MONDO
La crisi nel Medio Oriente
Netanyahu a Bruxelles: "Riconoscere Gerusalemme Capitale di Israele è un passo verso la pace"
"Condanniamo tutti gli attacchi agli ebrei e a Israele, anche in Europa": così il capo della diplomazia europa, Federica Mogherini, che ha accolto a Bruxelles, il premier israeliano
"Anche se ancora non abbiamo un accordo, questo è quello che credo accadrà in futuro: la maggior parte dei Paesi europei sposterà le loro ambasciate a Gerusalemme, riconoscendola come capitale di Israele, e si impegneranno con forza, con noi, per sicurezza, pace eprosperità". Netanyahu a Bruxelles invita l'Europa a seguire gli Usa. "Per tremila anni Gerusalemme è stata la capitale degli ebrei, dai tempi di re Davide. Noi non abbiamo mai perso il collegamento alla nostra storia. Un collegamento che è stato negato dalle forme dell'Onu e dell'Unesco e dalle risibili decisioni che cercano di negare la verità storica", ha affermato il premier israeliano. "Gerusalemme è stata la capitale di Israele per gli ultimi settant'anni. Quanto il presidente Trump ha fatto, è mettere i fatti sul tavolo. La pace è basata sul riconoscimento della realtà. Ora c'è uno sforzo dell'amministrazione Usa di portare avanti una nuova proposta di pace. Penso che dovremmo dare un'opportunità alla pace. Guardare ciò che viene presentato e vedere se si può andare avanti". Ma i"palestinesi riconoscano lo stato ebraico e che Gerusalemme ne è la capitale".
Mogherini: "Condanniamo tutti gli attacchi contro gli ebrei"
"Condanniamo tutti gli attacchi agli ebrei e a Israele, anche in Europa": cosi' il capo della diplomazia europa, Federica Mogherini, che ha accolto a Bruxelles, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Mogherini ha chiesto lo stop "alle tensioni e alla violenza in tutti i luoghi e in tutta la regione": "Un'escalation di violenza -ha detto- sarebbe la cosa peggiore".
Israeliano accoltellato da palestinese: è grave
Un palestinese ha accoltellato ferendolo gravamente una guardia di sicurezza israeliana a Gerusalemme. Lo ha annunciato la polizia che ha descritto l'incidente come un attacco "terrorista".
L'attacco è avvenuto sullo sfondo delle forti tensioni create dalla decisione americana di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele. Secondo il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, l'aggressore è stato arrestato dopo l'attacco che ha avuto luogo nella principale stazione di autobus della città.
Vertice Abu Mazen-Sisi-Abdallah al Cairo
Il leader palestinese Abu Mazen è partito "improvvisamente" per il Cairo dopo una telefonata avuta con il suo omologo egiziano Al Sisi. Lo riporta l'agenzia Maan, aggiungendo che la partenza è legata ad un vertice a tre da tenersi nelle prossime ore nella capitale egiziana. Secondo Quds net, il terzo partecipante al vertice sarebbe re Abdallah di Giordania. Intanto, la Camera bassa del Parlamento giordano ha votato oggi all'unanimità una mozione per chiedere di "rivedere" tutti gli accordi firmati finora con Israele, e in particolare il Trattato di pace del 1994, così come "tutte
le violazioni a questi" trattati alla luce della decisione di Trump.
Haley: decisione Trump passo avanti verso pace
"La decisione di trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme farà fare dei passi in avanti al processo di pace": ne è convinta l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, nonostante le violenze esplose dopo l'annuncio fatto da Trump. Haley - intervistata da Cnn - ha quindi ribadito che la decisione non è stata altro che il riconoscimento di una situazione di fatto.
Guterres: decisione Usa può ostacolare processo di pace
La decisione del presidente Usa Trump "può ostacolare il processo di pace", ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, rispondendo all'inviata americana alle Nazioni Unite Nikki Haley, secondo la quale invece la scelta "sposta la palla in avanti". Intervistato da Cnn, Guterres ha espresso soddisfazione per il fatto che "il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner, abbia incontrato israeliani e palestinesi per un nuovo piano di pace dopo anni di stallo nel processo", ma allo stesso tempo la decisione del presidente "rischia di compromettere questi sforzi".
Alfano: preoccupati, speriamo dagli Usa proposta unificante
"Sono molto amico di Israele, sappiamo il valore storico di Gerusalemme. Ho detto al segretario di Stato americano che siamo molto preoccupati, abbiamo detto all'Onu che non condividiamo. Dagli Stati Uniti, che restano il nostro storico alleato, vogliamo, speriamo, auspichiamo che ci sia una carta giocata sul tavolo della pace, che sia unificante. Speriamo che questo faccia parte del discorso complessivo degli Stati Uniti". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ospite di Annunziata a 'In mezz'ora'.