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MONDO

Lotta al terrorismo

Siria, nuovi raid nella notte. Da questa mattina in volo anche i caccia francesi

Gli attacchi sono stati lanciati nell’est del Paese, contro le raffinerie, fonte di risorse per il Califfato. Gran Bretagna pronta a unirsi ai blitz. Il ministro della difesa francese Jean-Yves Le Drian: "In questo momento ci sono dei caccia francesi nel cielo iracheno"

Un Mirage dell'aviazione francese
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Siria La coalizione è tornata a colpire nella notte in Siria. E questa volta caccia Usa, sauditi e degli Emirati hanno preso di una mira una dozzina di piccoli impianti petroliferi in mano all’Isis. Installazioni a est e sud della cittadina di Raqqa. Un tentativo di ridurre una delle fonti di finanziamento create, con grande abilità, dai contabili del Califfo. Secondo una prima valutazione - sostengono ambienti militari - i raid sarebbero stati coronati da successo. 

E mentre sono in volo anche i caccia francesi, come ha confermato il ministro della difesa transalpino, a breve anche la Gran Bretagna potrebbe prendere parte ai raid. Partito, nella notte, il primo aereo con le forniture militari tedesche per i peshmerga.

Aerei francesi in volo
"In questo momento ci sono dei caccia francesi nel cielo iracheno, pronti eventualmente a colpire. E se non colpiranno, raccoglieranno informazioni su siti che in futuro saranno degli obiettivi", ha annunciato il ministro della difesa Jean-Yves Le Drian. Il ministro francese ha dunque confermato l'impegno di Parigi contro i combattenti dell'Isis all'indomani della decapitazione dell'ostaggio Hervé Gourdel in Algeria da parte di un gruppo legato allo stato islamico.

L'intervento della Gran Bretagna
David Cameron è convinto che la Gran Bretagna debba unirsi all’operazione contro lo Stato Islamico al fianco degli americani e dei loro alleati e ha convocato il Parlamento per decidere il via libera. "È giusto passare a una nuova fase d’azione", ha detto il premier dinanzi all’Assemblea generale dell’Onu. "Ecco perché ho convocato il Parlamento, venerdì, per consentire che il Regno Unito partecipi agli attacchi aerei internazionali contro l’Isis". L’operazione ha il sostegno dei tre maggiori partiti britannici e dovrebbe passare senza difficoltà.

Ed il premier britannico, nel suo intervento all'Assemblea dell'Onu, ha chiesto all'Iran di collaborare nella lotta all'Isis. A margine del summit, Cameron ha incontrato il presidente iraniano Hassan Rouhani per quello che è il primo colloquio diretto ad alto livello dalla rivoluzione iraniana del 1979. "Siamo in disaccordo su molte cose", ha detto Cameron nel suo discorso all'Onu,  "l'Iran sostiene organizzazioni terroristiche, il suo pogramma nucleare è da cambiare - ha aggiunto -, ma i leader iraniani possono aiutare a sconfiggere lo Stato Islamico e ad assicurare maggiore stabilità a Iraq e Siria".

I raid contro i pozzi petroliferi
Le raffinerie dell'Is sono dunque l'obiettivo dei raid della terza notte dell'offensiva americana in Siria, sostenuta da 5 paesi arabi. Dopo gli attacchi ai centri di comando e ai campi di addestramento, i caccia e i bombardieri americani hanno svolto tredici attacchi contro 12 installazioni petrolifere dello Stato islamico, che proprio dalla sfruttamento e commercio clandestino del petrolio nelle aree conquistate trae i propri finanziamenti, valutati in oltre un milione di dollari al giorno.

"Stiamo ancora raccogliendo i dati dell'operazione, ma secondo le prime stime gli attacchi hanno avuto successo", scrive in un comunicato il Comando centrale Usa, che coordina le operazioni. 

L'obiettivo degli attacchi sono piccole raffinerie modulari prefabbricate, che possono essere trasportate e rese velocemente operative da parte dei militanti dello Stato Islamico. Non si hanno dati precisi sulla quantità di greggio che il gruppo islamista è in grado di vendere. Secondo Adam Sieminski, capo dell' US Energy Information Administration si tratta di meno di centomila barili al giorno. Sul mercato ufficiale avrebbero un valore di quasi 10 milioni di dollari, ma i ricavi del gruppo sarebbero molto inferiori poiché lo vende sul mercato nero a prezzi inferiori a quelli internazionali. Nicholas Rasmussen, vice direttore del National Counterterrorism Center, in un'audizione al Congresso ha valutato in un milione di dollari al giorno i ricavi dell'Is. Ma secondo altre stime potrebbero arrivare anche a 2-3 milioni.

Partito il primo aereo tedesco di forniture militari
Un aereo da trasporto è partito dalla Germania con il primo carico di armi tedesche destinate ai peshmerga dei Kurdistan iracheno. L'aereo, decollato nella notte da Lipsia, appartiene all'aviazione militare olandese ed è partito con un giorno di ritardo per motivi tecnici. A bordo si trovano 50 lanciamissili portatili anti tank con relative munizioni, 520 fucili G3 e 20 mitragliatori.

Un prossimo carico di armi è previsto per i primi di ottobre. In totale la Germania prevede di armare 10mila combattenti curdi con armi per un valore di 70 milioni di euro.

Il 5 settembre, la Germania aveva inviato un primo carico di aiuti militari per i peshmerga, contenente elmetti, giubotti antiproiettile e rilevatori di mine.
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