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MONDO

Turchia, Istanbul

Migranti, Merkel: "Accordo visti inverosimile entro 1 luglio". Turchia pronta a rompere patto con Ue

"Dobbiamo fare tutto il possibile per continuare il dialogo perché è probabile che entro l'1 luglio alcune cose non saranno pronte, in altre parole l'esenzione per i visti perché alcune condizioni non saranno soddisfatte", ha spiegato la Cancelliera tedesca

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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito che la questione dell'esenzione da visti per i cittadini turchi che viaggiano nei Paesi dell'Unione europea non è verosimile che venga risolta entro l'1 luglio a causa della disputa tra Ankara e le autorità europee sulla modifica della legge antiterrorismo turca, condizione posta dall'Ue.

"Dobbiamo fare tutto il possibile per continuare il dialogo perché è probabile che entro l'1 luglio alcune cose non saranno
pronte, in altre parole l'esenzione per i visti perché alcune condizioni non saranno soddisfatte", ha spiegato Merkel.

La Cancelliera tedesca ha inoltre invitato la comunità internazionale a rispettare gli impegni e mantenere le promesse nella gestione e risoluzione delle crisi umanitarie. "Troppe promesse vengono fatte senza che poi alle parole seguano i fatti. Spesso i fondi vengono promessi, annunciati, ma poi non arrivano e i progetti rimangono ingaggiati. Una contraddizione che deve finire," ha affemato Merkel, prima di aggiungere che allo stato attuale il sistema di aiuti umanitari "non rappresenta un modello compatibile con le esigenze e sfide del futuro". 

La Turchia intanto ha rivendicato che senza l'accordo sulla facilitazione dei visti non si riterrà obbligata a rispettare quello sui migranti. Il nostro Paese - spiega il consigliere economico del presidente Recep Tayyip - potrebbe fare "scelte radicali" e sospendere tutti gli accordi in essere con la Ue. "Nonn ci aspettiamo nulla da loro" ha detto Yigit Bulut alla tv pubblica TRT Haber. "Lasciamo che continuino ad applicare doppi standard, lasciamo che continuino a non mantenere le promesse fatte ai cittadini turchi" ha aggiunto. "Ma devono sapere che la Turchia molto presto farà scelta radicali se continueranno ad avere questo atteggiamento".

La Turchia ha stretto con la Ue un accordo per fermare il flusso di migranti verso l'Europa in cambio di una serie di incentivi tra cui l'abolizione dei visti per i cittadini turchi. Ma Ankara deve soddisfare una serie di 72 criteri, dall'adozione dei passaporti biometrici ai rispetti per i diritti umani, fissati all'inizio dei negoziati tra Bruxelles e Ankara sull'abolizione per 90 giorni dei visti verso l'area Schengen. 

Ma Erdogan ha chiarito che non cambierà le sue leggi antiterrorismo, una della condizioni poste dall'Europa, finchè l'esercito combatte con i ribelli curdi nel sudest. "La Turchia potrebbe rivedere tutti i rapporti con la Ue inclusa l'unione doganale" ha detto Bulut. "Gli accordi di riammissione e tutti gli altri accordi potrebbero essere sospesi. L'Europa deve mantenere le sue promesse". Bulut, ex editorialista di quotidiano, fa parte dell'ala dura dei consiglieri del presidente, il quale nelle ultime settimane ha alzato i toni contro Bruxelles, mentre ad Ankara cresce la frustrazione per l'attuazione dell'intesa con la Ue sui migranti.

Juncker: con 508 mln di abitanti la Ue deve poter integrare 2 mln di profughi
 "Un continente di 508 milioni di abitanti dovrebbe poter integrare due milioni di rifugiati". Lo ha indicato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker nel corso della conferenza dei presidenti dei parlamenti della Ue. Sui visti ai turchi, elemento fondamentale dell'accordo per gestire il flusso di rifugiati raggiunto con Ankara, Juncker ha detto che il governo della Turchia deve rispettare tutti le 72 condizioni previste "inclusa la revisione delle legge anti- terrorismo". Sulla questione dei visti è intervenuta anche la Merkel sottolineando che l'attuazione del piano per l'esenzione per la Turchia a partire dal primo luglio dovrà essere posticipata. 

Alfano: numeri in calo ma pronti a ondate
"I numeri dei migranti sono in calo rispetto allo scorso anno. Stiamo lavorando per essere sempre pronti a una nuova ondata finchè non si stopperà la rotta libica". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, alla caserma Lungaro per deporre una corona di fiori in ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta morti nella strage di Capaci nel 1992. "Adesso non siamo più in emergenza nè sugli arrivi nè sul numero di migranti rispetto alla popolazione - ha concluso - ci sono altri Paesi che ci precedono in questo senso". E sull'accoglienza, in particolare sulla situazione a Ventimiglia interviene il segretario del Silp Cgil della Ps Daniele Tissone: "A Ventimiglia in due giorni sono arrivati oltre cento profughi via treno ed in un solo giorno la Caritas ha servito quasi duecento pasti". E aggiunge come il problema, sia stato "caricato sulle forze di polizia che, in condizioni precarie, si trovano a dover gestire, come possono, l'esistente. La carenza di personale e di strutture adeguate tali da permettere agli operatori di poter lavorare in sicurezza - sottolinea Tissone - grava sulle sole forze dell'ordine del luogo alle prese con protocolli sanitari difficili da osservare e imprevisti di ogni genere". 

Boldrini: non scaricare flussi su manciata Paesi
"Non possiamo scaricare la questione dei flussi migratori su una manciata di paesi europei" e del resto "i nostri cittadini sono sgomenti dal vedere l'incapacità dell'Europa di trovare una gestione coordinata e solidale dei flussi migratori". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini in Lussemburgo alla conferenza dei presidenti delle Camere. "La risposta è più e non meno Europa" ha concluso la Boldrini.
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