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MONDO

Solo il segretario di Stato Kerry si congratula

Israele, vittoria di Netanyahu. Il gelo degli Stati Uniti: Obama non chiama Bibi

Il premier: "Governo di centro-destra in due o tre settimane". Il portavoce della Casa Bianca: in Medioriente avanti con la soluzione dei due Stati

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Il giorno dopo la vittoria di Benjamin Netanyahu alle politiche israeliane, all’interno del Paese non si respira un clima di collaborazione. Il leader laburista Isaac Herzog, favorito dai sondaggi della vigilia, ma uscito sconfitto, ha escluso ogni ipotesi di governo di unità nazionale con il riconfermato premier uscente.

Netanyahu: "Governo di centro-destra"
Bibi del resto ha già fatto sapere che formerà il suo nuovo governo di centro-destra, e non di unità nazionale come avrebbe voluto il presidente Reuven Rivlin, "entro due/tre settimane". 

Freddezza dall'amministrazione Obama
Sul fronte internazionale c’è da registrare la freddezza con la quale l'amministrazione Obama ha accolto la notizia. Solo il segretario di stato americano, John Kerry, ha chiamato Netanyahu per congratularsi per l'esito delle elezioni in Israele. Il presidente Barack Obama ancora no: "Lo farà nei prossimi giorni", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

Avanti con la soluzione due stati in Medio Oriente
La Casa Bianca si è limitata a congratularsi con gli israeliani per il voto e a manifestare la volontà che si formi un governo di coalizione. Sul fronte del processo di pace in Medio Oriente la portavoce del Dipartimento di stato Usa, Jennifer Psaki, ha fatto sapere che si andrà avanti con la cosiddetta "soluzione dei due stati", quella che il vincitore delle elezioni in Israele, Benyamin Netanyahu ha continuato a rigettare alla vigilia del voto.

Nessun cenno a Netanyahu
Freddezza dunque. Tuttavia mentre l'esito del voto era ancora incerto, il portavoce della Casa Bianca aveva sottolineato come "il presidente Obama è pronto a lavorare molto da vicino col vincitore delle elezioni per cementificare ulteriormente le forti relazioni tra Stati Uniti e Israele".  "Il presidente - aveva aggiunto - è fiducioso di poterlo fare con chiunque sceglierà il popolo di Israele".

Onu: proseguire il negoziato con i palestinesi
Una bacchettata al vincitore delle politiche arriva anche dall'Onu che ha invitato Israele a riprendere il processo di pace con i palestinesi. Il segretario generale Ban Ki moon è "fermamente convinto" che l'adesione da parte di Israele al processo di pace "è l'unica via in futuro per cui Israele possa restare uno Stato democratico", ha detto il portavoce dell'Onu Farhan Haq.

"Proseguire nel processo di pace"
"Ci aspettiamo - ha affermato ancora il portavoce - che qualunque governo si formi in base al risultato elettorale, prosegua il percorso avviato con i precedenti esecutivi, attraverso un negoziato tra israeliani e palestinesi che realizzi la visione di due Stati, Israele e Palestina, l'uno accanto all'altro nella pace e nella sicurezza".

Fa paura l'oltranzismo della destra
La presa di posizione del Palazzo di Vetro arriva dopo la vittora elettorale netta di Benjamin Netanyahu, che in campagna elettorale aveva sposato l'oltranzismo della destra e promesso che impedirà la nascita di uno Stato palestinese.
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