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MONDO

Stati Uniti

Hillary Clinton in affanno: sorpassata in Iowa, mentre tra i repubblicani vola Trump

Secondo un sondaggio l'ex segretario di Stato sarebbe alle spalle di Bernie Sanders in uno degli Stati chiave. Alcuni democratici penserebbero anche a un piano B con un altro candidato per non perdere la Casa Bianca

Hillary Clinton (Lapresse)
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In casa Clinton suona il campanello d’allarme: Bernie Sanders, il senatore del Vermont che ha lanciato da sinistra la sua sfida a Hillary per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca, ha appena sorpassato la ex segretario di Stato in uno Stato cruciale, l'Iowa. Sembra così tornare uno spettro che la perseguita dal 2008, quando proprio perdendo terreno in Iowa e New Hampshire l'ex first lady favorì l'ascesa dell'allora senatore Barack Obama.

Nervosismo palpabile 
Se non mancassero più di un anno alle presidenziali e diversi mesi anche all'inizio delle primarie, di Hillary si direbbe che è ormai “impantanata” e con poche possibilità di riemergere. Al quartier generale della sua campagna si punta quindi sul tempo, anche se il nervosismo è palpabile. Ci giurerebbe Bernie Sanders in persona, che nella giornata del sorpasso nei sondaggi ripete alla Cnn come il segreto del suo successo stia nel “porre temi che sottolineano la necessità di una rivoluzione politica”.

Sanders avanti di un punto percentuale 
Stando alla rilevazione della Quinnipiac University, Sanders riscuoterebbe il 41% dei consensi in Iowa, scalzando per la prima volta Hillary, che si assesta al 40% e piazzandosi al primo posto tra i contendenti per la nomination democratica. Il 74enne ha così trasformato in una minaccia l'ondata di entusiasmo che ha portato fino a 28mila persone a un suo evento elettorale, segnando il record di pubblico tra tutti i candidati in campo.  
 
Il peso dello scandalo email
Il nuovo rilevamento conferma una tendenza che era già emersa da una serie di sondaggi, in cui Sanders - il veterano che si autodefinisce "democratico socialista" - è andato progressivamente accorciando le distanze dalla frontrunner Hillary Clinton, mentre su questa continuava a pesare la vicenda dell'indirizzo di posta elettronica privato utilizzato durante il suo mandato da segretario di Stato. L'ultimo sondaggio è stato condotto tra il 27 agosto e l'8 settembre, non in tempo quindi per registrare le scuse che alla fine Hillary ha ritenuto di dover presentare per quel suo errore. Resta da vedere quindi se e in quanti lo riterranno un passo sufficiente, decidendo quindi di darle comunque fiducia.

I democratici pensano a un piano B?
Intanto però, nella consapevolezza che proprio la fiducia è il tallone d'Achille della candidata e temendo quindi che ci siano poche possibilità di recupero, tra i democratici monta la preoccupazione. Stando a indiscrezioni riferite dal New York Times, non manca chi pensa a un piano B per non perdere la Casa Bianca. I nomi che circolano con maggiore insistenza per una eventuale sostituzione in corsa sono quello del vicepresidente Joe Biden, di John Kerry e di Al Gore. Anche se tutti ci hanno già provato senza successo.
 
Tra i repubblicani vola Trump

Anche tra i repubblicani va delineandosi uno scenario che pochi avrebbero previsto, con Donald Trump che continua a guadagnare consensi. L'ultimo sondaggio Cnn/Orc lo dà al 32% su base nazionale, l'8% in più rispetto ad un mese fa. Non solo: alle sue spalle spunta il neurochirurgo Ben Carson, con il 19%, il 10 punti percentuali in più rispetto a un mese fa. Ciò vuol dire che più della metà dell'elettorato repubblicano punta su due candidati mai eletti prima, i "non politici". Arranca invece Jeb Bush, dato in principio come favorito e che ora registra solo il 9% delle preferenze, perdendo 4 punti percentuali rispetto ad agosto.
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