MONDO
La decisione
Fine dell'era delle porte aperte per gli esuli: l'ultimo atto di Obama normalizza rapporti USA-Cuba
La norma che garantiva una corsia preferenziale a chi fuggiva dal regime di Castro risalva a Bill Clinton. Ottima - e non poteva essere altrimenti - l'accoglienza da parte del governo cubano, che aspettava da tempo questa decisione da parte di Washington
Secondo la norma nota come "Wet foot, dry foot", introdotta dal presidente Bill Clinton nel 1995, chi veniva intercettato in mare mentre tentava di raggiungere gli Usa ('wet feet', cioe' piedi bagnati) veniva rimandato a Cuba mentre chi riusciva a toccare terra ('dry feet', ovvero piedi asciutti) veniva ammesso nel Paese con il riconoscimento della residenza dopo un anno.
Revocando questa regola, con effetto immediato, "trattiamo gli immigrati cubani come di quelli provenienti dagli altri Paesi", ha osservato Obama. La decisione non potra' venire cancellata dal suo successore, Donald Trump, che entrera' in carica il prossimo 20 gennaio.
Trump ha contestato la storica svolta nelle relazioni annunciata da Obama e dal presidente cubano, Raul Castro, nel dicembre del 2014. Eppure la fine della politica delle "porte aperte" blocchera' il flusso degli immigrati cubani quasi anticipando la linea dura contro i clandestini promessa dal presidente eletto.
L'Avana saluta la svolta: "Ora possiamo normalizzare i rapporti"
Ottima - e non poteva essere altrimenti - l'accoglienza da parte del governo cubano, che aspettava da tempo questa decisione da parte di Washington:
Con Acuerdo #CubaUS se elimina la comúnmente conocida como política “pies secos-pies mojados” y el programa de admisión provisional (parole) pic.twitter.com/FxVQg3VTZ4
— Cancillería de Cuba (@CubaMINREX) 13 gennaio 2017
Oltre mezzo secolo di tensioni
Obama non era ancora nato quando, nel 1960, gli Stati Uniti imposero il primo embargo a Cuba. Fidel Castro aveva preso il potere nell'isola un anno prima. Da allora lo scontro con l'Avana e' diventato uno dei pilastri della politica estera americana e il simbolo della Guerra Fredda.
Dall'ottobre del 2012 sono stati oltre 118.000 i cubani che si sono presentati alle frontiere Usa, secondo i dati del dipartimento della Sicurezza Interna. Nel solo anno fiscale 2016, terminato a settembre, sono stati 41.500 gli arrivi da Cuba ed altri 7.000 si sono aggiunti tra ottobre e novembre dello scorso anno, proprio temendo il venir meno del Cuban Adjustment Act sulla residenza garantita. I cubani-americani sono stimati in circa 1,8 milioni, concentrati soprattutto in Florida, uno stato cruciale per le elezioni presidenziali. Marco Rubio e Ted Cruz, sconfitti da Trump nella corsa per la nomination repubblicana, vantano entrambi origini cubane.