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MONDO

Scontri nel campo profughi più grande d'Europa

Grecia, polizia usa gas lacrimogeni e granate assordanti contro i migranti bloccati ad Idomeni

Circa 200 persone hanno preso parte alle violenze nella tendopoli spontanea nata in Grecia alla frontiera che la Macedonia ha chiuso due mesi fa. La criminalità organizzata sta prendendo il sopravvento

Il vagone del treno nel campo di Idomeni
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Sta esplodendo la situazione nel campo profughi di Idomeni, in Grecia al confine con la Macedonia dove vivono in una condizione di costrizione oltre 9.000. La polizia ha usato gas lacrimogeni e granate assordanti contro i migranti per sedare la reazione di un gruppo che ha tentato di sfondare il cordone degli agenti spingendo una carrozza ferroviaria sui binari lungo i quali sono accampate da mesi migliaia di persone. I dimostranti hanno anche lanciato pietre contro i poliziotti.

Le forze dell'ordine - riportano i media locali - ha riferito che circa 200 persone hanno preso parte alle violenze nella tendopoli spontanea nata alla frontiera tra i due paesi, chiusa dalla Macedonia due mesi fa.

Come conseguenza della chiusura della rotta balcanica e dell'implementazione del trattato UE-Turchia, il campo di Idomeni è diventato il più grande campo rifugiati d'Europa, dove migliaia di persone sono bloccate in condizioni miserabili, senza un'adeguata assistenza umanitaria, senza accesso a informazioni sul proprio futuro, esposte alla violenza della polizia alla frontiera o dei trafficanti all'interno del campo.

Infatti la criminalità organizzata sta prendendo il sopravvento. Un vagone di un treno è stato trasformato in bordello e alcuni migranti dal Marocco vendono droga. "Siamo andati alla ricerca di quel vagone - ha detto un reporter della stazione televisiva greca Skai - da qualche tempo sentivamo voci circa la presenza di un bordello nel campo. Quando abbiamo trovato il convoglio e stavamo per registrare, i migranti, alcuni armati di coltelli, ci hanno minacciato e cacciato".

Intanto Medici Senza Frontiere (Msf) ha vaccinato 3.031 bambini nel campo dove queste persone stanno pagando con la loro salute lo scotto delle politiche europee. La campagna di vaccinazione, condotta in collaborazione con le autorità nazionali locali, proteggerà i bambini dalle malattie prevenibili più comuni dovute alle pessime condizioni di vita cui sono costretti, fra cui la polmonite, principale causa di mortalità infantile a livello globale.

"Alcuni di questi bambini sono nati sul suolo europeo, alcuni sono sfollati da mesi, altri da anni e molti non hanno ricevuto nessuna delle vaccinazioni infantili di routine - ha detto Lamia Bezer, coordinatore medico di MSF in Grecia - L'Europa ha deciso di bloccare in Grecia migliaia di persone che cercavano sicurezza sul continente, ma non ha predisposto un vero e proprio piano per gestire i loro bisogni di base. Questa crisi era del tutto prevedibile ed è causata dalla negligenza dei governi e delle istituzioni europee". 
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