MONDO
"Non previsto impiego di truppe di terra in Iraq o Siria "
Usa. Barack Obama: "L'Isis perderà la guerra"
Intervento dalla Casa Bianca del presidente Usa che oggi ha inviato al Congresso una proposta per chiedere l'autorizzazione all'uso della forza militare contro l'Isis. "All'invio di truppe - aggiunge - si ricorre solo se è assolutamente necessario"
Washington (Usa)
"La coalizione anti-Isis è all'offensiva e i militanti jihadisti perderanno". Dalla Casa Bianca parla il presidente Obama che oggi ha inviato al Congresso una proposta di autorizzazione all'uso della forza militare contro l'Isis, definendo il gruppo jihadista "una grave minaccia". La richiesta riguarda un'autorizzazione formale alla guerra, che però proibirebbe l'uso di una "forza di terra offensiva duratura", limitando l'impegno a tre anni.
Il presidente, quindi, non chiede una nuova guerra sul campo, in Siria o in Iraq. "Nella risoluzione che ho presentato al Congresso - spiega lui stesso - non chiedo il dispiegamento di truppe da combattimento in Siria e in Iraq. Questo non è necessario per sconfiggere l'isis. All'invio di truppe si ricorre solo se è assolutamente necessario". Il presidente poi annuncia che richiamerà quasi tutti i soldati inviati in Africa occidentale per combattere contro il virus Ebola.
E' prima volta che il Congresso, che ha la prerogativa di dichiarare guerra, viene chiamato ad autorizzare formalmente un'operazione militare dal 2002, quando approvò la richiesta di George Bush di attaccare l'Iraq. Il provvedimento farebbe decadere il testo del 2002 che autorizzava l'intervento militare in Iraq. Resterebbe invece in vigore il testo approvato dopo gli attentati dell'11 settembre del 2001 per la campagna militare contro Al Qaeda e gli affiliati dell'organizzazione terroristica. "Ho indicato una strategia globale per fermare e sconfiggere l'Isis", ha scritto il presidente nella lettera che accompagna la bozza del provvedimento. "Per condurre le operazioni dovrebbero essere schierate le forze locali, piuttosto che i militari americani", ha sottolineato Obama. Il presidente ha ricordato poi come finora siano stati circa 2.000 i raid della coalizione contro i militanti dell'Isis: "Stiamo distruggendo le loro linee di comando, di controllo e di rifornimento", sottolinea il presidente Usa. "La nostra coalizione è forte - conclude - la nostra causa è giusta e la nostra missione avrà successo. Saranno indeboliti e distrutti".
La proposta deve essere approvata dal Senato e dalla Camera dei Rappresentanti e innescherà un acceso dibattito tra i democratici, generalmente diffidenti rispetto alla possibilità di un'altra guerra in Medio Oriente, e i repubblicani che più volte avevano chiesto misure più severe per combattere gli jihadisti dell'Isis. Il leader della maggioranza repubblicana in Senato, Mitch Mcconnell, ha sottolineato che la richiesta di Obama sarà valutata "in modo approfondito", "prestando un attento ascolto alle raccomandazioni dei vertici militari sulla strategia migliore per sconfiggere l'Isis".
L'offensiva della coalizione su Mosul
In queste settimane, gli sforzi bellici della coalizione internazionale si sono concentrati su Raqqa, la roccaforte siriana dell'Isis, sulla difesa e la riconquista di Kobane, la città curda ai confini con la Turchia, e ora, dopo aver preparato il terreno con decine di raid aerei, si indirizzeranno verso Mosul.
La situazione
I bombardamenti hanno avuto effetto. Metà della leadership del califfato è stata eliminata e almeno 6.000 guerriglieri sarebbero stati uccisi. L'offensiva per riconquistare la seconda città dell'Iraq dovrebbe partire al più tardi entro la fine di febbraio. Il generale Martin Dempsey, il capo di stato maggiore della forze armate Usa, aveva già chiesto che le truppe americane accompagnassero l'avanzata di quelle irachene in modo da rendere più efficace il coordinamento con l'aviazione statunitense impegnata nei raid.
Il presidente, quindi, non chiede una nuova guerra sul campo, in Siria o in Iraq. "Nella risoluzione che ho presentato al Congresso - spiega lui stesso - non chiedo il dispiegamento di truppe da combattimento in Siria e in Iraq. Questo non è necessario per sconfiggere l'isis. All'invio di truppe si ricorre solo se è assolutamente necessario". Il presidente poi annuncia che richiamerà quasi tutti i soldati inviati in Africa occidentale per combattere contro il virus Ebola.
"The resolution we’ve submitted today does not call for the deployment of U.S. ground combat forces to Iraq or Syria." —President Obama
— The White House (@WhiteHouse) 11 Febbraio 2015
E' prima volta che il Congresso, che ha la prerogativa di dichiarare guerra, viene chiamato ad autorizzare formalmente un'operazione militare dal 2002, quando approvò la richiesta di George Bush di attaccare l'Iraq. Il provvedimento farebbe decadere il testo del 2002 che autorizzava l'intervento militare in Iraq. Resterebbe invece in vigore il testo approvato dopo gli attentati dell'11 settembre del 2001 per la campagna militare contro Al Qaeda e gli affiliati dell'organizzazione terroristica. "Ho indicato una strategia globale per fermare e sconfiggere l'Isis", ha scritto il presidente nella lettera che accompagna la bozza del provvedimento. "Per condurre le operazioni dovrebbero essere schierate le forze locali, piuttosto che i militari americani", ha sottolineato Obama. Il presidente ha ricordato poi come finora siano stati circa 2.000 i raid della coalizione contro i militanti dell'Isis: "Stiamo distruggendo le loro linee di comando, di controllo e di rifornimento", sottolinea il presidente Usa. "La nostra coalizione è forte - conclude - la nostra causa è giusta e la nostra missione avrà successo. Saranno indeboliti e distrutti".
La proposta deve essere approvata dal Senato e dalla Camera dei Rappresentanti e innescherà un acceso dibattito tra i democratici, generalmente diffidenti rispetto alla possibilità di un'altra guerra in Medio Oriente, e i repubblicani che più volte avevano chiesto misure più severe per combattere gli jihadisti dell'Isis. Il leader della maggioranza repubblicana in Senato, Mitch Mcconnell, ha sottolineato che la richiesta di Obama sarà valutata "in modo approfondito", "prestando un attento ascolto alle raccomandazioni dei vertici militari sulla strategia migliore per sconfiggere l'Isis".
L'offensiva della coalizione su Mosul
In queste settimane, gli sforzi bellici della coalizione internazionale si sono concentrati su Raqqa, la roccaforte siriana dell'Isis, sulla difesa e la riconquista di Kobane, la città curda ai confini con la Turchia, e ora, dopo aver preparato il terreno con decine di raid aerei, si indirizzeranno verso Mosul.
La situazione
I bombardamenti hanno avuto effetto. Metà della leadership del califfato è stata eliminata e almeno 6.000 guerriglieri sarebbero stati uccisi. L'offensiva per riconquistare la seconda città dell'Iraq dovrebbe partire al più tardi entro la fine di febbraio. Il generale Martin Dempsey, il capo di stato maggiore della forze armate Usa, aveva già chiesto che le truppe americane accompagnassero l'avanzata di quelle irachene in modo da rendere più efficace il coordinamento con l'aviazione statunitense impegnata nei raid.