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MONDO

Le celebrazioni della Pasqua

La terza Via Crucis di Papa Francesco, preghiere per i cristiani trucidati

Bergoglio, dopo la celebrazione della Passione del Signore del Venerdì santo in Basilica, ha seguito la Via Crucis, con le 14 stazioni al Colosseo

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Abusi, giustizia e famiglia, ma soprattutto il sacrificio dei cristiani perseguitati in Kenya e nel resto del mondo, sono questi i temi cardine della Via Crucis, la terza di Papa Francesco. Un cammino di preghiera al Colosseo cui hanno preso parte migliaia di fedeli, tra loro anche siriani, nigeriani, iracheni, egiziani, cinesi, dalla Terra Santa.

Francesco ha introdotto la Via Crucis con il segno della Croce. Lo speaker della Radio Vaticana, Orazio Coclite, ha quindi ricordato alcune parole dell'omelia della messa d'inizio del Pontificato di Bergoglio, pronunciate il 19 marzo 2013, dedicate alla figura di San Giuseppe, custode di Gesù, della Chiesa e di tutta la creazione.

Il ricordo dei cristiani trucidati
"In Gesù caricato della Croce si possono scorgere uomini e donne imprigionati, condannati o trucidati, perché credenti o impegnati in favore della giustizia e della pace". Con queste parole, nelle meditazioni è stato evocato il sacrificio dei cristiani perseguitati di oggi che "si possono intravedere nella tristezza e nell'angoscia di Cristo che va incontro alla morte", ha sottolineato la meditazione letta da Francesca Fialdini, che stasera ha affiancato la "voce ufficiale" di Radio Vaticana. La riflessione proposta dai due speaker, scritta dal vescovo emerito di Novara e ex ausiliare del cardinale Martini, ha passato in rassegna le sofferenze degli innocenti "feriti dalla solitudine, dall'abbandono, dall'indifferenza, dalla malattia".

Perdono per i bambini profanati
Riguarda gli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici una delle invocazioni che hanno caratterizzeranno la Via Crucis presieduta questa sera da Papa Francesco al Colosseo. Nel 2005, pochi giorni prima della morte di San Giovanni Paolo II, era stato l'allora cardinale Ratzinger ad accennare nelle meditazioni a questo tema sconvolgente denunciando "quanta sporcizia c'è nella Chiesa". Quest'anno è toccato al vescovo emerito di Novara, ed ex ausiliare del cardinale Martini, monsignor Renato Corti, evocare "i ragazzi e gli adolescenti derubati di sè stessi, feriti nella loro intimità, barbaramente profanati".
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