
Libia, il presidente del Parlamento di Tobruk: facile per Isis e al Qaeda entrare in Italia
La richiesta di Saleh riguarda anche l'embargo all'ingresso di armi: vorrebbe che l'Italia facesse pressione per superarlo. Espulsi i terroristi, ha detto, in Libia non ci sarà una guerra fratricida. Rapiti a Sirte 20 medici stranieri.
L'aggancio al discorso di Renzi da Sharm el Sheikh
Lo aveva detto Renzi dal Forum Economico Egiziano: l'Italia sostiene l'Egitto nella lotta al terrorismo. Da qui Saleh fa discendere che lo stesso appoggio dovrebbe arrivare alla Libia. Mentre l'ex feudo di Gheddafi è nel caos, Saleh tenta di fugare i dubbi sulle conseguenze di un'eventuale fine dell'embargo: "I libici non si fanno la guerra - ha insistito - Sono tribù che cooperano. Una volta che i terroristi lasceranno il Paese, saranno di nuovo amiche".
Errico: se ci sarà, Italia pronta alla missione militare in Libia
Se il governo italiano dovesse autorizzare una missione militare in Libia, l`esercito è pronto a partire. Lo ha confermato il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Danilo Errico, in un'intervista al Corriere della Sera. "Ci sono azioni diplomatiche in corso, la situazione è complessa, si sta cercando la costruzione di un consenso internazionale e ogni decisione dipenderà da questo consenso. Ma, ripeto, se il governo dovesse dare il via, noi siamo pronti", ha detto l'alto ufficiale italiano. Errico ha precisato che "il tipo di intervento determinerà impiego, armamento, addestramento e composizione delle forze". "Non si può dire al buio di cosa ci sarà bisogno. Dipende dalle scelte del governo e dal contesto internazionale in cui un`eventuale azione sarà inquadrata. Io posso solo assicurare che cercheremo di fare ciò che ci sarà chiesto", ha aggiunto
Sirte, rapiti 20 medici stranieri
Decine di famiglie stanno fuggendo, la maggior parte verso Misurata, sede delle milizie dell'operazione Alba della Libia. Non si fermano i combattimenti coinvolgono anche l'Isis e, anzi, si teme un 'escalation. La sensazione, infatti, è che nei prossimi giorni possano riprendere gli scontri fra i jihadisti e le milizie dell'operazione Shuruq, legate al governo di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale. La situazione è talmente grave, dal punto di vista medico, che - perchè curino i loro feriti - l'Isis ha rapito 20 operatori sanitari che stavano aspettando un pullman per andare a Tripoli. Gli ostaggi, che lavoravano tutti all'ospedale di Ibn Sina, sono stati prelevati da un commando formato da una trentina di miliziani del gruppo Tafkiri, affiliato al Califfato.