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MONDO

La struttura era già stata colpita mercoledì

Siria, colpito un altro ospedale ad Aleppo. Usa accusa Mosca: negoziati in "terapia intensiva"

Dopo l'ennesima telefonata con Lavrov, il segretario di stato John Kerry riferisce che la posizione russa non si è spostata di un millimetro dal "continuiamo a colpire i terroristi ad Aleppo al fianco delle forze siriane". Le stesse parole di due giorni fa

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Almeno due barili bomba hanno colpito il maggior ospedale di Aleppo, in un quartiere controllato dai ribelli anti Assad. Lo afferma Adham Sahloul dell'organizzazione sanitaria Syrian American Medical Society. Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, aveva definito i bombardamenti sugli ospedali "crimini di guerra.

Raffiche di artiglieria pesante hanno colpito il terreno di battaglia in Siria durante la notte, mentre le forze governative portano avanti un assalto su due fronti contro i quartieri controllati dai ribelli.

L'offensiva del governo per riconquistare Aleppo nella sua totalità è stata sostenuta dal no dell'alleato russo alle
richieste occidentali di sospendere i bombardamenti a sostegno delle truppe che avanzano. Il numero delle vittime civili è in costante aumento su ambo i fronti della città divisa. Circa 250mila residenti stanno vivendo sotto assedio dell'esercito nell'est controllato dai ribelli e circa 1,2 milioni di persone fronteggiano il fuoco quotidiano dei razzi lanciati dai ribelli contro l'ovest controllato dal governo.

L'organizzazione umanitaria Medici senza Frontiere (Msf) ha descritto l'impatto dei bombardamenti siriani e russi nell'est come "un bagno di sangue". Tra i venti civili uccisi nel settore controllato dai ribelli ci sono sei bambini, secondo l'Osdh (Osservatorio siriano dei diritti umani).

Lavrov a Kerry: pronti a dialogo aperto con Usa su risoluzione conflitto
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha confermato al segretario di Stato Usa, John Kerry, che la Russia è pronta per un dialogo aperto con gli Stati Uniti sulla risoluzione del conflitto siriano. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo. "Lavrov ha sottolineato che la Russia rimane pronta per un dialogo con gli Stati Uniti su tutti gli aspetti della questione siriana", ha detto il ministero in un comunicato.

Secondo la dichiarazione, Lavrov ha ribadito la richiesta di Mosca a Washington di costringere l'opposizione siriana a fermare la violazione delle decisioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla conduzione dei negoziati intra-siriani senza precondizioni. Lavrov ha anche confermato la disponibilità della Russia a cercare ulteriori opportunità di cooperazione congiunta con i partner degli Stati Uniti per migliorare la situazione ad Aleppo. 

Gli Stati Uniti parlano di negoziati in "terapia intensiva, il tracciato non è ancora piatto" tramite il Portavoce Mark Toner. Dopo l'ennesima telefonata con Lavrov, il segretario di stato John Kerry riferisce che la posizione russa non si è spostata di un millimetro dal "continuiamo a colpire i terroristi ad Aleppo al fianco delle forze siriane". Le stesse parole di due giorni fa. 

Onu: istituita commissione per indagare su attacco a convoglio umanitario
Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha deciso di istituire una commissione speciale per indagare sull'attacco al convoglio umanitario nei pressi della città siriana di Aleppo. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. "Il segretario generale ha deciso di istituire una commissione d'inchiesta interna delle Nazioni Unite incaricata di indagare sull'incidente del 19 settembre 2016", si legge nella nota. La commissione di inchiesta riferirà sui risultati del suo lavoro al segretario generale che esaminera' il rapporto e prendera' decisione per eventuali ulteriori iniziative.

A settembre oltre l'80% dei convogli di aiuti delle Nazioni Unite in Siria sono stati bloccati o costretti a rinvii delle operazioni: lo rivela il quotidiano britannico Guardian, secondo cui solo sei convogli su 33 hanno sinora raggiunto le destinazioni stabilite e da alcuni dei sei sono stati prelevati quantitativi considerevoli di medicinali e strumenti chirurgici.

Guardian: oltre 80% convogli aiuti Onu bloccati a settembre
Le Nazioni Unite non riescono ad accedere alla parte orientale di Aleppo, sotto il controllo dei ribelli, dallo scorso 7 luglio. Il governo siriano aveva autorizzato per settembre il passaggio di 33 convogli delle Nazioni Unite e dei loro partner: stando al Guardian, 15 avevano ottenuto subito luce verde, mentre per gli altri c'erano state iniziali difficoltà. E l'Onu ha denunciato come il primo convoglio sia rimasto di fatto bloccato fino al 19 settembre.

Tra i convogli che non sono arrivati a destinazione, ricorda il giornale, c'è anche quello colpito nei pressi di Aleppo nell'attacco in cui sono rimasti uccisi alcuni operatori umanitari. Da allora, scrive il Guardian, due convogli sono stati bloccati per motivi di sicurezza.

Hanno invece ricevuto aiuti le aree assediate di Moadamiyet al-Sham, Madaya, Zabadani, Foah, Kefriya e al-Waer. Un altro convoglio ha raggiunto la città di Talbiseh e da questo, stando a quanto si legge, sono stati prelevati durante le operazioni di carico strumenti chirurgici, kit per ustioni e kit per i reparti di ostetricia, oltre ad alcune medicine.

Il Guardian scrive che circa la metà delle forniture mediche non hanno ricevuto l'autorizzazione per la consegna a Moadamiyet al-Sham e che dal convoglio per Madaya e Zabadani, alla periferia di Damasco, sono state rimosse 1,5 tonnellate di strumenti chirurgici e medicine prima delle operazioni di carico.

 
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