ITALIA
L'inchiesta
Consip, Lotti: "Campagna vergognosa, siamo gente perbene". Le accuse a Tiziano Renzi in un pizzino
Il ministro dello Sport: aspetto il processo in tribunale, non sui giornali. Il padre dell'ex premier: "Gli unici soldi che spero di ottenere sono quelli del risarcimento danni per gli attacchi vergognosi che ho dovuto subire in questi mesi"
"Attendo che eventualmente si celebri il processo, nelle aule di tribunale e non sui giornali: contano gli articoli del codice penale, non dei quotidiani. Ma voglio dirlo chiaramente: se qualcuno pensa di far passare il messaggio che siamo tutti uguali, che noi siamo come gli altri, che 'tutti rubano alla stessa maniera', avete sbagliato destinatario", aggiunge Lotti.
"Mai commesso il reato di rivelazione del segreto d'ufficio"
"La verità è che due mesi fa mi hanno interrogato su una presunta rivelazione di segreto d'ufficio. Si
tratta di un reato che si ripete tutti i giorni in alcune redazioni ma che io non ho mai commesso", afferma il ministro.
"Io non c'entro con le gare Consip. E non conosco Romeo"
"Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere. Oggi il Movimento 5 Stelle ha presentato nei miei confronti la mozione di sfiducia. Si parla di tangenti, di arresti, di appalti. Tutte cose alle quali sono totalmente estraneo. Per essere ancora più chiaro: non mi occupo e non mi sono mai occupato di gare Consip, non conosco e non ho mai conosciuto il dottor Romeo", insiste Lotti.
Matteo Renzi rilancia il post di Lotti. "Ora basta"
"Ora basta", scrive Luca Lotti nel tweet in cui rimanda al post su Facebook in cui il ministro dello Sport ha respinto le accuse sulla vicenda Consip. Tweet rilanciato dall'ex premier Matteo Renzi.
Ora basta. https://t.co/IWZb6upIsl
— Luca Lotti (@LottiLuca) 2 marzo 2017
Le accuse della Procura a Tiziano Renzi
Nell’inchiesta Consip ci sono intercettazioni ambientali, telefoniche, sequestri e perquisizioni, come quelle compiute ieri a carico dell'ex parlamentare di An e del Pdl Italo Bocchino, consulente dell'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, arrestato per corruzione, e di Carlo Russo, imprenditore farmaceutico di Scandicci, amico di Tiziano Renzi, padre dell'ex premier. Secondo l'accusa, Russo e Tiziano Renzi, entrambi indagati per traffico di influenze, si sarebbero fatti "promettere indebitamente" da Romeo "somme di denaro mensili, come compenso per la loro mediazione verso Marroni", ad di Consip, proprio in relazione allo svolgimento di gare.
La prova, secondo gli inquirenti, in un 'pizzino' recuperato dalla spazzatura
A provare i pagamenti illeciti fatti da Romeo a Rossi e Renzi - secondo gli inquirenti, i carabinieri del Noe e la Gdf – ci sarebbe anche un 'pizzino' scritto dall’imprenditore e trovato nella spazzatura. E' stato Marco Gasparri a raccontare che Romeo era solito usare questa accortezza, convinto com'era di essere intercettato. E' la sua confessione, contenuta in due lunghi interrogatori, a "delineare - scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare - un preciso quadro accusatorio". Le circostanze e i nomi più delicati, secondo quanto raccontato da Gasparri, non li diceva al suo interlocutore, ma Romeo li scriveva su dei foglietti che poi stracciava e buttava.
La smentita di Tiziano Renzi
Ma la smentita del papà dell'ex premier è netta: "Nessuno mi ha mai promesso soldi, né io ho chiesto alcunché. Gli unici soldi che spero di ottenere sono quelli del risarcimento danni per gli attacchi vergognosi che ho dovuto subire in questi mesi". E ancora: "Non ho mai fatto cene segrete in bettole in vita mia, come scrive qualcuno. Conosco effettivamente Carlo Russo, del cui figlio sono padrino di battesimo, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla". "Sono stato indagato due anni fa per la prima volta in vita mia e mi hanno assolto, ma la notizia è stata riportata in qualche trafiletto. Spero solo che il giorno in cui tutto questo finirà ci sarà lo stesso spazio sui giornali che c'è oggi. Vivo perché i miei nipoti sappiano che io sono quello che hanno sempre conosciuto e non ciò che i giornali scrivono oggi", conclude.