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MONDO

Consiglio Europeo

Emergenza migranti, bozza Ue: ridurre flussi e aumentare rimpatri

Alla questione migratoria sarà dedicata giovedì e venerdì prossimo tutta la prima parte della discussione fra i capi di Stato e di governo europei. Intesa Anci-Viminale per programmare l'accoglienza 

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Per contrastare il fenomeno dei barconi che attraversano carichi di migranti il Mediterraneo centrale diretti in Italia "servono più sforzi per ridurre il numero degli irregolari e migliorare le quote di rimpatri dei migranti economici". E' quanto si legge nell'ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo in programma la prossima settimana.

Alla questione migratoria sarà dedicata giovedì e venerdì prossimo tutta la prima parte della discussione fra i capi di Stato e di governo europei e un intero capitolo delle conclusioni, suddiviso in paragrafi. Il primo sarà dedicato alla protezione dei confini esterni, il secondo ai flussi nel Mediterraneo centrale, il terzo al rafforzamento dei controlli su quello orientale.

In particolare, per quanto riguarda la rotta che interessa l'Italia, i leader si impegneranno a valutare, nella successiva riunione di dicembre, "il lavoro sulla realizzazione di una rete di accordi di cooperazione con i singoli paesi di origine e transito", con "risultati specifici e quantificabili in termini di rimpatri rapidi e operativi di migranti irregolari". L'Alto rappresentante Federica Mogherini sarà chiamata in dicembre "a presentare i risultati sulla conclusione dei primi patti con i paesi già indicati in Africa e sui rimpatri". Ancora, il Consiglio invita il Parlamento a "fare rapidi progressi sul piano di investimenti esterni per rilanciare gli investimenti e la creazione di occupazione nei paesi partner". 

Nel testo provvisorio, che sarà rivisto nei prossimi giorni dai rappresentanti dei 28, si parla anche della necessità dell'"ulteriore attuazione dell'accordo Ue-Turchia" e della ricerca di "una soluzione soddisfacente sulla riforma del sistema comune di asilo europeo, compreso su come applicare in futuro i principi della responsabilità e della solidarietà".

Piano urgenza Gb per minori nella 'giungla' di Calais 
Il ministero dell'Interno britannico ha reso noto di avere preparato un piano d'emergenza per i minori non accompagnati che sono nella 'giungla' di Calais e che vorrebbero ricongiungersi ai loro familiari in Gran Bretagna. Funzionari britannici stanno già collaborando con le autorità francesi per l'identificazione dei minori e l'auspicio è che i primi trasferimenti possano esserci già in settimana. Secondo le organizzazioni umanitarie, i minori non accompagnati nella 'giungla' di Calais sono circa 900.

Accordo tra ministero dell'Interno e Anci
Accordo fatto tra il ministero dell'Interno e l'Anci per programmare l'accoglienza dei migranti su tutto il territorio nazionale: il Viminale si impegna a non posizionare ulteriori strutture di emergenza nei Comuni che già fanno la propria parte e l'Associazione dei sindaci si impegna ad allargare il numero delle città che aderiscono al sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Obiettivo: pianificare l'accoglienza e garantire una gestione più ordinata.

Restano sul tappeto però diverse questioni: la prima è quella dei minori non accompagnati. Il Fondo dedicato a loro è passato dai 5 milioni di cinque anni fa, ai 167 di oggi. Ma ancora non bastano: attualmene, spiegano dall'Anci, il rimborso è pari a 45 euro al giorno per ciascun minore preso in carico dai Comuni, circa la metà del costo, che è in media è di 80-90 euro. "L'obiettivo è prendere in carico i minori non accompagnati e offrire loro una assistenza a prescindere dalla loro nazionalità", spiega Elide Tisi, ex vicesindaco di Torino.

Ma soprattutto resta la questione dei cosiddetti 'diniegati': sono quelli che hanno fatto richiesta di asilo ma per i quali è stata respinta. La maggior parte di chi non ottiene l'asilo non può essere rimpatriata per la mancanza di accordi bilaterali con i Paesi di origine. Ma "non possiamo distribuire permessi umanitari, come è avvenuto in passato, solo per negare che esista il problema", sottolinea Tisi.

Serracchiani: bisogna fare delle scelte 
"Gli immigrati non sono tutti uguali e non tutti potranno rimanere: abbiamo la necessità di fare delle scelte". E' quanto ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, intervenendo alla quindicesima edizione del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione. "Non siamo di fronte a un'invasione - ha continuato - e gli stessi numeri sono ancora controllabili. E non dimentichiamo che c'è una dimensione demografica ed economica di cui dobbiamo tener conto guardando al futuro. E' un fatto di cui molti imprenditori hanno un quadro molto chiaro".
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