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ECONOMIA

La vertenza

Whirlpool, stop alla trattativa. I sindacati chiedono l'intervento del governo

Prima Cisl, Uil e Ugl, seguiti dalla Cgil, dicono no alla chiusura degli stabilimenti e ai licenziamenti verso la proclamazione di 12 ore di sciopero

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Fim, Uilm e Ugl si alzano dal tavolo di trattativa sul piano Whirlpool e chiedono immediata convocazione del governo. Le tre sigle dicono no alla chiusura degli stabilimenti e ai licenziamenti. Lo si apprende da fonti sindacali. 

Stop anche dalla Fiom
"Abbiamo sospeso l'incontro con l'azienda dopo che le altre rappresentanze sindacali se ne sono andate. Abbiamo detto all'azienda che non avremmo condotto un confronto senza gli altri". Così Michela Spera, capo delegazione Fiom al tavolo con la Whirlpool. "Non vogliamo licenziamenti ma non sottovalutiamo le parole dell'azienda" ha detto.
I sindacati hanno avuto posizioni diverse sulla conduzione della trattativa con l'azienda ma adesso si dichiarano uniti nel proclamare 12 ore di sciopero. 

Tavolo il 27 aprile
E a stretto giro, arriva la risposta di palazzo Chigi. Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, preso atto della rottura delle trattative tra azienda e sindacati ha convocato il tavolo sulla vertenza lunedì 27 aprile.
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