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POLITICA

Tensioni nel governo

Recovery. Renzi: "Vogliamo la stabilità ma non l'immobilismo". Delrio: "Evitiamo crisi al buio"

I 5Stelle con Crimi parlano di "atteggiamenti irresponsabili" che mettono a rischio tutto il lavoro fatto fino a questo momento. Dalle file delle opposizioni Tajani torna a ribadire che il centrodestra è compatto e non "faremo da stampella a nessuno". Renzi chiama a raccolta i suoi

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Ancora forti tensioni nell'esecutivo. Continua l'affondo di Italia Viva. Questa mattina - dalle pagine de 'Il Messaggero'- il ministro Bellanova avverte: "Inutile che mi convochiate se il piano relativo al Recovery Plan non arriverà 24 ore prima del Cdm". E il leader di Italia Viva, dal suo profilo account, incalza: "Questi non hanno ancora scritto il testo del Recovery Plan. Ma che cosa stiamo aspettando?". I 5Stelle con Crimi parlano di "atteggiamenti irresponsabili" che mettono a rischio tutto il lavoro fatto fino a questo momento. Il Partito Democratico invita ad evitare "crisi al buio" e invoca "un vero patto di legislatura che rilanci l'azione di governo". Dalle file dell' opposizione Tajani torna a ribadire che il centrodestra è compatto e non arriveranno "soccorsi azzurri" in aiuto del premier Conte.

Riunione di Italia Viva
Stasera, sulla piattaforma Zoom, Matteo Renzi riunisce in videoconferenza i gruppi parlamentari di Italia Viva di Camera e Senato per fare il punto della situazione politica. "Vogliamo la stabilità ma non l'immobilismo", ha ribadito l'ex premier, che ha poi aggiunto: "Non vogliamo portare il Paese al voto o consegnare l'esecutivo alla destra".

Recovery: Bellanova: "Se non arriva 24 ore prima del Cdm è inutile convocarmi"
"Si deve andare quanto prima in Cdm e approvare il Piano. Non siamo mai stati e non saremo noi a bloccarlo. Ed è vergognoso che, a riunione dei capi delegazione ancora in  corso, ci sia chi con lo squallido metodo delle veline ci addebita ritardi e rinvii. Finché ci sarà lo spazio per migliorarlo lo faremo. Ma se il Piano puntuale non dovesse arrivare  almeno 24 ore prima del Cdm, allora evitassero di convocarmi". A dirlo, in un'intervista al Messaggero, è la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, di Italia Viva.  E  prosegue: "Resta fermo il giudizio complessivo, il vulnus sul metodo e merito che la sua domanda tradisce perfettamente. Quel Piano non è di Conte, né di Gualtieri, né di  Bellanova. E' il Piano strategico di un Paese che si rimette in marcia affrontando, una  per una, tutte le criticità. Per questo nel presentare i rilievi lo scorso 30 dicembre abbiamo   detto: attenti, questo è il documento più importante della legislatura, ha bisogno di una visione, e non  possiamo né vogliamo essere complici di un imperdonabile spreco di  denaro pubblico". Poi il ministro sottolinea: "Noi ritardare? Ma se è stata Italia Viva a chiedere, nel luglio scorso, una sessione parlamentare ad hoc sui progetti del Recovery,  perché non si tirassero fuori dai cassetti all'ultimo momento progetti solo per coprire carenze e buchi, e magari liberare risorse ordinarie".

Bellanova insiste sul Mes: "Serve al Paese e ai cittadini che hanno diritto ad una sanità che funzioni. Se tutto questo per il M5S vale meno di un feticcio ideologico è un problema  loro. Lo risolveranno, se ritengono, nelle sedi adeguate. Certo, non può essere il cappio attraverso cui tengono in ostaggio una maggioranza e un intero Paese. Più volte abbiamo  detto che le leadership si esercitano, soprattutto se i temi sono complessi. Prendere il Mes significa disporre di una mole di risorse importanti per la qualità del sistema sanitario e  allo stesso tempo poterne liberare altre. Non è un gioco a somma zero".

Delrio: "No crisi al buio, ma non sono del tutto ottimista"
"Non sono del tutto ottimista sugli esiti, anche ieri la riunione è stata difficile anche se si è deciso di procedere con il Recovery, pare che un primo passo possiamo farlo martedì", certo "non vogliamo crisi al buio e le elezioni, vogliamo un vero patto di legislatura che rilanci l'azione di governo". Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio intervenendo all'incontro on line della Iv Costituente delle idee "Quattro passi verso il futuro". E aggiunge: "Io credo che sul Recovery valesse un po' la pena litigare, è inutile fare una cosa chiusa nei gabinetti dei ministeri ma bisogna sempre essere costruttivi" e "ringrazio il presidente della Repubblica che ha detto (nel discorso di fine anno, ndr) che questo è il tempo dei costruttori".

Crimi: "Recovery messo a rischio da atteggiamenti irresponsabili"
"Mentre in questi giorni discutiamo di un tema cruciale come il Recovery Plan, compiendo proprio su  questo fronte significativi passi in avanti (politiche attive del lavoro, proroga del superbonus 110% al  2023, piano nazionale di transizione 4.0), ci ritroviamo purtroppo a dover prendere atto  di atteggiamenti incomprensibili e irresponsabili da parte di quanti mettono a rischio il buon lavoro  fatto fin qui. Un lavoro che continueremo a portare avanti, senza sosta, nell'esclusivo interesse dei  cittadini". Lo scrive Vito Crimi, capo politico ad interim dei 5Stelle, su Facebook. 

Conte a Boschi: "Se chiedi rispetto devi darlo". La Capogruppo: "Verità fa male"
Duro botta e risposta tra il premier Giuseppe Conte e la capogruppo di IV alla Camera, Maria Elena Boschi. Se il presidente del Consiglio, come raccontato dall'Adnkronos, ha infatti invitato l'ex ministra a portare rispetto, anche Boschi ha riservato un duro affondo al premier. Al centro dello scontro, l'incremento degli investimenti sui porti, contenuta nelle linee guida del Recovery Plan.

"Se i tuoi ministri non hanno letto tutto il piano, caro Presidente, questo non ti autorizza a mettermi in bocca parole che non ho mai detto. La verità fa male ma è la verità", ha risposto infatti Boschi a Conte, che ha difeso la squadra di governo richiamando l'esponente di IV dal sostenere che alla riunione del 22 dicembre tutti i ministri presenti non avevano letto la bozza che era stata presentata nel Cdm del 7 dicembre. "Solo perché un ministro nel corso di quella riunione del 22 ha avuto un dubbio su uno dei tanti progetti presentati. Questa è una affermazione irriguardosa", aveva infatti 'bacchettato' il presidente del Consiglio l'ex ministra.

Tajani: "Non ci saranno soccorsi azzurri"
"Il centrodestra è unito. Ma una cosa è certa: non faremo da stampella a nessuno, non ci saranno soccorsi azzurri, azzurrini e di altra tinta, né potremmo mai sostenere governi con forze di sinistra. Poi deciderà il capo dello Stato. Se si dovesse andare al voto, noi siamo pronti. E lavoreremo sempre insieme a tutto il centrodestra". Lo dice Antonio Tajani al 'Mattino' parlando della crisi di governo.

Quali scenari si augura? "Mi auguro un governo di centrodestra a guida liberaldemocratica, che punti sulla crescita economica del Paese, sulla sua credibilità internazionale, con un'anima liberale, cattolica, moderata ed europeista", spiega il vice presidente di FI. E se ci fosse l'ipotesi di un governo istituzionale? "Non credo che sia la soluzione migliore". E se ci fosse l'ipotesi di un governo Conte-ter sareste disposti a sostenerlo? "È un periodo ipotetico dell'irrealtà", replica Tajani.

Franceschini: "Basta buonsenso per evitare crisi"
"Credo bastino un po' di buonsenso e di buona volontà per evitare una crisi di governo in piena pandemia. Martedì mandiamo il Recovery in Parlamento e subito, come ha proposto Zingaretti, avviamo un confronto nella maggioranza per un patto programmatico di legislatura". Lo scrive su twitter il ministro dei Beni culturali e del Turismo e capo delegazione dem al governo, Dario Franceschini.

Conte: "Il Recovery Plan appartiene all'Italia intera"
In serata, tramite un post su facebook, il premier Conte interviene nuovamente sul Recovery Plan. "Nella riunione di ieri sera, con tutte le forze di maggioranza abbiamo convenuto di portare al prossimo consiglio dei Ministri la nuova bozza aggiornata del Piano, in modo da poter proseguire le interlocuzioni con il Parlamento e le parti sociali e poi passare alla stesura dello schema definitivo", scrive il presidente del consiglio.

"Mai come adesso serve un grande sforzo collettivo per realizzare al più presto un Recovery Plan che garantisca al nostro paese pronta ripartenza e più elevata resilienza. Un piano che non appartiene a questo governo o alle forze di maggioranza che lo compongono, ma all'Italia intera. 
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