POLITICA
49 milioni di italiani chiamati a votare
Elezioni europee: seggi aperti dalle 7. Dove e come si vota
Alle 12 ha votato circa il 16,4% degli aventi diritto. Il dato, riferisce il Viminale, è relativo soltanto a un ottavo dei Comuni: 998 su 8.057 totali. Si vota fino alle 23 con l'incognita astensione
Nel nostro Paese, come anche in Gran Bretagna, non si vota solo per il rinnovo dell’Europarlamento. La consultazione avrà ripercussioni e peso anche sugli esecutivi dei singoli Stati membri.
Dove e come si vota
Dalle 7 e sino alle 23 sono oltre 49 milioni gli italiani chiamati ad eleggere i 73 membri del Parlamento europeo spettanti. 61594 i seggi sparsi nella Penisola.
In Piemonte ed Abruzzo si voterà inoltre per nominare i rispettivi presidenti delle Regioni e i Consigli regionali e, in oltre 4mila comuni (3900, di cui 24 capoluoghi di provincia, nelle Regioni a statuto ordinario; 131 nel Friuli Venezia Giulia; 37 in Sicilia di cui 1 capoluogo di provincia e 18 in Sardegna, di cui due capoluoghi di provincia), per la scelta del sindaco e del consiglio comunale. Questi i capoluoghi coinvolti: Biella, Verbania, Vercelli, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Ferrara, Forlì, Modena, Reggio Emilia, Firenze, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Ascoli Piceno, Pesaro, Pescara, Teramo, Campobasso, Bari, Foggia, Potenza, Caltanissetta, Sassari, Tortolì.
Lo scrutinio dei voti
Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 23 di domenica, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti. Dove sono previste le elezioni regionali e comunali, lo scrutinio partirà dalle ore 14 di lunedì 26 maggio, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali.
Rischio astensione
A caratterizzare questa tornata elettorale, in Italia e non solo, potrebbe essere l’astensionismo. In Olanda ad esempio, il primo paese insieme alla Gran Bretagna ad aver votato, il numero di chi non si è recato ai seggi è stato superiore al 60%. Nel nostro Paese le previsioni parlano di numeri più bassi, intorno al 40%, ma comunque ampiamente sufficienti a condizionare il risultato. Chi riuscirà a convincere e a portare al voto gli indecisi e quelli che solitamente non votano sarà infatti colui che vincerà, almeno politicamente, queste elezioni.