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MONDO

Vertice all'Eliseo

Gilet gialli, Macron chiede al premier Philippe di ricevere i capi della protesta

L'ipotesi di attuare uno stato d'emergenza nel Paese non è stata presa al momento in considerazione, ma si è riflettuto su un "adattamento del dispositivo di mantenimento dell'ordine", hanno fatto sapere dall'Eliseo

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Si apre il dialogo fra il governo e gilet gialli dopo il 3/o sabato di violente manifestazioni in Francia: il presidente Emmanuel Macron ha chiesto al suo primo ministro, Edouard Philippe, di ricevere i leader del movimento di protesta e i capi dei partiti politici. Lo ha riferito l'Eliseo, dando conto del vertice di emergenza sui disordini di sabato nel centro di Parigi. 

Al vertice hanno partecipato il premier, Edouard Philippe (che non è partito per la conferenza sul clima COP24), il ministro dell'Interno Christophe Castaner, il sottosegretario Laurent Nunez (già direttore della Dgsi, i 'servizi segreti' che operano all'interno del Paese) e i vertici dell'ordine pubblico.

Nel vertice sulla sicurezza Macron ha chiesto al ministro dell'Interno, Christophe Castaner, di valutare "l'eventuale necessità di adattare il dispositivo di ordine pubblico nei prossimi giorni", riferisce l'Eliseo. Esclusa dunque al momento l'idea di instaurare lo stato d'emergenza, come ventilato in precedenza dal portavoce del governo, Benjamin Griveaux.

Macron ha chiesto che gli atti vandalici non restino impuniti e il ministro della Giustizia, Nicole Belloubet, ha annunciato che "circa due terzi" delle persone fermate dopo le violenze commesse sabato a Parigi verranno portate davanti alla giustizia. "Ci sarà una risposta penale assolutamente ferma", ha assicurato, mentre il procuratore di Parigi, Remy Heitz, ha riferito che la maggior parte dei fermati comparirà in tribunale tra "domani e martedì".  Quanto all'eventuale ripristino dello stato d'emergenza, però, la Belloubet ha preso le distanze. "Non sono convinta che siamo arrivati a questo stadio e penso che ci siano altri modi per risolvere" la situazione.

Intanto su Facebook è partito il tam-tam dei manifestanti che si preparano a tornare in piazza a Parigi il prossimo sabato: l'invito a riunirsi a Place de la Bastille per marciare verso l'Arc de Triomphe ha ottenuto l'adesione di 7 mila persone mentre altre 47 mila si sono dette interessate. 

Un collettivo di gilet gialli che si era presentato come "portavoce dei gilet gialli liberi", si è rivolto al governo con un'apertura dicendosi disponibile a un "primo appuntamento". I 10 portavoce, fra cui Jacline Moraud - al cui appello sui social molti attribuiscono l'origine della protesta - hanno offerto al governo "un'uscita dalla crisi". Le richieste "immediate e senza condizioni" sono: "Blocco dell'aumento delle tasse sui carburanti e annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli".

Il sindacato di polizia francese: vietare cortei a Parigi l'8 dicembre
Il sindacato di polizia francese ha esortato il ministro dell'Interno a vietare tutte le manifestazioni a Parigi l'8 dicembre. "Le tergiversazioni devono finire", ha sottolineato l'Unsa Police, ricordando che la giornata di ieri è stato "il quarto fine settimana di impiego delle forze dell'ordine". "I poliziotti non sono dei robot, i ritmi psicologici devono essere rispettati", ha proseguito, riferendosi a Parigi "usata di nuovo come terreno di gioco di un'orda di violenti".

Un morto al blocco stradale Arles
Un automobilista è rimasto ucciso stanotte ad Arles, nel sud della francia, in un tamponamento provocato da un blocco stradale dei gilet gialli su una strada provinciale. Si tratta della terza vittima dall'inizio del movimento, due settimane fa. L'auto è finita verso le 2 del mattino su un tir bloccato in coda alla fila di veicoli ed è stata poi a sua volta tamponata. Il conducente è morto sul colpo.

Macron all'Arco di Trionfo
Il presidente francese Emmanuel Macron, di ritorno dal G20 di Buenos Aires, si è subito recato, questa mattina,  all'Arco di Trionfo a Parigi, rimasto danneggiato dopo i violenti scontri di ieri. Ha voluto constatare in prima persona come è stata messa a ferro e fuoco la Capitale francese a seguito delle proteste.

Associazioni turismo: massacrata l'immagine di Parigi
Proteste che non fanno bene al turismo e compromettono le spese di Natale, hanno denunciato le associazioni del settore, che hanno lanciato un appello al governo chiedendo di ristabilire "un clima favorevole alle attività economiche". "La manifestazioni di ieri ha massacrato l'immagine accogliente di Parigi e della Francia, ritengo che le feste di Natale siamo compromesse o addirittura rovinate", ha sostenuto M. Heguy, presidente della Confederazione degli attori del turismo

Parigi conta i danni. Il sidaco Hidalgo riunisce la sua squadra
Con 412 arresti e 133 feriti (tra cui 23 agenti), ieri per Parigi è stata una "giornata nera" che rimarrà" negli annali della storia" della Capitale francese: nelle parole del vicesindaco della capitale francese, Emmanuel Gregoire, è la fotografia di una giornata in cui la città è stata messa a soqquadro dalle violente proteste dei gilet gialli. Questa mattina il sindaco, Anne Hidalgo, ha riunito la sua squadra di governo per fare il conto dei danni che Gregoire ha già definito enormi. Anche l'Arc de Triomphe, occupato da un gruppo di manifestanti, ha subito danneggiamenti. Danni seppur simbolici alla tomba del Milite Ignoto. E poi negozi assaltati, vetrine infrante, automobili incendiati, fiamme sui mezzi di trasporto e nei ristoranti, scene di guerriglia urbana in diversi quartieri esclusivi della capitale. 

La Hidalgo su twitter - questa mattina - ringrazia la polizia municipale: "Gli agenti hanno lavorato tutta la notte per ripristinare le strade di Parigi. Il compito è immenso. Questa mobilitazione continua di domenica. Un enorme ringraziamento a loro". 

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