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MONDO

La sigla alla Rada e all'UE

Ucraina: oggi la firma dell'accordo di associazione con l'Unione Europea

L'applicazione sarà a partire dal primo gennaio del 2016, come auspicato da Mosca. Intanto la tregua vacilla nell'est del Paese. Approvata nuova legge su amnistia e statuto speciale per regioni separatiste. Continuano gli scontri nel sudest: vittime

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Kiev (Ucraina) Oggi è il giorno della ratifica dell’accordo di associazione tra l’Unione Europea e l’Ucraina. Lo faranno in parallelo il Parlamento Europeo e quello ucraino. Mosca ha ottenuto che l’applicazione commerciale sia ritardata fino al 2016 perché teme, soprattutto, che i prodotti europei entrino in Russia attraverso la porta dell’Ucraina. Una mossa, quella di posticipare l’attuazione dell’accordo, che in gran parte dell'Ucraina è stato letto come un tradimento e che ha portato il vice ministro degli esteri Danilo Lubkivski a dimettersi.

Soddisfazione di Poroshenko
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha commentato così: “Dopo la ratifica dell’accordo, ci sarà un primo Consiglio di Associazione tra l’Unione europea e l’Ucraina il prossimo 17 novembre. Si tratta di un meccanismo pratico per la realizzazione dell’accordo e l’applicazione delle sue linee guida, che si concentrano sulle riforme”.

Statuto speciale per le regioni separatiste
La Rada Suprema, il Parlamento ucraino, ha inoltre approvato una proposta di legge, promossa dal presidente Poroshenko, che introduce uno statuto speciale e tre anni di autonomia per alcune zone delle regioni di Lugansk e Donetsk. La normativa prevede anche elezioni locali straordinarie nel sud-est il 7 dicembre e l’amnistia per i filorussi che hanno consegnato le armi, non hanno attentato alla vita dei dirigenti statali e non si sono macchiati del reato di omicidio premeditato o di terrorismo, come l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines. Sullo sfondo ci sono le politiche del 26 ottobre, complicate dal fatto che il Partito delle Regioni dell’ex presidente filorusso non prenderà parte alle elezioni.

Scontri nell’est, la tregua vacilla
A dieci giorni dalla firma del cessate il fuoco di Minsk intanto la tregua sembra vacillare. Sono sempre più frequenti i combattimenti a Donetsk e nei dintorni. Le autorità locali separatiste parlano di quattro morti tra i civili. Nell'ennesima battaglia per il controllo dell'aeroporto, ancora nelle mani dell'esercito, Kiev denuncia invece la morte di tre propri militari. Persino gli osservatori dell'Osce sono finiti sotto i proiettili dei mortai, caduti a soli 200 metri dalla loro posizione.

Donetsk: Kiev usa il cessate il fuoco per riorganizzarsi  
Intanto il premier dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, accusa il governo di Kiev di "utilizzare il cessate il fuoco per riordinare le sue forze e attaccarci di nuovo", minacciando di non partecipare ai prossimi negoziati di Minsk

Crimea, il partito di Putin stravince le elezioni
In Crimea intanto il partito Russia Unita del leader del Cremlino Vladimir Putin ha stravinto le elezioni regionali in Crimea aggiudicandosi 70 seggi su 75 al parlamento regionale. Anche nella "città-regione" di Sebastopoli il partito di Putin ha vinto a man bassa aggiudicandosi 22 seggi su 24.
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