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MONDO

Il caso

Iraq, ucciso Ali Awni al-Harzi: "Era la mente dell'attentato al Consolato USA di Bengasi"

L'attentato in Libia risale al 2012. Il terrorista è stato ucciso in Iraq da un aereo americano senza pilota

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Uno degli organizzatori dell'assalto al consolato statunitense a Bengasi del 2012 è  stato ucciso in Iraq da un aereo senza pilota (Uav) Usa.

Terrorista del Daesh
L'operazione è avvenuta una settimana fa (il 15 giugno) a Mosul, ma il Pentagono l'ha resa nota solo ieri. Si tratta di Ali Awni al-Harzi, un tunisino noto per essere un intermediario dell'Isis sul versante operativo e organizzativo. L'uomo, inserito dal dipartimento di Stato nella lista dei terroristi globali ad aprile, era sospettato di aver operato in Nord Africa e in Medio Oriente, in stretta collaborazione con il Daesh. "La sua morte riduce le capacita' dello Stato Islamico di integrare jihadisti dal nord africa in Siria e Iraq - si legge in una nota del Pentagono -, nonché - e rimuove uno jihadista che  aveva lunghi e profondi legami con il terrorismo internazionale". Tanto che il miliziano aveva avuto un ruolo di primo piano nell'attacco al consolato dell'11 settembre del 2012, costato la vita all'ambasciatore Usa in Libia, Chris Stevens, e ad altri tre americani (funzionari dell'intelligence e responsabili della scorta).

Gli 007, peraltro, ritengono che al-Harzi abbia organizzato e pianificato centinaia di altri attacchi in tutto il mondo.  Il terrorista è stato uno dei primi "foreign fighter" a entrare nelle fila dell'Isis, scalandone rapidamente i gradini a seguito della sua "professionalita'" e dei contatti.

Collettore di finanziamenti per lo Stato Islamico
L'uomo, infatti, in breve è diventato per il Daesh il responsabile dei reclutamenti di jihadisti nord africani da inviare in Siria e uno di quelli a livello globale. Non solo. Si è occupato anche di raccogliere fondi per il Califfato dai simpatizzanti in tutto il Medio Oriente. Tanto che il dipartimento del Tesoro americano afferma che a settembre del 2013 l'uomo ricevette circa due milioni di dollari per lo Stato Islamico da parte di in finanziatore in Qatar. Negli stessi giorni sono stati presi di mira dai droni statunitensi altri terroristi di primo piano: dal leader di al Qaeda nella penisola arabica (Aqap), Sheikh Abu Basir Nasser al-Wuhayshi, ucciso lo stesso giorno di al-Harzi, a Mokhtar Belmokhtar (alias Khaled Abou El Abbas), colpito da un missile in Libia. Sulla morte di quest'ultimo, pero', c'è un giallo. Il governo di Tobruk l'ha confermata, ma il 19 giugno al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim) l'ha smentita facendo sapere che "è vivo e sta bene".
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