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MONDO

L'articolo del quotidiano Moskovsky Komsomolets

Nemtsov, dubbi sulla confessione di Dadayev. "Al sicuro" giornalista che ha denunciato torture

L'accusa della figlia del leader assassinato: Putin politicamente responsabile della morte di mio padre. "Confessione di Dadayev estorta con torture" ha scritto in un articolo Eva Merkacheva, raccogliendo la testimonianza di un gruppo di attivisti che hanno fatto visita a Dadayev in carcere. Si riaccendono così i dubbi sulle indagini del Cremlino e la "pista islamica". Europarlamento chiede inchiesta indipendente: "omicidio politico più grave nella storia recente della Russia"

(ansa)
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È stata portata "al sicuro" la giornalista Eva Merkacheva del quotidiano Moskovsky Komsomolets dopo che ieri ha pubblicato un articolo in cui denunciava che sarebbe stata estorta con la tortura la confessione del presunto assassino di Boris Nemtsov, Zaur Dadayev. A un gruppo di attivisti che gli hanno fatto visita in carcere, ha scritto la giornalista, Dadayev avrebbe raccontato di essere stato costretto a confessare l'assassinio. Eva Merkacheva sarà ora interrogata in qualità di testimone.

Il giallo delle confessione
Anche Andrei Babushkin, membro del consiglio per i diritti umani presso il Cremlino, ha dichiarato che ci sono "motivi di credere che Zaur Dadaiev abbia confessato sotto tortura". Babushkin ha fatto visita in carcere all'ex ufficiale della polizia ceceno e ha motivato il suo sospetto con le "numerose ferite" sul corpo del carcerato, che tra l'altro avrebbe ritrattato la sua confessione.

Europarlamento chiede inchiesta indipendente
Le dichiarazioni di Babushkin aumentano le perplessità interne e internazionali sul lavoro degli inquirenti russi e in particolare sulla cosiddetta "pista islamica". L'Europarlamento ha approvato oggi una risoluzione in cui chiede che sia condotta un'indagine internazionale indipendente sull'omicidio dell'oppositore politico russo Boris Nemtsov. Quest'assassinio, sottolineano gli europarlamentari, è "l'omicidio politico più grave nella storia recente della Russia" e la propaganda del Cremlino sta trasformando la Russia in uno "Stato caratterizzato da repressione, incitamento all'odio e paura".

La foto dell'auto con i killer
Pista islamica messa in discussione anche da una foto pubblicata sempre da Moskovski Komsomolets in cui si vedono i due presunti killer di Boris Nemtsov in auto poco prima dell'agguato. L'automobile, una Zaz Chance chiara, riporta il tabloid Moskovski Komsomolets, sarebbe gia stata filmata lo scorso autunno non lontano dalla casa della vittima, una foto che se fosse vera farebbe quindi cadere la pista di una vendetta islamista per il sostegno di Nemtsov a Charlie Hebdo, vicenda che risale a gennaio 2015. L'auto apparirebbe ora nei filmati delle videocamere di sorveglianza prima dell'omicidio.

Figlia di Nemtsov: "Putin politicamente responsabile dell'omicidio"
Arrivano le accuse della figlia dell'oppositore assassinato: Vladimir Putin è "politicamente responsabile" della morte del padre. Secondo Zhanna Nemtsova il motivo dell'omicidio sarebbe da ricercare infatti nel ruolo svolto dal padre negli ultimi 10 anni come principale oppositore di Putin. "Era il più potente leader dell'opposizione in Russia - ha dichiarato - dopo la sua morte l'opposizione è rimasta senza guida e tutti sono spaventati. Ora non abbiamo un'altra figura così potente, con così tanta competenza ed esperienza nel fronteggiare i funzionari".
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