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ECONOMIA

La crisi della banca

Monte Paschi Siena, si riunisce il Cda per valutare il Piano Bce. Titolo sui minimi storici

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A Siena Cda per affrontare la spinosa questione delle sofferenze bancarie, L'appuntamento, già all'ordine del giorno dalla scorsa settimana, si concentra soprattutto sulla risposta da inviare alla Bce alla luce della richiesta di smaltire 10 miliardi di Npl entro tre anni, contro la precedente richiesta di 5,5 miliardi. Secondo quanto ricostruito la banca sosterrà all'Eurotower che già da tempo aveva avviato questa riflessione e che entro il 3 ottobre metterà in piedi un aggiornamento al precedente 'capital plan' datato aprile 2015. L'accelerazione nella dismissione del portafoglio di Npl, che pesa 24 miliardi di euro sul bilancio della banca, avverrà secondo quanto spiegato dallo stesso Ad, Fabrizio Viola, attraverso la vendita ad Atlante, la piattaforma in via di definizione con un partner all'80% e utilizzando le garanzie pubbliche.

Mps ripiomba su minimi storici, vale solo 777 mln
Mps di nuovo sui minimi storici in attesa di novità per la gestione della crisi legata ai 24,2 miliardi di sofferenze. nonostante l'intervento della Consob che ha esteso il divieto sulle vendite allo scoperto fino ad ottobre, il titolo ha messo a segno un altro tonfo, tornando sui livelli di martedì scorso a quota 0,265 euro. A questi prezzi la capitalizzazione ripiomba quindi sui 777 milioni di euro. in chiusura la flessione è stata del 5,79%.

La mossa della Consob
La mattinata per il titolo Mps si era aperta in positivo. Ad arginare il tracollo in questi giorni avevano contribuito due fattori. In particolare, la Consob, sentita anche la Vigilanza dei mercati Ue (Esma), ha deciso di estendere il provvedimento fino al prossimo 5 ottobre: il divieto non riguarda soltanto le vendite allo scoperto ma anche le posizioni nette corte, ovvero le operazioni ribassiste compiute attraverso strumenti finanziari derivati che hanno come sottostante le azioni della banca.  Ulteriori benefici sono arrivati poi dall'attesa per la creazione dello scudo salva-Mps del governo. Tuttavia, dopo le svariate voci che vanno dall'aumento di capitale riservato al Tesoro o alla Cdp fino alla tanto invocata bad-bank, sono arrivati i messaggi del premier Matteo Renzi, che ha di fatto frenato su questo dossier, spiegando che il governo sta seguendo con attenzione la situazione ma al tempo stesso auspica in "soluzioni di mercato". In altre parole, niente salvataggio pubblico.  

Renzi: "I risparmiatori saranno tutelati"
"Sulle banche possiamo parlare ora che le borse sono chiuse, ma i risparmiatori italiani non hanno nessun problema. In Italia sono totalmente al sicuro", afferma poi Renzi. "Le difficoltà della Borsa sono seguite con attenzione da tutti i governi, anche quello italiano, ma quello che ci interessa è che non ci sia nessun dubbio rispetto alla tranquillità dei correntisti italiani". "Chi conosce la realtà sa che la vera questione sulla finanza in Europa non sono i Not performing loans italiani, sono i derivati di altre banche", aggiunge ."I Npl italiani valgono 1, i derivati di altre banche valgono 100: poi ci sono algoritmi e parametri per cui una banca italiana in particolare è al centro dell'attenzione, ma il rapporto è di 1 a 100". E dunque "sono certo che la vigilanza della Bce e l'attenzione degli Stati membri sia altissima. Per il resto il mercato farà le proprie valutazioni e i prossimi giorni consentiranno alle autorità bancarie europee di riflettere attentamente sulle prolematiche europee e sui derivati. Sono certo, conoscendoli, che non faranno mancare la loro attenzione". Circa Mps, "auspichiamo soluzioni di mercato. Perché le condizioni ci siano, il governo italiano segue con grande attenzione, perché il nostro obiettivo non è intervenire per salvare le autorità bancarie, ma mettere al sicuro i correntisti".

Zingales: "Il governo abbia coraggio"
Ma chi la pensa in maniera diametralmente opposta e' il professore dell'Universita' di Chicago, Luigi Zingales, che interpellato dall'ANSA, ha chiesto al governo di farsi "coraggio" e varare un intervento sistemico da 40 miliardi di euro per arginare la montagna di 200 miliardi di sofferenze che grava sulle banche italiane. "Un intervento diretto dello Stato esclusivamente su Mps - ha fatto notare - rischierebbe di creare piu' danno che beneficio al sistema"; "il valore di mercato degli Npl non cambierebbe e Mps verrebbe percepita come una banca particolarmente problematica accelerando la fuga dei risparmiatori".  
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