MONDO
Medio Oriente
Gaza, Israele pronto ad accettare la tregua lanciata dall'Egitto. Hamas: "Solo se c'è accordo"
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri ha invitato entrambe le parti a una tregua. Kerry oggi a Il Cairo
Il Cairo
"Martedì cessate il fuoco". E' questo l'appello rivolto dall'Egitto a israeliani e palestinesi per sedare le ostilità dalle 9 di stamattina (8 italiane). Un appello che arriva al settimo giorno di offensiva militare contro Hamas - con un bilancio provvisorio di 184 morti e di oltre 1.200 feriti - e a poche ore di distanza dal primo drone lanciato ieri da Gaza verso Israele, dove è stato abbattuto.
Israele apre all'ipotesi tregua ma Hamas frena
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu condivide la proposta e chiederà al gabinetto di guerra del suo governo di approvarla, come riferisce il quotidiano Haaretz. Hamas respinge la proposta di cessate il fuoco fatta dall'Egitto senza un accordo completo su Gaza, lo ha detto il portavoce del movimento palestinese.
L'appello parla di una tregua assoluta di 12 ore, sia dei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, sia del lancio di razzi contro l'enclave costiera. Entro 48 ore - sempre che la tregua regga, delegazioni palestinesi e di Israele si incontreranno - indirettamente - a Il Cairo.
A fare la spola e a mediare sarebbe i diplomatici dell'Egitto per negoziare una tregua stabile, come avvenne a fine novembre del 2012 con la fine dell'Operazione Pilastro di Difesa. All'epoca i protagonisti furono l'allora presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani, che, dopo una deriva autoritaria, ricevette con la tregua una consacrazione ufficiale di partner affidabile dall'allora segretario di Stato americano Hillary Clinton.
Gli Stati Uniti
E sul fronte diplomatico si è impegnata anche la Casa Bianca, intervenuta per la prima volta per intimare a Israele di non procedere alla grande invasione, per cui ha ammassato al confine 40.000 soldati e decine di carri armati. Allo stesso tempo ha però ribadito il legittimo "diritto" e la "responsabilità" di Tel Aviv di difendere i suoi civili.
Israele apre all'ipotesi tregua ma Hamas frena
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu condivide la proposta e chiederà al gabinetto di guerra del suo governo di approvarla, come riferisce il quotidiano Haaretz. Hamas respinge la proposta di cessate il fuoco fatta dall'Egitto senza un accordo completo su Gaza, lo ha detto il portavoce del movimento palestinese.
L'appello parla di una tregua assoluta di 12 ore, sia dei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, sia del lancio di razzi contro l'enclave costiera. Entro 48 ore - sempre che la tregua regga, delegazioni palestinesi e di Israele si incontreranno - indirettamente - a Il Cairo.
A fare la spola e a mediare sarebbe i diplomatici dell'Egitto per negoziare una tregua stabile, come avvenne a fine novembre del 2012 con la fine dell'Operazione Pilastro di Difesa. All'epoca i protagonisti furono l'allora presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani, che, dopo una deriva autoritaria, ricevette con la tregua una consacrazione ufficiale di partner affidabile dall'allora segretario di Stato americano Hillary Clinton.
Gli Stati Uniti
E sul fronte diplomatico si è impegnata anche la Casa Bianca, intervenuta per la prima volta per intimare a Israele di non procedere alla grande invasione, per cui ha ammassato al confine 40.000 soldati e decine di carri armati. Allo stesso tempo ha però ribadito il legittimo "diritto" e la "responsabilità" di Tel Aviv di difendere i suoi civili.