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Sharm el Sheik, Renzi: "Intervenire prima che l'Isis occupi la Libia"
"Sosterremo l'Egitto nella lotta al terrorismo" ha detto il presidente del Consiglio. In programma anche il bilaterale con Al Sisi, per la firma di un accordo da 10 miliardi di euro per il settore agricolo. A Sharm el Sheikh si sono riunite 1.800 delegazioni di oltre 70 paesi per siglare accordi economici
"L'Italia ha compiuto un giro di consultazioni con la Russia, la Francia e gli inglesi, e nelle prossime settimane "avremo un approfondimento con gli Usa, che sono il key player in questa partita" ha spiegato ancora Renzi che ha siglato con il presidente egiziano al Sisi un accordo da 10 miliardi di euro per il settore agricolo. Programma che si aggiunge a quello varato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait per un valore di 12 miliardi di dollari.
"Sosteniamo Egitto nella lotta al terrorismo"
Renzi garantisce che l'Italia "sosterrà l'Egitto nella lotta al terrorismo". "Roma - ha aggiunto Renzi - deve essere un ponte fra Europa e questa parte del mondo, mentre l'Egitto deve divenire un ponte fra Europa e mondo arabo e nord africano".
"Serve unire le forze per affrontare la sfida" del terrorismo: non c'è "nessuno scontro di civiltà, è la lotta del mondo civilizzato contro pochi estremisti che non hanno nulla a che fare con la religione" ha aggiunto il premier Renzi lodando l'impegno dell'Egitto e richiamando le parole del presidente egiziano al Sisi.
"Apprezziamo leadership Al Sisi su Libia"
"Aprezziamo la leadership di Al Sisi. Questo vale anche per la crisi libica e siriana" ha detto il Presidente del Consiglio. Poi: "Sosteniamo la sua visione, la sua lotta alla corruzione e il suo lavoro per la stabilità. L'Egitto può andare avanti in un processo di consolidamento istituzionale. L'Egitto affronta le crescenti minacce del terrorismo, rimanendo attaccati al rispetto della libertà. La stabilità dell'Egitto è la nostra stabilità, non soltanto per questa area del mondo".
Mogherini: "Non esiste l'opzione militare"
L'alto rappresentante europeo Federica Mogherini, anche lei a Sharm el Sheikh, e anche lei impegnata in diversi bilaterali, esclude la via militare. "L'opzione militare - dice senza mezzi termini - non è prevista", l'unica strada è quella della diplomazia e della creazione di un governo di unità nazionale". Anche perché, pure sul fronte dell'immigrazione, "solo con un interlocutore serio potremo gestire insieme i flussi" garantendo "anche il rispetto dei diritti umani".