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ECONOMIA

Economia dell'area Euro crescerà, quest'anno dell'1,7%

La Banca Mondiale taglia le stime di crescita del mondo, pesa il rallentamento della Cina

World Bank rivede al ribasso le stime di crescita per Cina e Stati Uniti nel 2016. L'economia cinese crescerà quest'anno del 6,7% a fronte del 7% stimato in precedenza, e del 6,5% il prossimo. Il Pil americano crescerà del 2,7% nel 2016, meno del 2,8% previsto.

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New York  La Banca Mondiale taglia le stime di crescita mondiali per il 2016 e il 2017. Il Pil mondiale crescerà quest'anno del 2,9% rispetto al +3,3% stimato in precedenza. Per il 2017 la crescita è prevista al 3,1%.

La flessione della crescita prevista dalla Banca Mondiale è determinata anche delle stime al ribasso delle previsioni di crescita delle economie cinese ed americana per il 2016. La Cina per quest'anno dovrebbe crescere del 6,7% a fronte del 7% stimato in precedenza e calerà al 6,5% nel 2017. Gli USA aumenteranno il Pil del 2,7%, poco meno del 2,8% previsto in precedenza.

L'economia dell'area euro crescerà sia quest'anno che il 2017 dell'1,7%. In sostanza, per la Banca Mondiale la ripresa ''continua ma fragile'' e sostenuta dalla politica monetaria.

La Banca Mondiale invita i paesi emergenti a prepararsi per possibili shock. I rischi per l'economia sono al ribasso: "il simultaneo rallentamento dei quattro maggiori paesi emergenti - Brasile, Russia, Cina e Sud Africa - pone dei rischi di contagio per il resto dell'economia".

Secondo la World Bank, "l'economia globale deve adattarsi a un  nuovo periodo di crescita modesta nei mercati emergenti, caratterizzata dai più bassi prezzi delle commodity e da ridotti flussi di scambi commerciali e capitali" afferma l'istituto di Washington.

Il deterioramento dei mercati emergenti è alla base di una crescita mondiale sotto il 3% per il quinto anno consecutivo. Oltre al rallentamento cinese, la Banca Mondiale prevede che una contrazione del pil del Brasile del 2,5% nel 2016. La Russia si contrarrà dello 0,7%. "C'e' un rischio basso di disordinato rallentamento nei maggiori mercati emergenti" mette in evidenza la Banca Mondiale. I benefici dei prezzi del petrolio più bassi per i consumatori e le imprese sono stati a "sorpresa muti". La stabilizzazione dei prezzi a livelli bassi potrebbe spingere la domanda, facendo crescere l'economia più velocemente del previsto
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