Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Nigeria-al-via-operazione-alleati-stranieri-contro-Boko-Haram-per-studentesse-b4ef9437-1882-46c4-8a63-c2923d96313f.html | rainews/live/ | true
MONDO

#BringBackOurGirls

Nigeria: al via operazione alleati stranieri contro Boko Haram per liberare studentesse

Hollande: "Disponibili a organizzare un vertice dei paesi confinanti con la Nigeria", dovrebbero essere presenti, tra gli altri, Gran Bretagna, Stati Uniti e Ue. Quest'ultima promette un contributo da 10 milioni di euro

Condividi
Nigeria Le operazioni dell'esercito nigeriano in collaborazione con gli alleati stranieri di Usa, Gran Bretagna, Francia e Cina per liberare le 276 liceali rapite e ancora nelle mani di Boko Haram inizieranno questa settimana. Fonti militari garantiscono che le prime mosse saranno a livello di intelligence con impiego di alta tecnologia. Alcuni piloti americani hanno sorvolato in nottata la Nigeria a caccia delle ragazze. Lo rivela una fonte dell'amministrazione Usa secondo cui le operazioni di sorvolo sono state autorizzate dal governo nigeriano.

"Veloce, preciso e cautela"
Il ministero della Difesa ha convocato una riunione nel week end con gli esperti dei team stranieri dove si è stabilito che il processo sarà "veloce, preciso e improntato alla cautela" ha spiegato la fonte, perché sono coinvolte molte vite umane. Tra gli strumenti impiegati anche droni e sensori remoti con capacità sofisticate di penetrare negli edifici e di fare la differenza tra adulti e bambini.

10 milioni dall'Ue
L'Unione europea "si impegna a fornire supporto alla Nigeria su più livelli, dall'aiuto alla ricerca delle liceali rapite allo stanziamento di 10 milioni di euro per il governo". Lo ha affermato l'Alto rappresentante europeo per gli affari esteri Catherine Ashton, al termine del consiglio dei ministri degli esteri tenutosi a Bruxelles, che ha affrontato il tema su sollecitazione dell'Italia. "L'impunità contro i responsabili deve cessare subito", ha concluso. Il ministrom degli Esteri italiano Federica Mogherini ha ribadito di ritenere "necessaria una presa di posizione Ue e un coordinamento degli sforzi che i singoli paesi stanno facendo per offrire alla Nigeria un sostegno".

La guerra mediatica
Con un video i miliziani di Boko  Haram hanno chiesto il rilascio di prigionieri in cambio della libertà delle studentesse rapite. Ma il governo non può scendere a patti: "Non trattiamo con i Boko Haram" è la reazione secca da Abuja del ministro dell'Interno Abba Moro, gli estremisti "non possono porre delle condizioni". Intanto cresce di ora in ora l'attenzione internazionale sul caso.

La risposta del governo segue al filmato di 17 minuto diffuso in rete da Boko Haram. Nel video il leader del gruppo Abubakar Muhammad Shekau afferma che le studentesse si sono convertite all'Islam e minaccia che non verranno liberate fino a quando non saranno rilasciati tutti i membri di Boko Haram detenuti nelle carceri nigeriane.



Cristiani della Can condannano conversione ragazze 
L'Associazione dei cristiani nigeriani (Can) condanna gravemente la conversione delle ragazze rapite dagli islamisti di Boko Haram e la definisce "una dichiarazione di guerra alla cristianità". Il Pastore Ayo Oritsejafor, Presidente della Can, ha affermato in una conferenza stampa a Kaduna che le ragazze non possono essere usate per uno scambio con i prigionieri di Boko Haram, perché le studentesse "non sono criminali". "Le ragazze - prosegue il pastore - sono cristiane, non musulmane. Come è stata ottenuta questa cosiddetta conversione? Le ragazze sono state rapite perché appresentano la Chiesa agli occhi dei loro rapitori. Ci sono gli estremi per la persecuzione religiosa".

Le ragazze avvistate in Nigeria da testimoni
Le giovani sarebbero in Nigeria e alcuni testimoni le avrebbero viste: lo riferisce il governatore dello Stato del Borno, Kashim Shetima che ha anche detto di aver trasmesso ai militari "informazioni". 

La mobilitazione internazionale
Intanto arriva dalla Francia la disponibilità per organizzare un vertice dei paesi confinanti con la Nigeria. "Ne ho parlato con il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan", ha detto il capo di Stato francese, Francois Hollande, aggiungendo che al vertice dovrebbero essere presenti, tra gli altri, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione europea. Quest'ultima si occuperà dell'emergenza nel corso del Consiglio affari esteri. Roma, ha spiegato nei giorni scorsi il capo della diplomazia italiana, Federica Mogherini, sottolinerà la necessità di un coordinamento tra i paesi europei, funzionale alla ricerca di una soluzione per la liberazione delle ragazze. 

Il rapimento
Le studentesse, di età compresa tra i 12 e i 17 anni sono state rapite il 14 aprile: un commando di Boko Haram le ha prelevate da una scuola di Chibok, nello stato del Borno. Alcune sono riuscite a fuggire (qui una testimonianza di una di loro), ma altre sono ancora nelle mani del gruppo integralista che ha imposto il terrore nel nord della Nigeria. Prosegue intanto la campagna, anche online con l'hashtag #bringbackourgirls, per la liberazione delle giovani. 

 
Condividi