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Coronavirus

Progressi della ricerca scientifica

Pfizer, dosi presto in Italia? Zampa: "Normale che ci siano incontri tra governo e produttori"

Garattini: buona notizia ma prima servono risposte precise su efficacia. In Gb pronti a distribuire le prime dosi da dicembre

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"Siamo tutti in attesa del vaccino. Ma prima di fare festa servono dati e risposte precise se vogliamo conquistare la fiducia della popolazione". Lo dice il professor Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, nell'intervista a 'la Repubblica' dopo annuncio della Pfizer che ha detto che da dicembre le prime dosi del vaccino saranno disponibili. Garattini osserva che "in questo momento c'è una gara tra le industrie farmaceutiche" e dunque "se non abbiamo risposte certe e concrete, si rischia di creare una falsa impressione nella popolazione, rafforzata dai negazionisti, ossia che si stia accelerando troppo e che questi risultati non siano degni di fiducia, cosa che dobbiamo conquistare o si rischia che i vaccini non vengano accertati". I nodi cruciali che ancora hanno un punto interrogativo davanti, secondo Garatitni, è che i dati "parlano di una percentuale di protezione molto alta, addirittura del 90 per cento. Se fosse così saremmo contentissimi". Ma il farmacologo si chiede: "Sono dati definitivi o parziali? E poi, chi è stato esattamente trattato? La popolazione era giovane e sana? E quanti sono gli anziani testati e quelli con patologie gravi? Non lo sappiamo. Ed e' noto che i vaccini hanno meno efficacia in questa categoria di persone perché con meno risposte immunitarie rispetto ai giovani". E avverte: "Non possiamo pensare di improvvisare come si fa abitualmente nel nostro Paese. Non siamo nemmeno riusciti a far partire la campagna antinfluenzale".
 
Galli: vaccino può essere svolta , ma non dobbiamo sederci
 
"Non ho ancora abbastanza dati per poter fare una valutazione, ma Anthony Fauci ha dichiarato che i risultati dell'efficacia di questo vaccino sono straordinari, quindi si', e' una bellissima notizia". Accoglie così in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano' l'annuncio sul vaccino anti-Covid del colosso farmaceutico americano Pfizer il professor Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell 'Ospedale Sacco di Milano. "Di Fauci mi fido perché non è uno che afferma cose per compiacere qualcuno, non è un pagliaccio", aggiunge Galli, che aggiunge: "Può davvero essere la svolta, ma questo non significa che adesso possiamo sederci ed aspettare il vaccino ritornando alla vita di prima. La pandemia in Italia è in corso e dobbiamo fare di tutto per fermarla con le armi che abbiamo a disposizione in questo momento".
 
 
Accordo con Pfizer, Zampa: “E’ normale che ci siano incontri tra governo e produttori”
 
Quanto alla notizia di un accordo riservato tra il governo italiano e la Pfizer per ottenere le dosi di vaccino la sottosegretaria alla salute Sandra Zampa ha detto che  "E' normale che ci siano incontri. Servono a opzionare quote importanti di vaccino". "Il ministro Speranza è stato straordinariamente bravo - ha affermato la sottosegretaria - il ministero ha lavorato con molto anticipo. E' stata l'Italia a farsi promotrice di un consorzio europeo e sarebbe grave se questi incontri non ci fossero".    Quanto all'ipotesi che l'Italia ottenga da Pfizer 1,7 milioni di dosi di vaccino a gennaio, Zampa ha risposto che "E' possibile, certo". Oltre al vaccino della Pfizer, ha sottolineato Zampa, "ci sono altri gruppi di studio e di ricerca fortemente sostenuti dall'Europa che sono vicini al risultato, e di questo l'Italia può essere orgogliosa perché siamo stati tra i promotori di una iniziativa, poi diventata europea, che ha investito grande quantità di risorse".
 
In Gb pronti a distribuire dosi da dicembre



Il ministro della Salute britannico Matt Hancock ha dichiarato di aver chiesto al Servizio sanitario nazionale di prepararsi a distribuire il vaccino contro il coronavirus dall'inizio di dicembre. Hancock, però, ha sottolineato che ci sono ancora "molti ostacoli da superare" e devono prima essere analizzati i dati di sicurezza della cura. Hancock ha aggiunto che la priorità per le vaccinazioni sarà quella di immunizzare le categorie più vulnerabili nelle case di cura e coloro che lavorano in queste strutture. Successivamente il personale sanitario e "poi in base alle fasce di età".


I dati di Pfizer

Secondo la società farmaceutica Pfizer, i primi dati mostrano che il suo vaccino sperimentale ha un'efficacia di oltre il 90% nel prevenire il Covid-19. Pfizer, che ha sviluppato il vaccino insieme al produttore farmaceutico tedesco BioNTech, ha rilasciato solo pochi dettagli dalla sua sperimentazione clinica, basata sulla prima revisione formale dei dati da parte di un gruppo di esperti esterni.

La società ha affermato che l'analisi ha rilevato che il vaccino è stato efficace per oltre il 90% nel prevenire la malattia tra i volontari dello studio che non avevano prove di una precedente infezione da coronavirus. Se i risultati reggono, quel livello di protezione lo metterebbe alla pari con i vaccini infantili altamente efficaci per malattie come il morbillo. Non sono stati osservati seri problemi di sicurezza, ha affermato la società.

Pfizer prevede di chiedere alla Food and Drug Administration l'autorizzazione di emergenza del vaccino a due dosi alla fine di questo mese, dopo aver raccolto dati sulla sicurezza per due mesi, come raccomandato dalle leggi. Entro la fine dell'anno l'azienda avrà prodotto dosi sufficienti per immunizzare da 15 a 20 milioni di persone, hanno detto i dirigenti dell'azienda. Fino a 1,3 miliardi le dosi nel 2021.

Undici vaccini sono in fase avanzata di sperimentazione, di cui quattro negli Stati Uniti. I progressi di Pfizer potrebbero essere di buon auspicio per il vaccino di Moderna, che utilizza una tecnologia simile. Moderna ha detto che potrebbe avere i primi risultati alla fine di questo mese.


Bucci a Rainews24: il numero di infezioni osservate è ancora piccolo
Grande entusiasmo in borsa per l’annuncio del presidente della Pfizer che il loro vaccino è efficace al 90%: entro fine anno saranno disponibili 50 milioni di dosi, più di un miliardo il prossimo anno. Gerardo D’Amico ha intervistato Enrico Bucci, biologo dei sistemi complessi alla Temple University degli Stati Uniti

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