MONDO
Incontro a Villa Madama
Vertice Italia-Algeria, Renzi: "Lavoriamo perché il Mediterraneo sia uno spazio di pace"
Nell'incontro intergovernativo italo-algerino hanno preso parte il premier Matteo Renzi e il primo ministro algerino, Abdelmalek Sellal. Nel vertice sono stati trattati diversi argomenti: dalla crisi libica ai rapporti commerciali tra i due paesi
Un ragionamento che comporta "allargare lo sguardo alla crisi libica: c'è grande collaborazione tra Algeria e Italia, insieme sosteniamo gli sforzi di Bernardino Leon e dell'Onu perchè si arrivi quanto prima ad un messaggio di formazione di un governo di unità nazionale in Libia. Stiamo collaborando perchè la Libia non si trasformi unicamente in un luogo di problematicità legata ai traffici di esseri umani e alla criminalità", ha spiegato il premier.
L'Algeria, ha sottolineato Renzi, "ha dimostrato di poter esportare sicurezza, di poter stabilizzare l'area del Nord Africa". Il premier italiano ha anche espresso gratitudine per la partecipazione dell'Algeria all'Expo 2015: "Lo dico perchè Expo è occasione di riflessione sugli squilibri mondiali, a partire dalla lotta alla fame nel mondo" e per l'affermazione di "valori che possono produrre, pace, stabilità e sicurezza".
Il vertice ha riguardato anche argomenti di tipo economico. Più in generale, la visita del primo ministro algerino "è l'occasione per confermare l'accordo solido e strategico tra Algeria e Italia. Abbiamo firmato molte intese, sottolineo in particolare l'importanza delle intese culturali, punto fondamentale di lavoro congiunto".
Dal punto di vista economico, "l'Algeria è per l'Italia il primo mercato di tutto il continente africano", e per il futuro "è intenzione del governo investire sempre di più in questioni legate al rapporto con l'Africa, in primo luogo con la cooperazione internazionale, che dovrà tornare ad essere elemento chiave di sviluppo della politica estera italiana. Saremo nei prossimi mesi anche ad alcuni appuntamenti africani per sottolineare questo lavoro".
Infine, "non possiamo non valorizzare le tradizionali collaborazioni con l'Algeria soprattutto in tre settori: energia (gas e rinnovabili) con Eni, Enel ed altre aziende private; infrastrutture, di tutti i generi, tradizionali ma anche culturali; industria, con alcune aziende che il ministro Guidi ha più volte accompagnato in Algeria e che sono interessate ad un lavoro comune".
Il primo ministro algerino Abdelmalek Sellal ha aggiunto: "L'Algeria ha intenzione di rilanciare il progetto Galsi", l'imponente gasdotto che dal Paese nordafricano giungerà in Italia, allo scopo di garantire "una fonte alternativa di approvvigionamento energetico" per l'Italia e l'Unione europea. Il progetto Galsi risale al novembre 2007 e prevede la realizzazione della condotta sottomarina Sardegna-Italia e del Terminale di arrivo a Piombino. Entrambi fanno parte del nuovo gasdotto "Algeria-Sardegna-Italia". Il gasdotto, che dovrebbe attraversare la Sardegna, secondo i suoi detrattori potrebbe avere un pesante impatto sul territorio e sul mare e per questa ragione ha trovato fino ad oggi la netta opposizione degli ambientalisti.
"Siamo pronti a rilanciare il progetto" per assicurare a Italia e Unione europea "una fonte affidabile e sicura" di approvvigionamento energetico, ha insistito il primo ministro di Algeri, sottolineando che il suo Paese "ha sempre rispettato gli impegni" e "non ha mai cercato di ricattare o rinegoziare sul piano politico la fornitura di energia con i suoi clienti".
Sellal ha poi accennato a un "nuovo progetto per l'energia elettrica in Europa" a partire dal gas algerino "sulla base di una partnership con l'Italia": "l'energia" algerina "attraverserà il mare e sarà commercializzata in tutta Europa in partnership con l'Italia", ha precisato il premier algerino, ribadendo che si tratta di "un progetto futuro".