MONDO
Papa, il giorno della preghiera di pace. Storico incontro con Shimon Peres e Abu Mazen
L'incontro con Shimon Peres, Abu Mazen e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo nei Giardini vaticani. Si svolgerà in tre tempi, ognuno dedicato alla preghiera di una delle comunità religiose: Ebraica, Cristiana, Musulmana
"La pace è un dono di Dio, ma richiede il nostro impegno. Cerchiamo di essere gente di pace nelle preghiere e nei fatti". Papa Francesco lo ha sottolineato oggi con un tweet, lanciando anche l'hashtag #weprayforpeace.
Oggi chiedo a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera per la pace in Medio Oriente. #weprayforpeace
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 8 Giugno 2014
"Una Chiesa che non sorprende va ricoverata in rianimazione"
"Dove arriva lo Spirito di Dio, tutto rinasce e si trasfigura: l'evento della Pentecoste segna la nascita della Chiesa e la sua manifestazione pubblica; e ci colpiscono due tratti: e' una Chiesa che sorprende e scompiglia. Attenzione: se la Chiesa è viva sempre deve sorprendere, se no è debole, ammalata, morente e deve essere ricoverata nel reparto di rianomazione".
Papa Francesco ha voluto usare queste parole forti al Regina Coeli di oggi. "Qualcuno a Gerusalemme - ha osservato - avrebbe preferito che i discepoli di Gesù, bloccati dalla paura, rimanessero chiusi in casa per non creare scompiglio. Anche oggi tanti vogliono questo dai cristiani".
Invece "il Signore risorto li spinge nel mondo: 'Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi'".
"La Chiesa di Pentecoste - dunque - è una Chiesa che non si rassegna ad essere innocua, elemento decorativo. E' una Chiesa che non esita ad uscire fuori, incontro alla gente, per annunciare il messaggio che le è stato affidato, anche se quel messaggio disturba e inquieta le coscienze. Essa nasce una e universale, con un'identita' precisa, ma aperta, una Chiesa che abbraccia il mondo ma non lo cattura, come il colonnato di questa Piazza: due braccia che si aprono ad accogliere, ma non si richiudono per trattenere".
"Questa sera invochiamo dono della pace in Terra Santa"
"Questa sera in Vaticano i presidenti di Israele e Palestina si uniranno a me e al patriarca ecumenico di Costantinopoli per invocare da Dio il dono della pace nella Terra Santa, in Medio Oriente e nel mondo intero". Così Papa Francesco dopo il Regina Coeli.
"Desidero ringraziare - ha aggiunto - tutti coloro che, personalmente e in comunita, hanno pregato e stanno pregando per questo incontro, e si uniranno spiritualmente alla nostra supplica".
La preghiera per la pace in Medio Oriente
Nel pomeriggio papa Bergoglio è atteso dal grande appuntamento nei Giardini vaticani con i presidenti di Israele e Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen, e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, per l'invocazione per la pace in Medio Oriente.
L'arrivo di Shimon Peres
Peres è arrivato a Roma alle 8.50 all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della compagnia El Al da Tel Aviv. Rigide le misure di sicurezza al Leonardo da Vinci: il presidente israeliano, dopo lo sbarco con la folta delegazione, ha lasciato alle 9.10 lo scalo romano in auto, seguito da un lungo corteo di vetture di scorta e del seguito, attraverso un varco decentrato.
L'arrivo di Abu Mazen
Anche io Presidente palestinese, Abu Mazen, è a Roma. Il Capo di Stato, atteso, su invito di Papa Francesco, all';Incontro di preghiera per la pace in Terra Santa,
è arrivato intorno alle 16.50 a bordo di un volo speciale, un Gulf Stream, atterrato all'aeroporto militare di Ciampino.