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ECONOMIA

L'intervista ad un megazine spagnolo

Grecia, Draghi: "Non ha senso parlare di uscita dall'euro"

Il presidente dell'Eurotower ha poi spiegato al giornale di sentirsi incompreso dalla Germania: "La politica della Bce non consiste nel punire i risparmiatori tedeschi o sostenere i Paesi più deboli". Domani a Bruxelles l'Eurogruppo deciderà sul debito greco

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Roma "Non ha senso speculare su una possibile uscita dalla moneta unica" ha detto al magazine spagnolo Abc, il presidente Bce Mario Draghi alla vigilia della riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, convocato per discutere del debito greco. Il capo dell'Eurotower ha poi sottolineato di non voler rispondere alle domande sugli esiti di un'uscita dalla Grecia dall'euro perche ogni sua parola potrebbe essere utilizzata a fini politici.

"La politica della Bce non consiste nel punire i risparmiatori tedeschi o sostenere i Paesi più deboli. Ma è qualcosa di difficile da far capire ai tedeschi" ha detto ancora Draghi che ha poi spiegato al giornale di sentirsi incompreso dai tedeschi: alcuni sembrano non volerlo capire.

A Bruxelles Eurogruppo su debito greco
Domani l'Eurogruppo si riunirà a Bruxelles per trovare un intesa sulla questione del debito greco.  "Non vogliamo nuovi prestiti", ribadisce il premier greco Alexis Tsipras in una intervista al settimanale Stern, perché "ci serve tempo, non denaro, per fare le riforme". La sua idea è quella di "una soluzione in cui tutti possano solo vincere", una "soluzione win-win", spiega al settimanale tedesco.

Germania e Irlanda per la linea dura
Le trattative sono proseguite per tutto il week-end sulla base dei diversi testi presentati dalle singole parti, ma le posizioni restano distanti. La Grecia non ha intenzione di proseguire sulla strada dell'attuale programma di aiuti, perché reputa, come ha spiegato il portavoce del governo, "non realistiche" le attese di un surplus di bilancio del 3% nel 2015 e del 4,5% nel 2016. Ma il fronte degli altri paesi europei sembra stringersi attorno alla Germania. Il Financial Times riporta che l'Irlanda avrebbe anch'essa scelto la linea dura, mentre la Francia, per bocca del suo ministro degli Esteri, Laurent Fabius, si dice disposta a trattare sulla scadenza del debito, "ma la sua cancellazione è fuori questione". 
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