MONDO
Punto chiave i rapporti con la Russia
Ucraina, attesa del nuovo governo tra i venti del secessionismo
Alcuni membri del parlamento annunciano che potrebbe essere formato oggi il nuovo governo di coalizione ad interim, ma il deputato Valeri Patskan dice che il giorno dell'annuncio sarà domani. La Russia intanto schiera i blindati in Crimea, dove arriva una delegazione di senatori da Mosca. L'Fmi annuncia sostegno tecnico a breve. A Bruxelles riunione dei ministri della Difesa Nato
Kiev
Mentre alcuni deputati di due partiti, Udar e Svoboda, hanno annunciato che potrebbe essere formato oggi il nuovo governo di coalizione ad interim ucraino. Valeri Patskan, un parlamentare dell'Udar dell'ex pugile Vitali Klitschko, ha annunciato in un'intervista che il giorno dell'annuncio sarà domani. Il nuovo esecutivo verrà presentato in Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza nel centro di Kiev, cuore di questi tre mesi di protesta antigovernativa, alle 19:00 di sera (le 18:00 in Italia).
Il presidente ad interim, Oleksandr Turchynov, ha destituito per decreto nel complesso 42 ex consiglieri del proprio predecessore, il filo-russo Viktor Yanukovich, colpito da mandato di cattura per omicidio premeditato di massa e attualmente in fuga. A renderlo noto è lo stesso Turchynov, che guida anche il Parlamento di Kiev, sul sito ufficiale on-line della Presidenza. Tra coloro che sono stati rimossi dall'incarico sono compresi Iryna Akimova, già rappresentante di Yanukovich nel Consiglio dei Ministri, e i responsabili di quattro dipartimenti dell'amministrazione presidenziale.
Il dialogo con la Russia
Kiev si dice pronta a ripristinare il pieno dialogo diplomatico con la Russia non appena sarà formato il nuovo governo. Il ministero degli Esteri ucraino ha fatto sapere: "Riaffermiamo la nostra fedeltà alle relazioni russo-ucraine su basi nuove, di vera uguaglianza e vicinato, come sottolineato nel suo discorso al popolo ucraino dal presidente ad interim, lo speaker della Rada Oleksandr Turchynov".
Kiev, però, respinge le accuse di Mosca sull'esistenza di minacce in Ucraina ai diritti civili delle minoranze etniche e religiose. "Le accuse di 'metodi terroristici nella soppressione dei dissidenti e di 'diffusione dell'ideologia neo-nazista' da parte di forze politiche che hanno ottenuto il sostegno della maggioranza dei cittadini nelle elezioni del 2012 e che ora stanno assumendo la responsabilità della situazione nel Paese sono totalmente faziose e false" ha concluso in una nota del ministero degli Esteri ucraino.
Sciolti i reparti antisommossa dei Berkut
Intanto il ministro degli Interni ad interim Arsen Avakov ha scritto su Facebook che sono stati sciolti i reparti anti sommossa dei Berkut, usati nella violenta repressione della protesta di piazza a Kiev. I Berkut furono creati nel 1992 sulla base dei preesistenti Omon, quelli che continuano ad operare in Russia. In Ucraina le 'teste di cuoio' erano circa 5mila. Nelle regioni sud-orientali erano considerati degli 'eroi', nel resto del Paese il contrario: a Leopoli i manifestanti li hanno costretti ad inginocchiarsi per chiedere scusa del loro operato a Kiev.
La situazione in Crimea e i venti di separatismo
Nel frattempo in Crimea la situazione si fa più delicata. Nella penisola che ospita la flotta russa sul mar nero sono arrivati i blindati di Mosca e oggi ci sarà sul territorio anche una delegazione di senatori russi. Putin, intanto, si prepara ad assecondare i venti sempre più forti di separatismo. In attesa di capire i margini di una cooperazione diplomatica internazionale con europei ed americani, il leader del Cremlino tiene pronta anche la leva etnica oltre a quella energetica (gas) ed economica (congelamento delle successive tranche del prestito da 15 mld di dollari) per difendere i propri interessi nello scacchiere ucraino.
I blindati e il sindaco russo di Sebastopoli
I primi blindati con marine russi apparsi a Sebastopoli appartengono alla flotta del Mar Nero: stazionano come deterrente nel territorio dello stato maggiore e nel cortile della Casa di Mosca, in pieno centro. "Sono parte delle misure antiterrorismo per proteggere le infrastrutture russe", ha commentato una fonte vicina al comando.
Sempre a Sebastopoli una folla di dimostranti ha eletto sindaco un imprenditore locale russo, che ha annunciato subito il suo rifiuto di versare le tasse a Kiev prendendo il controllo della polizia locale.
Occupazione del parlamento locale di Sinerfopoli
Aria di secessione anche a Sinferopoli, la capitale della Crimea, dove numerosi manifestanti hanno occupato il parlamento locale chiedendo che si pronunci contro la Rada di Kiev e organizzi un referendum per staccarsi dall'Ucraina. Mentre centinaia di cosacchi del Don si dicono pronti a correre in aiuto, una delegazione di senatori russi vola in Crimea dopo che tra i parlamentari di casa si sta facendo strada l'ipotesi di facilitare la concessione di passaporti ai residenti di etnia russa: una mossa che consentirebbe poi di intervenire facilmente a tutela dei propri connazionali, come successo nella regione georgiana secessionista dell'Ossezia del sud.
Il rischio bancarotta dell'Ucraina e gli interessi economici russi
Alla crisi politica in Ucraina si aggiunge il rischio bancarotta. La Russia ha rifiutato il prestito promesso da Putin a Yanukovich e le speranze sono rivolte all'Europa che ne promette molti meno. L'intero programma di cooperazione tra Ue, Fondo Monetario, Banca Europea degli Investimenti e Banca Europea per la Ricostruzion e lo Sviluppo dovrebbe essere di 15 miliardi di dollari. L'Fmi, però, si dice pronto a impegnarsi con l'Ucraina e annuncia sostegno tecnico a breve.
Putin, però, non rinuncerà a salvare i più ampi interessi di Mosca in Ucraina: gli investimenti russi sono ingenti, mentre le banche statali, in particolare la Veb, Gazprombank e Vtb, sono esposte per 28 miliardi di dollari. Una bancarotta del Paese avrebbe conseguenze nefaste anche sulla sempre più stagnante economia russa.
La commissione Nato-Ucraina a Bruxelles
La situazione ucraina viene esaminata anche in una riunione della Commissione Nato-Ucraina che conclude la due giorni di ministeriale della Nato, che si apre oggi a Bruxelles. La delegazione ucraina sarà guidata dal primo vice ministro della Difesa Oleksandr Oliynyk, si legge sul sito della Nato. Oliynyk era stato nominato primo vice ministro nel febbraio 2012 dal presidente Viktor Ianukovich, introvabile dopo la sua destituzione e ricercato per uccisioni di massa.
Il presidente ad interim, Oleksandr Turchynov, ha destituito per decreto nel complesso 42 ex consiglieri del proprio predecessore, il filo-russo Viktor Yanukovich, colpito da mandato di cattura per omicidio premeditato di massa e attualmente in fuga. A renderlo noto è lo stesso Turchynov, che guida anche il Parlamento di Kiev, sul sito ufficiale on-line della Presidenza. Tra coloro che sono stati rimossi dall'incarico sono compresi Iryna Akimova, già rappresentante di Yanukovich nel Consiglio dei Ministri, e i responsabili di quattro dipartimenti dell'amministrazione presidenziale.
Il dialogo con la Russia
Kiev si dice pronta a ripristinare il pieno dialogo diplomatico con la Russia non appena sarà formato il nuovo governo. Il ministero degli Esteri ucraino ha fatto sapere: "Riaffermiamo la nostra fedeltà alle relazioni russo-ucraine su basi nuove, di vera uguaglianza e vicinato, come sottolineato nel suo discorso al popolo ucraino dal presidente ad interim, lo speaker della Rada Oleksandr Turchynov".
Kiev, però, respinge le accuse di Mosca sull'esistenza di minacce in Ucraina ai diritti civili delle minoranze etniche e religiose. "Le accuse di 'metodi terroristici nella soppressione dei dissidenti e di 'diffusione dell'ideologia neo-nazista' da parte di forze politiche che hanno ottenuto il sostegno della maggioranza dei cittadini nelle elezioni del 2012 e che ora stanno assumendo la responsabilità della situazione nel Paese sono totalmente faziose e false" ha concluso in una nota del ministero degli Esteri ucraino.
Sciolti i reparti antisommossa dei Berkut
Intanto il ministro degli Interni ad interim Arsen Avakov ha scritto su Facebook che sono stati sciolti i reparti anti sommossa dei Berkut, usati nella violenta repressione della protesta di piazza a Kiev. I Berkut furono creati nel 1992 sulla base dei preesistenti Omon, quelli che continuano ad operare in Russia. In Ucraina le 'teste di cuoio' erano circa 5mila. Nelle regioni sud-orientali erano considerati degli 'eroi', nel resto del Paese il contrario: a Leopoli i manifestanti li hanno costretti ad inginocchiarsi per chiedere scusa del loro operato a Kiev.
La situazione in Crimea e i venti di separatismo
Nel frattempo in Crimea la situazione si fa più delicata. Nella penisola che ospita la flotta russa sul mar nero sono arrivati i blindati di Mosca e oggi ci sarà sul territorio anche una delegazione di senatori russi. Putin, intanto, si prepara ad assecondare i venti sempre più forti di separatismo. In attesa di capire i margini di una cooperazione diplomatica internazionale con europei ed americani, il leader del Cremlino tiene pronta anche la leva etnica oltre a quella energetica (gas) ed economica (congelamento delle successive tranche del prestito da 15 mld di dollari) per difendere i propri interessi nello scacchiere ucraino.
I blindati e il sindaco russo di Sebastopoli
I primi blindati con marine russi apparsi a Sebastopoli appartengono alla flotta del Mar Nero: stazionano come deterrente nel territorio dello stato maggiore e nel cortile della Casa di Mosca, in pieno centro. "Sono parte delle misure antiterrorismo per proteggere le infrastrutture russe", ha commentato una fonte vicina al comando.
Sempre a Sebastopoli una folla di dimostranti ha eletto sindaco un imprenditore locale russo, che ha annunciato subito il suo rifiuto di versare le tasse a Kiev prendendo il controllo della polizia locale.
Occupazione del parlamento locale di Sinerfopoli
Aria di secessione anche a Sinferopoli, la capitale della Crimea, dove numerosi manifestanti hanno occupato il parlamento locale chiedendo che si pronunci contro la Rada di Kiev e organizzi un referendum per staccarsi dall'Ucraina. Mentre centinaia di cosacchi del Don si dicono pronti a correre in aiuto, una delegazione di senatori russi vola in Crimea dopo che tra i parlamentari di casa si sta facendo strada l'ipotesi di facilitare la concessione di passaporti ai residenti di etnia russa: una mossa che consentirebbe poi di intervenire facilmente a tutela dei propri connazionali, come successo nella regione georgiana secessionista dell'Ossezia del sud.
Il rischio bancarotta dell'Ucraina e gli interessi economici russi
Alla crisi politica in Ucraina si aggiunge il rischio bancarotta. La Russia ha rifiutato il prestito promesso da Putin a Yanukovich e le speranze sono rivolte all'Europa che ne promette molti meno. L'intero programma di cooperazione tra Ue, Fondo Monetario, Banca Europea degli Investimenti e Banca Europea per la Ricostruzion e lo Sviluppo dovrebbe essere di 15 miliardi di dollari. L'Fmi, però, si dice pronto a impegnarsi con l'Ucraina e annuncia sostegno tecnico a breve.
Putin, però, non rinuncerà a salvare i più ampi interessi di Mosca in Ucraina: gli investimenti russi sono ingenti, mentre le banche statali, in particolare la Veb, Gazprombank e Vtb, sono esposte per 28 miliardi di dollari. Una bancarotta del Paese avrebbe conseguenze nefaste anche sulla sempre più stagnante economia russa.
La commissione Nato-Ucraina a Bruxelles
La situazione ucraina viene esaminata anche in una riunione della Commissione Nato-Ucraina che conclude la due giorni di ministeriale della Nato, che si apre oggi a Bruxelles. La delegazione ucraina sarà guidata dal primo vice ministro della Difesa Oleksandr Oliynyk, si legge sul sito della Nato. Oliynyk era stato nominato primo vice ministro nel febbraio 2012 dal presidente Viktor Ianukovich, introvabile dopo la sua destituzione e ricercato per uccisioni di massa.