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MONDO

"Aiutare i paesi di transito come il Libano"

Migranti, Mattarella: in Ue toni talvolta sconsiderati

"Quanto avviene in Siria ha un impatto immediato, oltre che sulla regione, sull'intera Unione europea, ad iniziare, ma non solo, dalla questione dei rifugiati. Su questo argomento si è aperto nell'Unione un dibattito dai toni talvolta sconsiderati, appartenenti a un passato remoto d'Europa e che, invece, qualcuno vorrebbe riproporre, dimenticando le tragedie che ha provocato".

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"Quanto avviene in Siria ha un impatto immediato, oltre che sulla regione, sull'intera Unione europea, ad iniziare, ma non solo, dalla questione dei rifugiati. Su questo argomento si è aperto nell'Unione un dibattito dai toni talvolta sconsiderati, appartenenti a un passato remoto d'Europa e che, invece, qualcuno vorrebbe riproporre, dimenticando le tragedie che ha provocato". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al contingente italiano della missione Unifil in Libano.

Aiutare i paesi di transito come Libano
L'Ue deve aiutare i "paesi di transito" dei flussi di profughi, ha detto il presidente della Repubblica. Libano convive da lungo tempo - ha ricordato - con le difficoltà determinate dal costante flusso di rifugiati, mostrando una solidarietà che costa al Paese notevoli sacrifici. La presenza di insediamenti antichi e nuovi raggiunge quasi un terzo dell'intera popolazione. E' un atteggiamento che suona da esempio per tutto il Mediterraneo e per l'Europa".  "Vanno aiutati anzitutto - ha proseguito Mattarella - i Paesi dai quali hanno origine i flussi migratori, ma, con grande ragione, vanno sostenuti quei Paesi di transito e di asilo maggiormente investiti dal fenomeno, come è il caso del Libano.
Si tratta di iniziative che vanno sviluppate e coordinate in più ambiti: le proposte raccolte nel 'Migration compact' presentate in ambito dell'Unione Europea, ne sono un esempio". 

L'Italia con Unifil, protagonista in difesa della pace
"L'Europa conserva nella sua memoria la lunga ed estenuante serie di conflitti che hanno minato la pace anche nel resto del mondo. Sono ancora vive le tragedie consumatesi anche recentemente, così come rimane vivo il ricordo, tramandato di generazione in generazione, delle grandi sofferenze e dei sacrifici patiti durante le due devastanti guerre mondiali". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della visita al contingente Unifil in Libano.   "Questo -ha aggiunto il Capo dello Stato - ci ha indotto a ricercare, con forza e determinazione, nel nostro continente, la concordia e a non essere indifferenti ai focolai di crisi che si sviluppano in aree anche non a contatto immediato con i nostri confini, ma che finiscono per avere impatto su regioni geografiche ben più ampie, come si registra di
continuo".  "Per questo -ha sottolineato Mattarella davanti ai militari italiani inquadrati nella missione Onu- l'Italia partecipa in maniera così convinta e con ruoli decisivi alle missioni di pace in quest'area, nell'ambito delle scelte delle Organizzazioni internazionali alle quali il nostro Paese aderisce. Lo facciamo nella consapevolezza che ogni persona ha dignità da rispettare. Che i diritti umani sono indivisibili. Lo facciamo per la nostra sicurezza e per quella collettiva. Ognuno di voi, per questo, ha il diritto di sentirsi giustamente fiero per il contributo che sta offrendo, nei diversi ruoli di ciascuno, alla realizzazione di un disegno così importante. L'Italia -ha affermato- è protagonista nella difesa della pace, e voi, in questo, siete l'Italia". 

 
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