MONDO
Le giovani avvistate da testimoni
Nigeria, liceali rapite. Il governo: non trattiamo con i Boko Haram
Le autorità di Abuja respingono il ricatto deli estremisti islamici: ""Ragazze libere in cambio dei prigionieri" - chiedono in un video. La condanna è netta anche da parte dell'Unione Europea: i 28 ministri degli Esteri esprimono "profonda preoccupazione" e si dicono "inorriditi" per le sofferenze inferte ai civili
La risposta del governo segue al filmato di 17 minuto diffuso in rete da Boko Haram. Nel video il leader del gruppo Abubakar Muhammad Shekau afferma che le studentesse si sono convertite all'Islam e minaccia che non verranno liberate fino a quando non saranno rilasciati tutti i membri di Boko Haram detenuti nelle carceri nigeriane.
Le ragazze avvistate in Nigeria da testimoni
Le giovani sarebbero ancora nel Paese e alcuni testimoni le avrebbero viste: lo riferisce il governatore dello Stato del Borno, Kashim Shetima che ha anche detto di aver trasmesso ai militari "informazioni". I rapitori non avrebbero quindi oltrepassato il confine verso il Ciad o il Camerun e le ragazze potrebbero dunque trovarsi ancora nel Paese.
La mobilitazione internazionale
Intanto arriva dalla Francia la disponibilità per organizzare un vertice dei paesi confinanti con la Nigeria. "Ne ho parlato con il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan", ha detto il capo di Stato francese, Francois Hollande, aggiungendo che al vertice dovrebbero essere presenti, tra gli altri, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione europea. Quest'ultima si occuperà dell'emergenza nel corso del Consiglio affari esteri. Roma, ha spiegato nei giorni scorsi il capo della diplomazia italiana, Federica Mogherini, sottolinerà la necessità di un coordinamento tra i paesi europei, funzionale alla ricerca di una soluzione per la liberazione delle ragazze.
Al via operazione alleati stranieri contro Boko Haram
Le operazioni dell'esercito nigeriano in collaborazione con gli alleati stranieri di Usa, Gran Bretagna, Francia e Cina per liberare le 276 liceali inizieranno questa settimana. Lo hanno reso noto fonti militari. Le prime mosse saranno a livello di intelligence con impiego di alta tecnologia. Il ministero della Difesa ha convocato una riunione nel week end con gli esperti dei team stranieri dove si è stabilito che il processo sarà "veloce, preciso e improntato ala cautela" ha spiegato la fonte perché sono coinvolte molte vite umane". Tra gli strumenti impiegati anche droni e sensori remoti con capacità sofisticate di penetrare negli edifici e di fare la differenza tra adulti e bambini.
Il rapimento
Le studentesse, di età compresa tra i 12 e i 17 anni sono state rapite il 14 aprile: un commando di Boko Haram le ha prelevate da una scuola di Chibok, nello stato del Borno. Alcune sono riuscite a fuggire (qui una testimonianza di una di loro), ma altre sono ancora nelle mani del gruppo integralista che ha imposto il terrore nel nord della Nigeria. Prosegue intanto la campagna, anche online con l'hashtag #bringbackourgirls, per la liberazione delle giovani.
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