Coronavirus
Possibili deroghe per le aziende
Coronavirus, in Italia allo studio la proroga del blocco oltre il 3 aprile
L'ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi
È questa l'ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile, quando scadrà il decreto firmato il 22 marzo scorso dal premier Conte per fermare il contagio da coronavirus con l'obbligo per tutti di rimanere a casa.
I provvedimenti in vigore sarebbero dunque prorogati con un nuovo Dpcm fino al 18 aprile.
Possibili deroghe per le aziende, mentre è sicuro il rientro posticipato nelle scuole. A scuola non si tornerà i primi giorni di aprile, ha annunciato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del 3 aprile, l'obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando sarà stra-certo e stra-sicuro che possono tornare: la salute è prioritaria", ha detto.
Superati i 10mila morti
Sono 889 le persone morte nelle ultime 24 ore con coronavirus. Un dato in calo rispetto a ieri quando le vittime erano state 969, il numero più alto mai registrato, ma maggiore di mercoledì quando le vittime erano state 662. Dall'inizio dell'emergenza si sono registrate le 10mila vittime (10.023). Sono i dati resi noti dalla Protezione civile.
Sono 92.472 i casi totali di coronavirus in Italia, 5.974 in più rispetto ai 5.959 registrati ieri, quindi in leggerissimo incremento. Stando ai dati del bollettino quotidiano della Protezione Civile, letti oggi dal capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, sono 70.065 gli attualmente positivi (+3.651 contro i +4.401 di ieri), 12.384 le persone finora guarite (+1.434 su ieri, quasi il triplo in più). Inoltre, a oggi si contano 26.676 ricoverati con sintomi, con un incremento di 647 rispetto a ieri; i ricoverati in terapia intensiva sono 3.856 (+124 rispetto a ieri), mentre le persone in isolamento domiciliare sono 39.533 (+2.880 rispetto al dato di ieri). Il numero di tamponi eseguiti è salito a 429.526 (+35.447).
Zaia (Veneto): proporremo rinnovo restrizioni. Preoccupati per case riposo
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha già anticipato che nei prossimi giorni proporrà di rinnovare le restrizioni già in atto e in scadenza il 3 aprile. "Mi dispiace per i veneti, ma lo faccio per tutelare la loro salute e solo nel loro interesse - ha spiegato nel consueto punto stampa -. I dati positivi ci sono, visto che siamo in ritardo di almeno quattro giorni sul modello matematico ma la prossima settimana sarà determinante per capire se avremo una impennata di casi".
L'agenzia del farmaco ha autorizzato la sperimentazione dei farmaci anche a domicilio sui sintomatici per evitare il ricovero, ha annunciato Zaia, in conferenza stampa. I morti in Veneto sono stati 362 dal 21 febbraio. "Siamo molto preoccupati per le case di riposo, dove ci sono pazienti cronici, pluripatologici", ha aggiunto il governatore che ha chiesto maggiore vigilanza, percorsi separati per i pazienti positivi e maggiore sicurezza per i dipendenti.
In Lombardia calo dei casi
Salgono a 39.415 i pazienti positivi al Coronavirus in Lombardia, 2.117 persone in più nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 11.152, con 1.319 persone in terapia intensiva. Lo ha detto l'assessore alWelfare della Regione, Giulio Gallera. I decessi salgono a 5.944 in totale, con 542 morti in 24 ore. Crescono anche i dimessi che superano la soglia dei 9mila pazienti: da ieri hanno abbandonato l'ospedale 961 persone che erano positive al Covid-19. "I dati sono in linea, anche migliori di quelli di ieri per contagi e ricoveri, purtroppo invece resta costante quello più doloroso: i decessi legati al coronavirus sono simili a quelli di ieri in Lombardia", ha commentato Gallera.
Arrivano da quattro paesi, Cina, Russia, Stati Uniti e Cuba, per un totale di oltre 500 sanitari tra medici e infermieri, le equipe straniere che coadiuveranno la sanità lombarda nella lotta contro l'epidemia di coronavirus.
Il dramma della Bergamasca
E' "drammatica" in Provincia di Bergamo la situazione delle Rsa e dei centri diurni che "in soli ventigiorni hanno visto oltre 600 decessi su 6.400 posti letto": così hanno scritto i responsabili delle strutture in una lettera di richiesta di sostegno indirizzata all'Ats e alla Regione che ANSA ha potuto visionare. "Mentre scriviamo la situazione - si legge nella lettera del 25 marzo - continua ad evolvere in peggio. Siamo in ginocchio anche sul versante operativo perché quasi duemila dei cinquemila operatori risultano assenti per malattia, quarantena o isolamento".
Lazio, D'Amato: "Oggi 210 casi, il 40% a Frosinone e Rieti"
"Oggi registriamo un dato di 210 casi di positività e un trend che si conferma sotto al 10% per il secondo giorno consecutivo. Più del 40% dei casi di oggi sono concentrati nelle province di Frosinone e Rieti (88 casi) e la maggioranza di questi casi è legata ai cluster delle case di riposo e residenze per anziani". Lo evidenzia l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D'Amato al termine dell'odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
"Il dato di Roma città - spiega - è il più basso da inizio settimana con 38 casi e per la prima volta ci sono ospedali nella capitale, come il San Giovanni, che nelle ultime 24h non hanno preso in carico nessun paziente positivo al Covid".
Il numero totale di casi Covid 19 esaminati nel Lazio è arrivato oggi a 2.505, ha reso noto la Regione attraverso Facebook. Il numero di deceduti fin qui è pari a 124, il numero totale di guariti è di 200. Risultano attualmente positive 2.181 persone, 985 sono ricoverate fuori dalla terapia intensiva e 133 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare sono invece in 1.063.
370 ventilatori a Malpensa: in consegna entro il 31 marzo
Sono atterrati stamattina a Malpensa, in arrivo da Hong Kong, i 370 ventilatori polmonari per terapia intensiva e sub-intensiva e i 5.000 monitor multiparametrici contrattualizzati da Consip con Althea Italia. Lo annuncia la società spiegando che sono dunque complessivamente 722 i ventilatori polmonari resi disponibili per le strutture sanitarie (352 già consegnati e le 370 unità odierne in consegna entro il 31 marzo). Sono, invece, 5.414 i monitor (414 già consegnati e 5.000 unità odierne in consegna entro il 31 marzo).
+20% richieste di cibo al banco alimentare. In arrivo fondi
L'emergenza sanitaria sta facendo sentire le sue conseguenze nelle famiglie più povere. Il banco alimentare stima a livello nazionale un aumento del 20% delle richieste di cibo con punte fino al 40%, come in Campania. "Ci arrivano nuove domande di aiuto, per esempio anche dai sindaci, soprattutto dai comuni del sud. ci aspettiamo una esplosione del bisogno", dice all'Ansa il presidente della fondazione banco alimentare giovanni bruno. Il banco già normalmente assiste attraverso 21 banchi regionali e circa 7500 strutture oltre un milione e mezzo di poveri ogni giorno.
In arrivo, secondo quanto si apprende, una ordinanza di protezione civile, messa a punto insieme ai vari ministeri coinvolti, per dare più risorse ai comuni per finanziare le iniziative di solidarietà alimentare.
Epidemiologo Lopalco: sicuri solo quando indice contagio inferiore a uno
Il paese sarà "effettivamente al sicuro solo quando l'indice di contagio, il cosiddetto R con zero, sarà inferiore a uno, cioé quando una persona positiva avrà la potenzialità di infettare meno di una persona, ma è difficile dire ora quando ciò accadrà. lo spiega all'ansa l'epidemiologo Pierluigi Lopalco. "Ci sono ancora troppe incognite - sottolinea - e sarà necessaria ancora qualche settimana si sorveglianza stretta dei casi".
Virologo Pregliasco: aspettare fine aprile
Per la fine delle misure di isolamento sociale e per una riapertura di aziende e scuole "è ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile", afferma all'ANSA il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'Università di Milano. Di fatto, afferma, "non ci sarà un unico picco di casi ma ci saranno presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l'arma più efficace per ora restano l'isolamento e le misure restrittive".
Burioni: irrealistica riapertura a breve
In questo momento la situazione è "ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta", afferma su Fb il virologo Roberto Burioni, dell'Università Vita-salute San Raffaele di Milano, in merito alle ipotesi sulla tempistica per la riapertura di aziende e scuole.