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MONDO

"Usa e Europa ci aiutino"

Iraq, l'appello disperato di una prigioniera yazida: "Siamo schiave sessuali, tante si uccidono"

Il grido di dolore di una giovane donna yazida di 24 anni attraverso il sito curdo Rudaw

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"Diverse ragazze si sono suicidate. Una ragazza si è impiccata con il velo ed è morta. Salvateci, salvateci. Chiunque possa sentire la nostra voce - Stati Uniti, Europa, chiunque - per favore aiutateci, salvateci": questo l'accorato appello lanciato attraverso il sito curdo Rudaw da una 24enne yazida detenuta dai jihadisti dello stato islamico nel nord dell'iraq.  

Secondo la donna, sarebbero circa 200 le donne yazide rinchiuse con lei nella prigione situata nei pressi della contea di Baaji, nella provincia di Mosul: "Dalle tre alle quattro volte al giorno vengono nel cortile della prigione. Le ragazze li supplicano di sparare loro alla testa per mettere fine alla loro miseria".  

In lacrime la ragazza ripete più volte la località dove si trova la prigione in cui è rinchiusa, supplicando anche di lanciare raid aerei per seppellirle e farle riposare in paese: "Ogni giorno arrivano i combattenti e cercano tra di noi. Prendono due o tre ragazze carine. Quando le ragazze tornano sono in lacrime, sfinite e umiliate. I combattenti portano le ragazze ai loro emiri, che ne abusano sessualmente".
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