ECONOMIA
La crisi
Banche, l'Ue dice no ai rimborsi: Non è crisi umanitaria. Ma apre all'ipotesi arbitrato
Bruxelles: "Bene l’ipotesi di un arbitrato, ma il fallimento di un istituto non è crisi umanitaria". Il governatore Visco difende Bankitalia: Le questioni legate al dissesto delle banche ''le consideriamo con un impegno che è massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio''
risarcire almeno una parte degli obbligazionisti che hanno perso i loro soldi, ma da Bruxelles è arrivato lo stop dell'Ue. Europa che ha invece aperto all'ipotesi arbitrato avanzata dall'Italia.
Il fallimento di una banca e l’eventuale perdita di un appartamento da parte degli obbligazionisti che hanno subito perdite - spiegano le fonti Ue - non può essere considerata una crisi umanitaria come quelle provocate da alluvioni o altri disastri, per questo i rimborsi non possono essere dati a tutti ma vanno analizzate le diverse situazioni.
E seguendo questa logica, la costituzione di una corte d’arbitrato per andare in aiuto agli investitori privati vittime dei crac delle quattro banche è, invece, un’ottima idea. Nelle intenzione del governo a decidere i risarcimenti ci sarebbe un "arbitro finanziario" che separerà chi è stato truffato da chi ha speculato, e farà salvi i risparmi di chi ha investito prima del 2014 con la garanzia di un basso rischio.
Altra ipotesi valutata positivamente dall’Unione è quella di concedere un prestito alle «bad bank» da utilizzare per risarcire i risparmiatori più deboli, a condizione che gli istituti poi, una volta ricreata liquidità con la cessione dei proprio asset, restituiscano il debito allo Stato.
Quasi metà dei bond subordinati ai risparmiatori
Quasi la metà (340 milioni) dei 768 milioni di obbligazioni subordinate delle 4 banche 'azzerate' dalla risoluzione è stata a carico dei risparmiatori retail. E' quanto emerge dalle slide diffuse dal Tesoro secondo cui i risparmiatori coinvolti sono 10.500. Il restante è stato ceduto a investitori istituzionali che potrebbero averlo immesso sul mercato secondario
Visco: "Sicuri di aver fatto il meglio"
Intanto la polemica coinvolge anche Bankitalia, presso la quale c'è la convinzione di aver operato nel migliore dei modi possibili, torna a suggerire lo stop al collocamento di titoli troppo rischiosi presso il pubblico indistinto. Le questioni legate al dissesto delle banche "le consideriamo con un impegno che è massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio", si difende da Trieste il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. "Su questo", prosegue il governatore, "si riferirà in tutte le sedi a ciò deputate, con tutta la dovizia di particolari necessaria".
No ai risparmi a pioggia e sì alle valutazioni caso per caso. E' questa, in sintesi, la posizione dell'Ue riguardo al trattamento da riservare agli investitori che hanno perso i loro risparmi nelle banche appena salvate dal governo dal fallimento. Governo che dopo aver 'rianimato' le quattro popolari oggi al centro del dibattito politico e non, avrebbe avuto intenzione ora di
Il fallimento di una banca e l’eventuale perdita di un appartamento da parte degli obbligazionisti che hanno subito perdite - spiegano le fonti Ue - non può essere considerata una crisi umanitaria come quelle provocate da alluvioni o altri disastri, per questo i rimborsi non possono essere dati a tutti ma vanno analizzate le diverse situazioni.
E seguendo questa logica, la costituzione di una corte d’arbitrato per andare in aiuto agli investitori privati vittime dei crac delle quattro banche è, invece, un’ottima idea. Nelle intenzione del governo a decidere i risarcimenti ci sarebbe un "arbitro finanziario" che separerà chi è stato truffato da chi ha speculato, e farà salvi i risparmi di chi ha investito prima del 2014 con la garanzia di un basso rischio.
Altra ipotesi valutata positivamente dall’Unione è quella di concedere un prestito alle «bad bank» da utilizzare per risarcire i risparmiatori più deboli, a condizione che gli istituti poi, una volta ricreata liquidità con la cessione dei proprio asset, restituiscano il debito allo Stato.
Quasi metà dei bond subordinati ai risparmiatori
Quasi la metà (340 milioni) dei 768 milioni di obbligazioni subordinate delle 4 banche 'azzerate' dalla risoluzione è stata a carico dei risparmiatori retail. E' quanto emerge dalle slide diffuse dal Tesoro secondo cui i risparmiatori coinvolti sono 10.500. Il restante è stato ceduto a investitori istituzionali che potrebbero averlo immesso sul mercato secondario
#Banche: numeri ed effetti del salvataggio https://t.co/URxDsdfzz2
— MEF (@MEF_GOV) December 11, 2015
Visco: "Sicuri di aver fatto il meglio"
Intanto la polemica coinvolge anche Bankitalia, presso la quale c'è la convinzione di aver operato nel migliore dei modi possibili, torna a suggerire lo stop al collocamento di titoli troppo rischiosi presso il pubblico indistinto. Le questioni legate al dissesto delle banche "le consideriamo con un impegno che è massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio", si difende da Trieste il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. "Su questo", prosegue il governatore, "si riferirà in tutte le sedi a ciò deputate, con tutta la dovizia di particolari necessaria".