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MONDO

Via libera del consiglio esecutivo dell'Unesco alla risoluzione italiana

Onu: sì ai caschi blu della cultura contro l'Isis

La proposta italiana all'Onu di una forza internazionale per la tutela del patrimonio artistico e culturale in zone di crisi, cofirmata da 53 paesi e sostenuta dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza, è stata votata per acclamazione a Parigi dopo un dibattito molto intenso. Un "successo internazionale", commenta il ministro Franceschini. "Ora subito gli aspetti operativi".

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Palmira. Un'esplosione provocata dall'Isis
Roma Veri e propri 'caschi blu della cultura", per proteggere il patrimonio artistico e culturale dell'umanità, evitando che si ripetano in futuro episodi come quelli che, dalla distruzione dei Buddha di Bamyan nel 2001 da parte dei talebani, ai ripetuti sfregi al sito archeologico di Palmira degli ultimi mesi, segnano sempre più spesso l'attualità.
È arrivato oggi il sì del Consiglio esecutivo Unesco alla proposta italiana di creare dei meccanismi per potersi avvalere di una forza internazionale dedicata  - i 'caschi blu della cultura' appunto - , e di continuare a lavorare in sede onu per includere la componente culturale nelle missioni di pace, come richiesto dal premier Renzi all'Assemblea generale.

Sono mesi che l'Italia sostiene con forza la necessità di una tutela internazionale rafforzata di siti e monumenti (ma anche di beni 'immateriali) minacciati da terrorismo, guerre o disastri naturali. Già a marzo il ministro Franceschini aveva lanciato l'idea dei caschi blu in un'intervista al Guardian ,mentre a luglio il tema delle minacce al patrimonio artistico e culturale universale era stato oggetto di una due giorni all'Expo di Milano, che aveva visto riuniti le delegazioni dei ministri della cultura di oltre 80 paesi. Le distruzioni in Siria durante l'estate non hanno fatto altro che confermare la necessità di una risposta urgente al problema. Così, a fine settembre, il premier Renzi ha rilanciato la proposta dei 'caschi blu della cultura' all' Assemblea generale delle Nazioni Unite, intervenendo di fronte al presidente americano, Barack Obama. 

La risoluzione italiana, cofirmata da 53 paesi e sostenuta dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza, è stata votata per acclamazione dopo un dibattito molto intenso e articolato che ha coinvolto la maggioranza delle delegazioni presenti a Parigi.  "Un successo internazionale del nostro paese, che segue al grande consenso ottenuto a Milano con l'approvazione di 83 Paesi della Dichiarazione sulla Protezione del Patrimonio Culturale",  commenta il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. "L'Italia si conferma come guida nella diplomazia culturale", aggiunge. "Bisogna adesso definire subito gli aspetti operativi di questa task force internazionale che dovrà intervenire laddove il patrimonio dell'umanità è messo a rischio da catastrofi naturali o da attacchi terroristici". Nei mesi scorsi, Renzi aveva annunciato che l'Italia era intenzionata a mettere a disposizione della comunità internazianale unità specializzate formate dai carabinieri del Nucleo per la protezione del patrimonio culturale e artistico.

Particolarmente soddisfatto il deputato pd Roberto Rampi, il primo a proporre la misura con un odg in Parlamento. "Quella che mesi fa, quando l’abbiamo posta al Parlamento dopo le prime distruzioni in Iraq, poteva sembrare un’idea utopica e irrealizzabile, finalmente prende forma. I Caschi blu della cultura stanno diventando realtà", sottolinea.  "Le competenze delle nostre forze dell’ordine nella lotta al traffico di reperti e le nostre operazioni di cooperazione internazionale tanto in Iraq quanto in Siria sono tra le più avanzate e riconosciute. L’Italia può essere il Paese guida e quello della tutela al patrimonio il suo contributo specifico alla lotta al fondamentalismo e al terrorismo internazionale».

Positivo anche il commento del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: "Esprimo la mia viva soddisfazione per la decisione presa all`Unesco sull`istituzione di un meccanismo di coordinamento per interventi di urgenza nelle aree di crisi".
 
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