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MONDO

Vienna: "Crepe in accordo con Ankara"

Migranti, ultimatum della turchia all'Ue: subito i visti o salta l'accordo

"La nostra pazienza sta finendo" dice il ministro degli esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, durante una visita in Svizzera, citato dal giornale locale "Neue Zurcher Zeitung"

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"Non aspetteremo fino alla fine dell'anno" per sospendere l'accordo con l'Ue sui migranti, se non verrà concessa la liberalizzazione dei visti Schengen per i cittadini turchi". "La nostra pazienza sta finendo". Lo ha detto  il ministro degli esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, durante una visita in Svizzera, citato dal giornale locale 2Neue Zurcher Zeitung".

Vienna: "crepe in accordo con Ankara", soldati a confine 
L'Austria ha inviato 60 soldati al confine tra Ungheria e Serbia, mentre il ministro della Difesa di Vienna, Hans Peter Doskozil, ha messo in guardia l'Ue di fronte a un accordo sui migranti con la Turchia che "mostra crepe". I militari, hanno però precisato le autorità austriache, non saranno armati e non avranno il compito di intercettare le persone che cercano di passare la barriera innalzata da Budapest per bloccare la rotta balcanica. Dispiegati per sei mesi a Hodmezovasarhely, nel sud-est dell'Ungheria, gli artificieri aiuteranno a costruire strade e realizzare container.

Secondo Doskozil, i Paesi dell'Ue devono fare di più per proteggere i confini perchè l'accordo stretto da Bruxelles con Ankara rischia di andare in fumo. "Ritengo che le crepe in questo accordo stanno cominciando a farsi vedere", ha affermato alla radio, sottolineando che c'è "una finestra temporale in Europa per organizzarsi" prima che collassi. Da qui, l'appello a "riconoscere la sfida e affrontarla, presentandosi insieme di fronte al problema e pronti ad agire insieme".

In base all'intesa raggiunta nel marzo scorso, la Turchia ha acconsentito ha riprendersi i migranti intercettati in Grecia in cambio dell'invio di rifugiati siriani da redistribuire in Ue secondo un programma di quote. L'accordo, insieme all'innalzamento di barriere lungo la rotta balcanica, ha frenato il flusso di migranti sul fianco orientale del Vecchio continente, aumentando però la pressione sul Mediterraneo, attraversato da migliaia di persone, a rischio della vita, per raggiungere le coste italiane e quindi europee.

Vienna da mesi ha sposato la linea dura contro i profughi, arrivando a minacciare la scorsa primavera la chiusura totale del Brennero, al confine con l'Italia, in caso di mancato rigore da parte delle autorita' italiane sulla sicurezza delle frontiere.
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