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MONDO

"La strada più mortale del mondo"

Onu, da gennaio 3419 migranti morti nel Mediterraneo

A partire sono stati invece 207mila, il triplo rispetto al 2011 quando erano in corso le primavere arabe. L'80% dei migranti inizia la traversata dalle coste libiche per arrivare in Italia o a Malta

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"La strada più mortale del mondo". Così l'agenzia Onu per i rifugiati, l'Unhcr, ha definito il Mediterraneo. Da gennaio ad oggi, infatti, sono 3419 i migranti che hanno perso la vita in questo mare mentre tentavano la traversata.

La tratta più battuta: Libia-Italia o Libia-Malta
Secondo i dati dell'agenzia le partenze avvengono quasi tutte dalle coste libiche e le mete sono, nell'80% dei casi, l'Italia e Malta. In più i conflitti in Ucraina, in Siria e in Iraq non hanno fatto che aumentare il numero di persone che ogni giorno tenta di varcare il confine europeo.

I migranti: il triplo rispetto al 2011
Dall'inizio dell'anno, afferma l'Unhcr, sono stati oltre 207.000 i migranti che hanno tentato di attraversare il Mar Mediterraneo: una cifra quasi tre volte superiore al precedente record del 2011 quando 70.000 migranti erano fuggiti dai loro Paesi durante la primavera araba. Cifre "record", le definisce l'agenzia ONU e, guardando ai Paesi di provenienza, si nota che i migranti sono per la maggior parte profughi e rifugiati, principalemente da Eritrea e Siria. 

La strage dei migranti nel mondo: oltre 4200 morti
Nel 2014, un record di almeno 348 mila persone nel mondo - Mediterraneo compreso, dove si aconta il numero più alto di vittime - hanno rischiato la vita in mare per migrare o cercare asilo in altri Paesi e almeno 4.272 sono morte. 

Le altre tre rotte principali
Oltre al Mediterraneo, vi sono almeno altre tre principali rotte di navigazione usate dai migranti e dalle persone in fuga da conflitti o persecuzioni: nella regione del Corno d'Africa, nel 2014, 82.680 persone hanno attraversato il Golfo di Aden e il Mar Ross.. Nel sud-est asiatico, la stima è di circa 54.000 partiti da Bangladesh o Birmania verso Thailandia e Malesia. Chi arriva dai Caraibi, 4775 persone, segue invece la terza rotta fondamentale indicata dall'ONU.
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